Tendinopatia del medio gluteo: cos’è, sintomi, cause, cure
È tra le principali cause di dolore laterale all’anca e può insorgere per sovraccarichi funzionali, alterazioni posturali o ridotta elasticità dei tessuti. I sintomi, spesso subdoli e progressivi, possono imitare altre patologie dell’anca o della colonna, rendendo indispensabili un’attenta anamnesi e indagini come radiografia, ecografia e, nei casi complessi, risonanza magnetica

Il dolore all'anca può essere subdolo, silenzioso, e non sempre legato a un trauma o a una caduta. Spesso compare lentamente, giorno dopo giorno, e si fa sentire nei gesti quotidiani più banali: camminare, salire le scale o restare in piedi a lungo. Tra le cause più comuni c’è la tendinopatia del medio gluteo, una condizione in cui il tendine di uno dei muscoli più importanti dell’anca si irrita o si sovraccarica. Nonostante sia diffusa, resta spesso poco conosciuta e il suo impatto sulla vita di tutti i giorni può essere significativo.
Cos'è la tendinopatia del medio gluteo
La tendinopatia del medio gluteo è una condizione in cui il tendine di uno dei muscoli più importanti dell’anca – il medio gluteo – si irrita o si sovraccarica. «Il sintomo più caratteristico è un dolore localizzato nella parte laterale dell’anca e del fianco, spesso percepito come un fastidio profondo che può irradiarsi lungo il lato della coscia e, in alcuni casi, arrivare fino al ginocchio», spiega il dottor Alberto Momoli, direttore dell’U.O.C. Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Civile “San Bortolo” di Vicenza ULSS 8 Berica - Centro Regionale per la chirurgia di revisione protesica e past president della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia. «È un dolore che può interferire con le attività quotidiane: camminare più a lungo del solito, salire le scale o anche solo dormire sul lato interessato può diventare difficile».
Per comprendere questa condizione, è utile ricordare come funziona la muscolatura dell’anca. In quest’area lavorano insieme diversi muscoli che stabilizzano il bacino e coordinano i movimenti ogni volta che camminiamo, ci alziamo da una sedia o cambiamo direzione. Tra questi, il medio gluteo svolge un ruolo centrale: contribuisce a mantenere l’anca stabile a ogni passo. Quando solleviamo un piede, è proprio questo muscolo a evitare che il bacino si inclini e a garantire un’andatura armoniosa e controllata.
Un’altra caratteristica che lo rende delicato è la struttura delle sue fibre: «Non svolgono tutte la stessa funzione», precisa Momoli. «La porzione anteriore aiuta a portare la coscia leggermente in avanti e a ruotarla verso l’interno, mentre la parte posteriore la ruota verso l’esterno. Questa duplice funzione lo rende più sensibile ai sovraccarichi, soprattutto in presenza di movimenti ripetitivi, posture scorrette, cambi improvvisi nel livello di attività o dopo un periodo di sedentarietà seguito da un ritorno troppo rapido all’esercizio».
Quali sono le cause della tendinopatia del medio gluteo
Le cause della tendinopatia del medio gluteo possono essere diverse, ma nella maggior parte dei casi il problema nasce da un sovraccarico del tendine. Questo può avvenire sia durante l’attività sportiva sia nelle normali attività quotidiane. «Per esempio», specifica Momoli, «molti lavori richiedono movimenti ripetitivi, sollevamenti continui o lunghe ore in piedi: tutte situazioni che impegnano in modo costante il medio gluteo e la sua funzione di stabilizzazione dell’anca. Nel tempo, questo può irritare il tendine».
Subito dopo il sovraccarico, il secondo fattore di rischio è la postura. Lo è sia per chi si muove molto, sia per chi si muove poco. Anche da seduti, una postura scorretta mantenuta per ore altera l’equilibrio tra bacino e colonna vertebrale: questo può aumentare le tensioni che finiscono per scaricarsi proprio sul tendine del medio gluteo.
L’età rappresenta un ulteriore elemento da non sottovalutare. Con gli anni, i tendini tendono a perdere elasticità e diventano più sensibili agli stress ripetitivi. Non è una condanna, ma significa che, con il passare del tempo, posture e movimenti devono essere ancora più curati.
Molto meno frequenti, invece, sono i traumi diretti. «È raro che un singolo colpo o una caduta provochino da soli una tendinopatia del medio gluteo», precisa Momoli. «Di solito il problema si sviluppa gradualmente per effetto di abitudini, carichi o posture scorrette che si ripetono nel tempo».
Quali sono i sintomi
La tendinopatia del medio gluteo è una condizione che spesso non dà segni evidenti a un esame superficiale. Non ci sono rossori, gonfiori o alterazioni visibili della pelle. «L’unico elemento clinico che può emergere è il dolore evocato dalla pressione sulla zona laterale dell’anca, in corrispondenza del trocantere femorale, la prominenza ossea dove il tendine si inserisce», specifica Momoli. «Dietro questa struttura si trova anche una piccola borsa che può infiammarsi, contribuendo al fastidio».
Il dolore ha caratteristiche abbastanza specifiche: si manifesta principalmente durante il movimento e non a riposo. Camminare, salire le scale o rimanere in piedi a lungo sono spesso i gesti che lo scatenano. I pazienti descrivono una sensazione che inizia gradualmente, diventando più intensa man mano che l’anca viene sollecitata.
Come si diagnostica
Diagnosticare correttamente la tendinopatia del medio gluteo è fondamentale, perché i sintomi possono essere confusi con altre condizioni dell’anca o della colonna lombare. «La diagnosi parte sempre da un’anamnesi accurata», indica Momoli. «Capire la storia del paziente, le sue abitudini, il tipo di attività fisica svolta e l’andamento del dolore è il primo passo per orientare l’esame clinico in modo preciso».
In questa fase assume un ruolo cruciale la diagnosi differenziale. Un dolore simile a quello del medio gluteo può avere cause molto diverse: artrosi dell’anca, problemi lombari come protrusioni o degenerazioni della colonna vertebrale oppure condizioni che non riguardano direttamente il tendine. A questo si aggiungono caratteristiche individuali che possono modificare il carico sull’anca: «Una gamba leggermente più corta dell’altra, alcune varianti anatomiche o squilibri posturali prolungati nel tempo possono aumentare la tensione sul tendine e favorirne l’irritazione», sottolinea Momoli.
Una volta raccolta la storia clinica e chiarito il sospetto, entrano in gioco gli esami strumentali. La radiografia del bacino è utile per escludere problemi ossei, artrosi in fase iniziale o anomalie congenite. L’ecografia, semplice, rapida e poco costosa, consente di osservare direttamente il tendine, rilevare eventuali infiammazioni e monitorarne l’evoluzione nel tempo. La risonanza magnetica viene riservata invece ai casi più complessi, quando è necessario approfondire la valutazione o confermare la diagnosi.
Come si cura la tendinopatia del medio gluteo
Trattare la tendinopatia del medio gluteo richiede un approccio paziente e mirato. «Spesso le terapie iniziali non producono risultati immediati, perché prima di tutto è fondamentale comprendere la causa del disturbo e intervenire su di essa», specifica Momoli.
Se il problema deriva da un sovraccarico funzionale, il primo passo consiste nel ridurre i movimenti che lo scatenano. Quando invece la causa è una postura alterata o uno squilibrio dell’organismo, è necessario lavorare a livello globale, correggendo l’assetto del corpo e riequilibrando la postura. Accanto a questi interventi correttivi, entrano in gioco le terapie fisiche: trattamenti manuali, laser terapia ad alta potenza e tecarterapia, che agiscono sul tessuto profondo e aiutano a ridurre dolore e infiammazione.
«La terapia farmacologica può essere utile se associata a una riduzione dell’attività fisica, ma è fondamentale monitorare costantemente l’evoluzione del quadro clinico», aggiunge l’esperto. «Non sempre è possibile mettere completamente a riposo il paziente e spesso è necessario combinare più strategie per ottenere un miglioramento significativo».
Nei casi più complessi, si possono considerare interventi leggermente più invasivi, come le terapie infiltrative con farmaci cortisonici. Negli ultimi anni, si stanno diffondendo anche le terapie di ortobiologia, come le infiltrazioni con concentrato piastrinico (PRP), che possono modulare il dolore e ridurre l’infiammazione locale. Questi trattamenti, combinati a un’analisi personalizzata del paziente, permettono di adattare la terapia alle esigenze specifiche e alla risposta individuale.
L’approccio chirurgico, invece, è raro e riservato a situazioni particolari, ad esempio per rimuovere una borsa infiammata o riparare piccole lesioni del tendine. «In ogni caso, la chiave del trattamento efficace della tendinopatia del medio gluteo non sta solo nelle terapie, ma nella capacità del paziente di adattare il proprio stile di vita», conclude Momoli. «Ridurre il sovraccarico, correggere la postura e gestire l’attività fisica sono passi fondamentali per consentire al tendine di guarire. Con pazienza, costanza e un percorso personalizzato, è possibile alleviare il dolore, migliorare la funzionalità dell’anca e ritrovare una vita quotidiana attiva e senza limitazioni».
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