Pressione bassa: cause, sintomi e quando preoccuparsi

Minori sono i valori di pressione arteriosa, meglio è dal punto di vista cardiovascolare. Ma anche l’ipotensione può causare qualche disagio e va indagata quando non è costituzionale



49547

Liquirizia, caffè, rosmarino, ginseng, karkadè, spirulina, succo di pompelmo. Basta cercare su Internet “come alzare la pressione con i rimedi naturali” per accedere a una lunga lista di soluzioni casalinghe, più o meno fantasiose, che promettono di regalare sollievo a chi è soggetto ai tipici capogiri dovuti all’ipotensione.

Ma sono davvero efficaci oppure no? «L’unica sostanza potenzialmente efficace è la liquirizia, che svolge un’attività simil-farmacologica», spiega la dottoressa Alessandra Chinaglia, direttore di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano, Torino. «Merito della glicirizzina, il principio attivo della liquirizia che agisce in modo simile all’aldosterone, l’ormone regolatore della pressione. Ecco perché gli ipertesi, al contrario, non devono abusare di questa sostanza».

Un altro rimedio naturale efficace (forse il migliore) contro la pressione troppo bassa è l’acqua: idratarsi abbondantemente, soprattutto nelle giornate più calde, contribuisce a mantenere costante il volume del sangue circolante e contrasta l’ipotensione».

Quando la pressione è bassa

Per convenzione, si parla di ipotensione quando la pressione sistolica, più nota come massima, è inferiore a 90 mm/Hg.

«Nelle persone sane si tratta spesso di una condizione fisiologica, cioè di una caratteristica costituzionale, priva di conseguenze e che non necessita di alcun trattamento», evidenzia la dottoressa Chinaglia. «Rispetto all’ipertensione, la pressione bassa rappresenta un fattore positivo per il benessere generale: il cuore si affatica meno, le pareti dei vasi sanguigni sono meno stressate e, di conseguenza, si è protetti dalle principali malattie cardiovascolari».

In altri casi, invece, l’ipotensione è patologica, cioè dipende dalla presenza di una malattia o di una condizione medica, sempre da indagare. «Dietro possono nascondersi un’emorragia acuta, un infarto miocardico, una febbre molto alta, un malfunzionamento delle valvole cardiache, una patologia endocrinologica o l’effetto collaterale di certi farmaci, come ansiolitici, diuretici e alcuni antidolorifici», descrive l’esperta.

Quali sono i sintomi della pressione bassa 

Il principale sintomo della pressione bassa sono i capogiri che possono comparire quando si cambia bruscamente posizione, per esempio passando da quella sdraiata a quella eretta. Il cervello è localizzato nel punto più alto dell’organismo e il sangue deve combattere contro la forza di gravità per raggiungerlo: se ci alziamo velocemente in piedi, il sangue “cade” verso il basso e con l’ipotensione impiega di più a risalire, comportando una sensazione temporanea di stordimento.

«Si può arrivare addirittura allo svenimento, che non rappresenta un evento grave dal punto di vista clinico, ma certamente può risultare pericoloso per il rischio di traumi e fratture durante la caduta», specifica la dottoressa Chinaglia.

È importante imparare a gestire il problema, evitando di cambiare posizione troppo in fretta e di stazionare a lungo in piedi, ma anche sdraiandosi immediatamente (a terra, se necessario) quando si avvertono i primi segnali di malessere: in questo modo, i disturbi scompaiono entro pochi minuti o, addirittura, in pochi secondi. «Nel caso dell’ipotensione patologica, invece, di norma ai capogiri si aggiungono ulteriori segni clinici, come sudorazione, debolezza, mani e piedi freddi», evidenzia l’esperta.

Quando preoccuparsi se la pressione è bassa

Se la pressione bassa fisiologica viene considerata addirittura positiva, perché mette al riparo da diverse malattie cardiovascolari, l’ipotensione può assumere invece un significato clinico quando compare all’improvviso oppure si accompagna a segni di sofferenza cerebrale o cardiaca, come un forte dolore al petto.

«In questi casi, è bene rivolgersi subito a un medico», raccomanda la dottoressa Chinaglia. Per determinare l’effettiva causa dell’ipotensione, potrebbero essere utili degli esami di primo livello, come quelli del sangue completi, l’elettrocardiogramma, l’holter cardiaco​ delle 24 ore o una radiografia del torace. «Quando è costituzionale, l’ipotensione non richiede trattamento; in caso contrario, ogni terapia dipenderà dalla causa e dall’eventuale presenza di patologie associate», conclude l’esperta.


Fai la tua domanda ai nostri esperti


Leggi anche

Calo di pressione: che cos'è, perché viene e cosa fare

7 alimenti che abbassano la pressione

Il caffè in dosi moderate aiuta ad abbassare la pressione