La telemedicina ha oggi un numero di pazienti in costante aumento, grazie ai numerosi vantaggi che offre. Innanzitutto l’abbattimento della distanza geografica. Poi il risparmio di tempo, di denaro e la sicurezza (nessun assembramento). Infine, vantaggi psicologici: dialogare da casa con il medico anche dopo una malattia risulta in questo periodo di pandemia da Covid-19 molto importante.
Ne parliamo con l’ingegnere Elena Bottinelli, AD IRCCS Ospedale San Raffaele e IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi Milano, Gruppo San Donato.
Ingegner Bottinelli, come funziona la telemedicina?
Offre la possibilità di usufruire di visite e consulenze online, collegandosi semplicemente al portale web dedicato in cui si può richiedere una prima visita, una seconda opinione su una diagnosi medica, dei consulti e le visite di controllo. Attraverso la piattaforma integrata, i pazienti possono non solo interagire con gli specialisti, ma anche ottenere immagini radiologiche, certificati e ricette, disponendo poi di uno spazio virtuale privato per la loro documentazione clinica.
La telemedicina può essere di aiuto per la gestione del Covid-19?
In questi casi il paziente viene seguito dallo specialista lungo tutto il processo di cura, sia in ospedale sia a distanza, in funzione della gravità della sintomatologia e dell’evoluzione della stessa, attraverso percorsi diagnostici e di teleconsulto modulati sulle esigenze della persona, limitando così l’accesso alla struttura ospedaliera.
Quali sono le nuove frontiere della telemedicina?
Oggi la telemedicina è in fase di test per quanto riguarda l’integrazione con il SSN. Un progetto è quello di evitare l’iter di pre-ricovero. Ma la vera frontiera sarà la presa in carico complessiva del paziente, che potrà usufruire a 360 gradi delle diverse prestazioni disponibili.
I numeri di un successo
Il servizio di telemedicina dell’Ospedale San Raffaele del Gruppo San Donato ha quasi 18mila iscritti, con oltre 40 specialità disponibili. Tra quelle più richieste la psicologia e la psicoterapia, la psichiatria, la chirurgia generale, l’endocrinologia, l’oncologia e la cardiologia. La telemedicina, mantenendo il ruolo del medico anche a distanza, rende più autonomi nella gestione della malattia.
Per approfondire, guarda il video qui sotto, in cui l'Ing. Elena Bottinelli, AD IRCCS Ospedale San Raffaele e IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi Milano, risponde alle nostre domande: