THALIDOMIDE CELGENE 28CPS 50MG -Posologia

THALIDOMIDE CELGENE 28CPS 50MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Il trattamento deve essere iniziato e monitorato sotto la supervisione di medici esperti nella gestione di agenti immunomodulanti o chemioterapici e con piena conoscenza dei rischi della terapia con talidomide e delle esigenze di monitoraggio (vedere paragrafo 4.4). Posologia La dose raccomandata di talidomide è di 200 mg al giorno per via orale. Somministrare per un massimo di 12 cicli, ognuno di 6 settimane (42 giorni). Tabella 1: Dosi iniziali di talidomide in associazione con melfalan e prednisone

Età (anni) ANC* (/mcl)   Conta piastrinica (/mcl) Talidomidea,b Melfalanc,d,e Prednisonef
≤ 75 ≥ 1.500 E ≥ 100.000 200 mg al giorno 0,25 mg/kg al giorno 2 mg/kg al giorno
≤ 75 < 1.500 ma ≥ 1.000 OPPURE < 100.000 ma ≥ 50.000 200 mg al giorno 0,125 mg/kg al giorno 2 mg/kg al giorno
> 75 ≥ 1.500 E ≥ 100.000 100 mg al giorno 0,20 mg/kg al giorno 2 mg/kg al giorno
> 75 < 1.500 ma ≥ 1.000 OPPURE < 100.000 ma ≥ 50.000 100 mg al giorno 0,10 mg/kg al giorno 2 mg/kg al giorno
*ANC: conta assoluta dei neutrofili a Talidomide somministrata una volta al giorno al momento di coricarsi nei giorni da 1 a 42 di ogni ciclo di 42 giorni. b A causa dell’effetto sedativo associato a talidomide, è noto che la somministrazione al momento di coricarsi migliora in genere la tollerabilità. c Melfalan somministrato una volta al giorno nei giorni da 1 a 4 di ogni ciclo di 42 giorni. d Dosaggio di melfalan: ridurre del 50% in caso di insufficienza renale moderata (clearance della creatinina: ≥ 30 ma < 50 ml/min) o severa (CrCL: < 30 ml/min). e Dose massima giornaliera di melfalan: 24 mg (pazienti ≤ 75 anni) o 20 mg (pazienti > 75 anni). f Prednisone somministrato una volta al giorno nei giorni da 1 a 4 di ogni ciclo di 42 giorni. I pazienti devono essere tenuti sotto controllo per: eventi tromboembolici, neuropatia periferica, reazioni cutanee severe, bradicardia, sincope, sonnolenza, neutropenia e trombocitopenia (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Può rendersi necessario ritardare, ridurre o sospendere la dose in base al grado NCI-CTC (Criteri di Tossicità Comuni del National Cancer Institute). Se sono trascorse meno di 12 ore dalla dose dimenticata, il paziente può assumere la dose persa. Se sono trascorse più di 12 ore dall’orario normale di assunzione della dose dimenticata, il paziente non deve assumere la dose persa, ma assumere la dose successiva all’orario normale il giorno successivo. Eventi tromboembolici La tromboprofilassi va somministrata durante almeno i primi 5 mesi di trattamento soprattutto nei pazienti con fattori di rischio trombotici aggiuntivi. Si consigliano farmaci profilattici antitrombotici, come ad esempio eparine a basso peso molecolare o warfarin. La decisione di adottare misure profilattiche antitrombotiche va presa dopo un’attenta valutazione dei fattori di rischio del singolo paziente (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 4.8).In presenza di eventi tromboembolici, il trattamento deve essere sospeso e deve essere avviata la normale terapia anticoagulante. Dopo aver stabilizzato il paziente con il trattamento anticoagulante e aver gestito le eventuali complicanze causate dall’evento tromboembolico, il trattamento con talidomide può essere ripreso alla dose originale, a seconda della valutazione rischio/beneficio. Il paziente deve continuare la terapia anticoagulante durante la terapia con talidomide. Neutropenia La conta leucocitaria e differenziale deve essere costantemente monitorata, in conformità alle linee guida di oncologia, soprattutto nei pazienti che possono essere maggiormente predisposti a neutropenia. Può rendersi necessario ritardare, ridurre o sospendere la dose in base al grado NCI-CTC. Trombocitopenia La conta piastrinica deve essere costantemente monitorata, in conformità alle linee guida di oncologia. Può rendersi necessario ritardare, ridurre o sospendere la dose in base al grado NCI-CTC. Neuropatia periferica Le modifiche al dosaggio in caso di neuropatia periferica vengono descritte nella Tabella 2. Tabella 2: Modifiche di dose raccomandate in caso di neuropatia correlata a talidomide nel trattamento di prima linea del mieloma multiplo
Gravità della neuropatia Modifiche di dose e regime terapeutico
Grado 1 (parestesia, debolezza e/o perdita di riflessi) senza perdita di funzionalità Continuare a monitorare il paziente tramite esame clinico. Valutare la riduzione della dose se i sintomi peggiorano. Tuttavia, la riduzione della dose non è necessariamente seguita da un miglioramento dei sintomi.
Grado 2 (interferenza con la funzionalità ma non con le attività quotidiane) Ridurre la dose o interrompere il trattamento e continuare a monitorare il paziente tramite esame clinico e neurologico. Se non si riscontrano miglioramenti o se la neuropatia continua a peggiorare, interrompere il trattamento. Se la neuropatia rientra a Grado 1 o migliore, il trattamento può essere ripreso, sempre che il rapporto rischio/beneficio sia favorevole.
Grado 3 (interferenza con le attività quotidiane) Interrompere il trattamento.
Grado 4 (neuropatia disabilitante) Interrompere il trattamento.
Reazioni allergiche e reazioni cutanee severe La sospensione o l’interruzione di talidomide deve essere considerata in caso di eruzione cutanea di grado 2-3. Il trattamento con talidomide deve essere interrotto in caso di angioedema, eruzione cutanea di grado 4, eruzione esfoliativa o bollosa, o in caso di sospetta sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) o reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) e non deve essere ripreso dopo l’interruzione avvenuta a causa di queste reazioni. Popolazione anziana Non si raccomandano aggiustamenti specifici di dose negli anziani di età ≤ 75 anni. Per i pazienti di età > 75 anni, la dose iniziale raccomandata di talidomide è 100 mg al giorno. La dose iniziale di melfalan è ridotta per gli anziani di età > 75 anni, tenendo in considerazione la riserva midollare e la funzionalità renale al basale. La dose iniziale raccomandata di melfalan è da 0,1 a 0,2 mg/kg al giorno, in base alla riserva midollare, con un’ulteriore riduzione della dose del 50% in caso di insufficienza renale moderata (clearance della creatinina: ≥ 30 ma < 50 ml/min) o severa (CrCL: < 30 ml/min). Nei pazienti di età > 75 anni, la dose massima giornaliera di melfalan è 20 mg (vedere Tabella 1). Pazienti con insufficienza renale o epatica Non sono stati eseguiti studi ufficiali con Thalidomide Celgene nei pazienti affetti da insufficienza renale o epatica. Non sono disponibili raccomandazioni specifiche sulla dose da somministrare a queste popolazioni di pazienti. I pazienti che presentano organi gravemente compromessi devono essere attentamente monitorati per la comparsa di reazioni avverse. Popolazione pediatrica Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Thalidomide Celgene nella popolazione pediatrica, per l’indicazione del mieloma multiplo. Modo di somministrazione Thalidomide Celgene deve essere assunta come singola dose al momento di coricarsi, per ridurre l’impatto della sonnolenza. Le capsule non devono essere aperte o frantumate (vedere paragrafo 6.6). Si raccomanda di fare pressione su un solo lato della capsula per estrarla dal blister, riducendo così il rischio di deformarla o romperla.

Farmaci

CELGENE Srl

THALIDOMIDE CELGENE28CPS 50MG

PRINCIPIO ATTIVO: TALIDOMIDE

PREZZO INDICATIVO:571,38 €