Indice glicemico
La nuova divisione fra carboidrati “buoni” e “cattivi” si basa proprio sulla capacità di ogni alimento di innalzare la glicemia.
L'indice glicemico è, dunque, la velocità con cui un carboidrato fa salire i livelli di glicemia. Per calcolare l'IG degli alimenti, esistono vere e proprie tabelle. In generale, si considera basso un IG inferiore a 55, medio un IG compreso tra 56 e 70 e, infine, elevato un IG superiore a 70.
«Ma l’indice glicemico da solo non basta. Perché insieme alla qualità dobbiamo misurare e tenere conto della quantità di carboidrati presenti nel piatto. Ci sono cibi, infatti, che hanno un indice glicemico alto ma contengono pochi carboidrati» spiega il prof. Sorrentino. «Dunque, nonostante questi alimenti vengano assorbiti velocemente, la loro quantità è talmente esigua da non causare un picco di glicemia» conclude l'esperto.