Pillola contraccettiva per l’uomo, quando arriverà il “pillolo”

Da tempo si parla del cosiddetto pillolo, un contraccettivo orale per l’uomo. Eppure, malgrado le sperimentazioni in corso, il traguardo sembra ancora lontano e incerto



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Da qualche anno la scienza sta cercando di mettere a punto il cosiddetto pillolo, ovvero un contraccettivo maschile orale che porterebbe gli uomini (e non solo le donne) a contribuire al controllo delle nascite. Ma il traguardo sembra ancora lontano, perché nessun farmaco è stato ancora approvato e tanti sono i punti da chiarire. «È certamente interessante il concetto di “parità intima”, ma siamo ancora agli albori di questa possibilità», commenta il professor Bruno Giammusso, andrologo, urologo, presidente della Commissione Fertilità della Società italiana di andrologia. «Di tanto in tanto fa capolino qualche ricerca, ma fino a oggi tutto si è sempre concluso con un nulla di fatto, per cui è impossibile ipotizzare quando sarà davvero disponibile una contraccezione per il partner maschile».


Cos’è il pillolo, il contraccettivo per lui

Analogo alla pillola anticoncezionale femminile, il pillolo – una definizione popolare che certamente non corrisponderà al futuro nome commerciale – è un farmaco contraccettivo destinato alla popolazione maschile.

«Due sono i possibili meccanismi d’azione, su base ormonale o non», descrive il professor Giammusso. «Il primo è quello che si trova in una fase di studio più avanzata, perché da qualche anno viene sperimentato anche sull’uomo e non solamente sui topi, come il secondo». Attenzione, però, a non fare confusione: l’obiettivo di questo farmaco è solamente quello di evitare gravidanze indesiderate, rendendo temporaneamente sterile l’uomo, ma non sostituirà in nessun modo la funzione dei contraccettivi di barriera (i comuni preservativi) nel proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili.

«Inoltre, come per la pillola femminile, è ipotizzabile che la prescrizione spetterà allo specialista o quanto meno al medico di base, per cui non si tratterà di un farmaco da banco», immagina l’esperto.


Come funziona il pillolo ormonale

Il pillolo ormonale funziona come la maggior parte delle pillole contraccettive femminili, perché contiene una combinazione di ormoni, in particolare un androgeno e un progestinico, che blocca la produzione di spermatozoi, mettendo temporaneamente a riposo i testicoli. «L’ipotesi è quella di un’assunzione giornaliera, per via orale o topica sotto forma di gel, oppure periodica, che potrebbe avvenire per via iniettiva e basarsi su ormoni a lento rilascio», riferisce il professor Giammusso.

«Il problema sta nel fatto che questa formulazione deve dimostrare innanzitutto una reale efficacia, riducendo al minimo il rischio di gravidanze indesiderate. Questo non è così facile da ipotizzare: mentre nella donna si tratta di bloccare la maturazione di un ovulo, qui bisogna fermare milioni di spermatozoi, quindi il compito è più arduo».

Inoltre questo blocco deve essere reversibile, in modo che l’uomo possa recuperare interamente la sua fertilità nel momento in cui vuole diventare padre: «Su questo punto si innesca un ulteriore interrogativo: quanto tempo occorrerà prima di recuperare questa fertilità a partire dalla sospensione della terapia? Insomma, i quesiti sono ancora tanti e aperti».


Come funziona il pillolo non ormonale

Il pillolo non ormonale, o proto-pillola, agisce direttamente sui testicoli, bloccando reversibilmente la produzione di spermatozoi ma senza agire sui livelli ormonali dell’uomo.

«Anche in questo caso, i ricercatori stanno cercando di capire se questa azione avviene in maniera completa, sicura, non tossica per l’organismo e “rispettosa” di strutture delicate come i testicoli», evidenzia l’esperto. «Le sperimentazioni sui topi, condotte da diversi gruppi di ricerca a livello mondiale, sembrano promettenti, ma fino a oggi non ci sono riscontri concreti sull’uomo, per cui è davvero prematuro parlare di possibili applicazioni cliniche».


Quali sono gli effetti collaterali del pillolo

Soprattutto nel caso del pillolo ormonale, i ricercatori non escludono che bloccare la funzione testicolare possa determinare effetti collaterali sulla sfera sessuale, come calo del desiderio oppure problemi di erezione, per cui la sperimentazione dovrà smentire queste incognite.

«Le altre potenziali controindicazioni sono comuni a tutti i farmaci androgeni, a base di testosterone e analoghi, che aumentano il rischio di stimolare la progressione del tumore alla prostata o del raro carcinoma mammario maschile, se già presenti e quindi da escludere prima di iniziare l’assunzione. In più, possono accrescere il numero di globuli rossi, per cui non possono essere assunti da chi presenta particolari patologie del sangue, come la policitemia», sottolinea il dottor Giammusso.

«Ovviamente, come tutti i farmaci androgeni, il pillolo ormonale sarà sconsigliato anche a chi presenta una forma avanzata di ipertrofia prostatica, perché potrebbe peggiorare i disturbi urinari. Va detto, però, che generalmente i pazienti che presentano questa problematica sono più “avanti negli anni” e non rientrano nella fascia di età in cui si fa contraccezione».


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