AMICASIL IM EV 10F 500MG/2ML -Avvertenze e precauzioni

AMICASIL IM EV 10F 500MG/2ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

È consigliabile effettuare un antibiogramma prima di iniziare la terapia. L’Amikacina può essere adottata come terapia iniziale, quando in una infezione si sospetti l’eziologia da gram-negativi e non siano ancora a disposizione i risultati dell’antibiogramma. Tuttavia la decisione di continuare la terapia con questo antibiotico potrebbe basarsi sui risultati dei tests di sensibilità, sulla gravità dell’infezione, sulla risposta del paziente e tenendo presente le avvertenze riportate più avanti. Si deve prestare cautela in quei pazienti con insufficienza renale pre-esistente, o con danno dell’udito o vestibolare pre-esistente. I pazienti trattati con aminoglicosidi per via parenterale devono essere posti in stretta osservazione clinica a causa della potenziale ototossicità e nefrotossicità associate al loro uso. La sicurezza del prodotto medicinale non è stata stabilita per periodi di trattamento più lunghi di 14 giorni. Neuro/Ototossicità La neurotossicità, che si manifesta come ototossicità vestibolare e/o ototossicità uditiva bilaterale, può verificarsi nei pazienti trattati con aminoglicosidi. Il rischio di ototossicità indotta da aminoglicoside è maggiore nei pazienti con funzionalità renale compromessa, o in quelli la cui terapia è prolungata oltre i 5-7 giorni di trattamento, persino in pazienti sani. La sordità ad alta frequenza di solito si verifica prima e può essere rilevata solo da test audiometrici. Le vertigini possono verificarsi e possono essere sintomo di danno vestibolare. Altre manifestazioni di neurotossicità possono includere intorpidimento, formicolio della pelle, spasmi muscolari e convulsioni. I pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare possono non avere sintomi durante la terapia che indichino sviluppo di tossicità dell’ottavo nervo, e la totale o parziale sordità bilaterale irreversibile o le vertigini disabilitanti possono verificarsi dopo anche che il farmaco è stato interrotto. L’ototossicità indotta da aminoglicosidi è di solito irreversibile. Tossicità neuromuscolare Sono stati riportati fenomeni di blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria a seguito di iniezione parenterale, dell’uso topico (come in ortopedia e irrigazione addominale o nel trattamento locale di empiema), e dopo l’uso orale di aminoglicosidi. La possibilità di paralisi respiratoria deve essere presa in considerazione per tutte le vie di somministrazione degli aminoglicosidi, specialmente in pazienti trattati con anestetici, emiorilassanti (vedere paragrafo 4.5). Se si verifica il blocco neuromuscolare, i sali di calcio possono invertire la paralisi respiratoria, ma può essere necessaria un’assistenza meccanica della respirazione. Il blocco neuromuscolare e la paralisi muscolare sono stati dimostrati in animali da laboratorio trattati con alte dosi di amikacina. Aminoglicosidi devono essere usati con cautela nei pazienti con malattie muscolari come la miastenia grave o parkinsonismo poiché questi farmaci possono peggiorare la debolezza muscolare a causa del loro potenziale effetto curare-simile sulla giunzione neuromuscolare. Tossicità renale Gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. La tossicità renale è indipendente dalla concentrazione plasmatica di picco (Cmax). Il rischio di nefrotossicità è maggiore nei pazienti con funzionalità renale compromessa, e in quelli che ricevono dosi elevate di farmaco, o in quelli la cui terapia è prolungata. I pazienti devono essere ben idratati durante il trattamento e la funzione renale deve essere valutata con i metodi standard prima di iniziare la terapia e tutti i giorni durante il corso del trattamento. Precisiamo che quando il paziente è ben idratato e la funzionalità renale normale, il rischio di reazioni nefrotossiche con amikacina è ridotto, se ci si mantiene entro le dosi consigliate. È necessaria una riduzione del dosaggio, se si verificano fenomeni di disfunzione renale, come ad esempio la presenza di cilindri urinari, globuli bianchi o rossi, albuminuria, diminuzione della clearance della creatinina, diminuzione del peso specifico delle urine, aumento della BUN, della creatinina sierica, e oliguria. Se aumenta l’azotemia, o se si verifica una progressiva diminuzione della diuresi, il trattamento deve essere interrotto. I pazienti anziani possono avere una ridotta funzione renale che può non essere evidente nei test di screening di routine come BUN o la misurazione della creatinina sierica. Una determinazione della clearance della creatinina può essere più utile. Il monitoraggio della funzione renale nei pazienti anziani durante il trattamento con aminoglicosidi è particolarmente importante. La funzione renale e dell’ottavo nervo craniale deve essere attentamente monitorata in particolare nei pazienti con insufficienza renale nota o sospetta al momento dell’inizio della terapia, e anche in quelli la cui funzione renale è inizialmente normale, ma che sviluppano segni di disfunzione renale durante la terapia. Le concentrazioni sieriche di amikacina devono essere monitorate quando possibile per assicurare livelli adeguati ed evitare livelli potenzialmente tossici (superiori a 35 gamma/ml per lunghi periodi). L’urina deve essere esaminata per la diminuzione del peso specifico, aumento dell’escrezione di proteine, e la presenza di cellule o depositi. Devono essere periodicamente misurati l’azoto urico nel sangue, la creatinina sierica o la clearance della creatinina. Se possibili devono essere eseguiti audiogrammi seriali in pazienti abbastanza vecchi per essere testati, particolarmente in pazienti ad alto rischio. Eventuali sintomi di ototossicità (capogiri, vertigini, tinnitus, frastuoni nelle orecchie, e la perdita dell’udito) o di nefrotossicità richiedono l’interruzione o l’aggiustamento del dosaggio del farmaco. L’assunzione sistemica, orale o topica concomitante e/o sequenziale di altri prodotti neurotossici o nefrotossici deve essere evitati. Altri fattori che possono aumentare il rischio di tossicità sono l’età avanzata e la disidratazione. L’inattivazione degli aminoglicosidi è clinicamente significativa solo in pazienti con grave compromissione della funzionalità renale. L’inattivazione può continuare in campioni di liquidi biologici raccolti per analisi, provocando risultati aminoglicosidici imprecisi. Tali campioni devono essere trattati in maniera adeguata (subito congelati o trattati con beta-lattamasi). Reazioni allergiche Amikacina solfato in fiale iniettabili contiene sodio bisolfito, un solfito che può causare reazioni di tipo allergico compresi sintomi anafilattici ed episodi asmatici che possono mettere in pericolo di vita alcuni soggetti predisposti o dare origine a episodi di gravità minore. La prevalenza complessiva della sensibilità al solfito nella popolazione generale è non comune e probabilmente bassa. La sensibilità al solfito è vista più frequentemente in soggetti asmatici che in soggetti non asmatici. È possibile allergia crociata con gli altri aminoglicosidi. Altro Gli aminoglicosidi sono rapidamente e quasi completamente assorbiti quando vengono applicati localmente, eccetto per la vescica urinaria, in associazione con le procedure chirurgiche. Sono stati segnalati dopo l’irrigazione sia di piccoli che di grandi campi chirurgici con una preparazione aminoglicosida sordità irreversibile, insufficienza renale e morte a causa di blocco neuromuscolare. Nei casi in cui l’amikacina è indicata in associazione ad altri antibiotici si deve evitare di miscelare tali agenti sia nelle siringhe sia nei flaconi per infusione. Come con altri antibiotici, l’uso di amikacina può portare alla proliferazione di organismi non sensibili. Se si verifica ciò, deve essere iniziata un’appropriata terapia. Gli aminoglicosidi devono essere usati con cautela in neonatali neonati e bambini prematuri a causa dell’immaturo sviluppo dell’apparato renale di questi pazienti e il conseguente prolungamento della emivita plasmatica di questi farmaci. Non è nota la potenziale ototossicità dell’amikacina nei bambini. Finchè non saranno a disposizione una maggiore quantità di dati, questo antibiotico si dovrebbe usare, in pediatria, solo quando i tests di sensibilità indicano che altri aminoglicosidi non si possono impiegare e quando il bambino può essere controllato strettamente circa l’insorgere della tossicità a quel livello. Dopo somministrazione intra-vitreale (iniezione nell’occhio) di amikacina si sono verificati a volte casi di infarto maculare con conseguente perdita della vista.

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