Menopausa: carenza vitamine, girovita appesantito, spalla congelata

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di Laura Della PasquaLaura Della Pasqua


1. Carenza di vitamine in menopausa: come si riconosce?


2. Ho il girovita appesantito. Cosa posso fare?


3. Ho la sindrome della spalla congelata. Consigli?


1. Carenza di vitamine in menopausa: come si riconosce?

È difficile capire quando c’è una carenza di vitamine prima che le conseguenze vadano a impattare sulla salute. Per le donne in menopausa avere un buon apporto di vitamine è essenziale, poiché queste coinvolgono una vasta serie di funzioni vitali, dalla produzione di energia al sistema immunitario. La ipovitaminosi, ovvero la carenza di vitamine, può manifestarsi con una serie di sintomi che vanno dalla stanchezza a problemi più gravi come disturbi ossei o neurologici.

Le vitamine del gruppo B sono fondamentali per il metabolismo e per il buon funzionamento del sistema nervoso. La B12 è essenziale per la produzione di globuli rossi e il corretto funzionamento del sistema nervoso. La carenza di questa vitamina è particolarmente frequente tra le persone che seguono diete vegane o vegetariane, poiché questa vitamina è principalmente presente negli alimenti di origine animale, come carne, pesce, uova e latticini. I sintomi della carenza di tale vitamina sono la tachicardia, la confusione mentale, la debolezza generale. La B8 è importante per la salute di pelle, capelli e unghie. La carenza di biotina può causare capelli fragili e unghie che si spezzano facilmente. Sappiamo che in menopausa si va incontro a una fragilità della pelle e dei capelli. La vitamina B8 è presente in alimenti come lievito di birra, funghi, noci e uova.

Se manca la vitamina C ne risente il sistema immunitario, la salute della pelle e la guarigione delle ferite. I sintomi della carenza sono stanchezza e dolori muscolari, fragilità dei capelli e delle unghie, anemia, e pelle. Per fare il pieno di tale vitamina è bene inserire nella dieta agrumi, fragole, kiwi, peperoni, spinaci, pomodori e broccoli.

La vitamina D è molto importante in menopausa poiché si tende a perdere il calcio. È contenuta nel pesce grasso, nel tuorlo d’uovo e nel latte. Se c’è carenza si ha debolezza muscolare, dolori alle ossa. Una carenza prolungata può portare all’osteoporosi e a un maggiore rischio di fratture. La miglior soluzione per prevenire carenze vitaminiche è seguire una dieta sana ed equilibrata, ricca di frutta, verdura, proteine magre e grassi sani. In menopausa, può essere utile ricorrere a integratori che vanno assunti sotto la guida di un medico.

2. Ho il girovita appesantito. Cosa posso fare?

In questa fase della vita tante donne sperimentano l’accumulo dei chili soprattutto attorno all’addome. Il primo passo è curare l’alimentazione. Al mattino è importante fare colazione per avere il livello giusto di carburante utile ad affrontare la giornata. Consigliati un paio di spuntini (meglio evitare le merendine confezionate o almeno non consumarle ogni giorno), a base di un frutto o un tè con una fetta biscottata, per esempio. A pranzo e a cena un aporzione di carboine e proteine, sempre accompagnati da verdure. Ovviamente, fare attività fisica e bere almeno 2 litri di acqua al giorno. In generale, no alle diete troppo restrittive, con un taglio drastico del cibo, sempre bene farsi seguire da un nutrizionista. 

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3. Ho la sindrome della spalla congelata. Consigli?

La capsulite adesiva, nota anche come “spalla congelata” è un dolore alla spalla (soprattutto la destra) che colpisce tante donne in menopausa. In questo periodo di vita, la donna va incontro a cambiamenti ormonali. Siccome è il fegato a smaltire gli ormoni estrogeni e progesterone, durante le fasi di cambiamento ormonale questo può risultare affaticato e congestionato. La capsulite adesiva può avere diverse cause e quella legata al fegato è una da prendere in considerazione. Il che spiega come mai terapie come la tecar e i laser non sortiscono a risultati. Il fegato è collegato alla spalla destra attraverso un nervo, chiamato nervo frenico. Il nervo frenico è come un "filo elettrico" che dalla zona del fegato arriva fino alle vertebre cervicali. Questo nervo può creare sia un dolore cervicale sia un'irradiazione alla spalla. In particolare, il fegato è in contatto con il nervo frenico destro e può creare dolori irradiati alla spalla di destra. Quindi, qualsiasi dolore alla spalla destra, senza apparente spiegazione e senza un trauma diretto potrebbe avere un collegamento epatico.

Alcuni osteopati suggeriscono di sottoporsi alla manipolazione del fegato con le tecniche osteopatiche viscerali. Con le mani l’osteopata effettua dolci compressioni e decompressioni dell’organo, che stimolano la sua mobilità e il drenaggio della bile. Questo aiuta a smaltire scorie, tossine e a evitare la stasi biliare. Sarà utile abbinare a queste tecniche la manipolazione delle vertebre corrispondenti al fegato a livello dorsale e al rilascio del diaframma.

Utilissima la digitopressione di un punto riflesso a livello del muscolo elevatore della scapola. Vanno seguite alcune regole alimentari: evitare tutti gli alimenti che affaticano il fegato come i formaggi, i latticini in generale, gli alcolici e il cioccolato. Aiutano invece quegli alimenti che possono fluidificare la bile come le verdure amare, cicoria, radicchio, rucola, carciofi. Ottimo anche il succo di limone, da prendere al mattino in un bicchiere di acqua calda.

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