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La nuova rinoplastica

Una nuova tecnica permette di rimodellare il naso eliminando anche eventuali disturbi respiratori. Ecco come funziona

credits: iStock




Il naso è un organo fondamentale per la nostra vita: garantisce ossigeno, scalda, filtra e umidifica l’aria, regolandone in modo ottimale il flusso d’entrata. «Eppure, l’80% degli italiani respira male», dice il professor Paolo Gottarelli, chirurgo plastico nasale.

«Magari perché, senza saperlo, ha una deviazione del setto, causata da un trauma sportivo, una caduta in età infantile o un colpo preso tra le mura di casa. Oppure perché soffre di allergie respiratorie.

In entrambi i casi, i turbinati inferiori, strutture che scaldano l’aria, aumentano di volume, obbligandoci a respirare a bocca aperta. Abitudine che manda in tilt la respirazione e apre la strada a molti disturbi: maggior incidenza di raffreddori e malattie respiratorie, perché il naso perde la sua funzione di filtro e di radiatore, e maggior facilità di russare e soffrire di apnee notturne, che possono mettere a rischio anche la salute del cuore».


In che cosa consiste

Fatta questa premessa, se stai pensando di correggere la forma del tuo naso per ragioni estetiche, sappi che esiste una tecnica innovativa. Si tratta della “rinoplastica globale”, messa a punto proprio dal professor Gottarelli: interviene sulla struttura del naso a 360°, eliminando alcune anomalie che possono interferire con una perfetta respirazione ed evitando che l’intervento fatto per ragioni estetiche danneggi la funzionalità dell’organo.

Infatti, modificarne il volume per migliorarne l’aspetto, è come restringere le dimensioni di una finestra: entra meno aria e, per respirare bene, occorre “allargare“ lo spazio interno del naso. La rinoplastica globale, in un unico intervento, agisce su tre fronti.

«Attraverso una turbinoplastica MIT il chirurgo provvede a ridurre di dimensioni i turbinati inferiori, in modo che il flusso d’entrata dell’aria non subisca “strozzamenti” a rischio», spiega Gottarelli.

«Poi, provvede a irrobustire il naso, corregge un’eventuale deviazione del setto ed effettua piccoli innesti di cartilagine (prelevate dal setto nasale del paziente) sui punti critici, per evitare che dopo l’intervento la punta cada verso il basso.

Infine, attraverso microsuture sulle cartilagini delle ali nasali, modella la punta tridimensionalmente, garantendo al paziente la forma che più gli piace».


Il post intervento

«La rinoplastica globale viene effettuata con un’anestesia generale, dura 60-90 minuti, prevede una sola notte di degenza ospedaliera e nel post operatorio non vengono applicati tamponi nasali: i due lembi di turbinati aperti per ridurne le dimensioni vengono infatti riavvicinati mediante punti di sutura in acido lattico, riassorbibili.

Nella prima settimana occorre portare appositi cerottini esterni e un piccolo tutore di plastica, ma si può tornare al lavoro già dopo 3 giorni e riprendere le attività sportive dopo sette. Il naso sarà solido come prima dopo circa un mese». Costo dell’intervento: a partire da 2000 euro. Info: paologottarelli.it

Quando il setto dà mal di testa

Soffri di una cefalea cui non si riesce a dare un perché. La colpa potrebbe essere del naso, soprattutto se il tuo mal di testa ha caratteristiche ben precise: un dolore che parte dalla radice del naso e s’irradia alle arcate sovraorbitarie e alla fronte.

Spesso viene attribuito a una sinusite, in realtà è causato da una grave deviazione del setto nasale che innesca una nevralgia del trigemino, il nervo che dà sensibilità al volto. Una tac è in grado di far chiarezza e di individuare la malformazione.


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Articolo pubblicato sul n. 27 di Starbene in edicola dal 20/6/2017

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