Perché le malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento

I casi di gonorrea, sifilide, clamidia sono aumentati, favoriti anche dalla pandemia. L’esperto spiega perché



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Recentemente nel Regno Unito sono stati identificati 4 casi di una nuova super gonorrea resistente agli antibiotici. Katy Sinka, capo della sezione STI (Sexually trasmitted infections) presso l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, ha dichiarato: «È troppo presto per dire se questo sarà l’inizio di una tendenza a lungo termine, ma sappiamo che le malattie sessualmente trasmissibili sono in generale in aumento».

È un allarme giustificato, dobbiamo preoccuparci? Ne abbiamo parlato con il dottor Marco Cusini, responsabile del Centro Malattie a Trasmissione Sessuale del Policlinico di Milano.


La super gonorrea rilevata nel Regno Unito prelude a scenari apocalittici?

I farmaci in uso guariscono il 99% dei casi. Alcuni ceppi resistenti sono stati isolati nel sud est asiatico e importati in Gran Bretagna ma la circolazione è limitata.

Quindi esistono varianti anche per le malattie a trasmissione sessuale come per il Covid?

Tutti i microorganismi hanno varianti che possono essere più o meno pericolose e più o meno resistenti ai farmaci. Per la sifilide sono stati identificati una sessantina di ceppi ma non rappresentano problemi per la terapia. Per l’Hpv ci sono 160 genotipi.

Quanto sono diffuse le malattie a trasmissione sessuale?

Il bollettino dell’Istituto superiore di Sanità segnala, nel 2019, 6159 casi. Il report non comprende tutte le infezioni. I dati che abbiamo vengono da due sistemi sentinella che raccolgono solo le segnalazioni di 9 centri clinici.

Qual è l’infezione sessuale più comune?

Senza dubbio è il Papilloma virus, l’Hpv. È una famiglia composta da oltre 100 varietà diverse di virus. La maggior parte causa lesioni benigne come le verruche che colpiscono la cute di mani, piedi e viso e i condilomi o papillomi che interessano le mucose genitali e orali. La maggior parte delle infezioni genitali da Hpv sono asintomatiche e regrediscono spontaneamente mentre una piccola percentuale, se non trattata, può evolvere lentamente verso una forma tumorale. Il tumore al collo dell’utero è sempre correlato alla presenza di questo virus. È importante e facile monitorare queste infezioni nelle donne dopo i 30 anni tramite i nuovi test specifici o il PAP test. In termini di incidenza l’HPV provoca i condilomi acuminati in circa 40mila casi.

Sifilide e gonorrea quanto sono presenti tra di noi?

Sono le infezioni più diffuse, insieme all’HPV. Tra il 2000 e il 2005 c’è stato un aumento del 200%, probabilmente determinato dalla diminuzione della paura per l’HIV, grazie all’efficacia delle terapie. Poi l’incremento è stato di circa il 10% l’anno. Circa il 50% delle infezioni presenta lunghe fasi asintomatiche in cui il soggetto è contagioso. Per questo sono fondamentali gli screening da parte di chi ha comportamenti sessuali a rischio. Nel 2019 nei 9 centri civetta sono stati segnalati 823 casi di sifilide. Nel 2021 i casi di sifilide e gonorrea sono cresciuti del 15-20%.

La loro recrudescenza a cosa è dovuta?

Durante la pandemia sono diminuiti i controlli ma l’attività sessuale è rimasta la stessa. Anzi si sono intensificati i comportamenti a rischio, come l’utilizzo di sostanze farmaceutiche per aumentare le prestazioni sessuali. È una pratica più diffusa di quanto si possa credere, accompagnata spesso dalla promiscuità. Anche l’alcool agisce sulla disinibizione erotica e abbassando l’attenzione, espone alle malattie.

Quindi sifilide e gonorrea sono malattie dei nostri tempi?

Lo sballo nelle discoteche con droghe e superalcolici, i sex parties dove circolano sostanze che spingono alla trasgressione e al sesso estremo, rientrano tra le forme di divertimento anche dei giovanissimi. Poi ci sono le app di incontri puramente sessuali, con scambi di coppia e rapporti plurimi. È facile che in quei contesti ci si dimentichi di prendere le opportune precauzioni per evitare le infezioni.

A che età le malattie a trasmissione sessuale sono più diffuse?

L’incidenza varia da malattia a malattia. La Chlamydia Trachomatis che si trasmette tramite il contatto con le mucose genitali o attraverso lo sperma di una persona infetta, è diffusa soprattutto nella popolazione tra i 20 e i 25 anni e nella donna può portare alla sterilità. La sifilide ha un picco di incidenza tra gli omosessuali di età compresa tra 30-35 anni. In generale, si è abbassata l’età media ed è aumentata la diffusione. I più esposti sono gli adolescenti che non utilizzano metodi contraccettivi di barriera come il profilattico e tendono a cambiare spesso partner o ad averne più di uno. C’è il problema dei controlli. Un minore non può essere visitato da un medico senza il consenso dei genitori. Un adolescente potrebbe avere difficoltà a rivelare la propria omosessualità o le abitudini sessuali di fronte a mamma e papà e quindi preferisce evadere gli screening. Pertanto mancano statistiche approfondite sulla diffusione di tali malattie.

Cos’è esattamente la sifilide?

È un’infezione causata dal batterio Treponema pallidum. Si trasmette prevalentemente attraverso rapporti sessuali o contatti oro-genitali non protetti. Fino al 1942, cioè prima dell’arrivo della penicillina, non esisteva alcun rimedio. Ora si guarisce e non si hanno conseguenze. Ma se non la si cura può causare ictus, demenza e altri problemi neurologici.

Tutto si cura?

Tutto si può trattare. Per Hiv e Hpv la terapia non eradica il virus ma ne contrasta le manifestazioni. Stesso discorso per l’herpes genitale.

Quale malattia a trasmissione sessuale fa più paura?

L’Hiv indubbiamente, anche se oggi la terapia consente di controllare l’infezione e di avere una buona qualità della vita. È una terapia che va seguita per tutta la vita, come fanno i diabetici. Nel 2020, come emerge dai dati del Ministero della Salute, ci sono stati 1303 nuovi casi.

Possibile che non sia stato ancora prodotto un vaccino contro queste infezioni?

Purtroppo il settore delle malattie a trasmissione sessuale è carente di ricerca. Nell’Università di Washington a Seattle sono in corso studi sulla sifilide finalizzati a un vaccino. Per la gonorrea si è più avanti ed è partita la sperimentazione sulle persone. Per l’Hpv invece la vaccinazione esiste ed è offerta gratuitamente dal 2009 a tutti gli adolescenti.



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