Pizzicore, gonfiore: i primi sintomi dell'herpes labiale vanno riconosciuti tempestivamente. Infatti, prima si interviene e più breve (e meno doloroso) sarà il decorso. Il virus dell'herpes labiale, infatti, non si può debellare ma soltanto controllare. Abbiamo fatto chiarezza con l'aiuto del prof. Antonino Di Pietro, direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano.
Primi sintomi dell'herpes labiale
Riconoscere tempestivamente i sintomi dell'herpes labiale, è semplice per chi ne ha già sofferto. Infatti, i segnali sono molto chiari.
«I primi sintomi dell'herpes labiale sono pizzicore, sensazione di gonfiore percepibile anche toccando il labbro (si sente una consistenza differente). Soltanto dopo questi segnali compaiono le caratteristiche vescicole» spiega il prof. Di Pietro.
«I primi segni dell'herpes labiale indicano che il virus sta "attaccando"le cellule, causando infiammazione. Questa infiammazione provocherà la produzione di siero e, dunque, delle tipiche bollicine» conclude l'esperto.
Cos'è l'herpes labiale?
L'herpes è un virus davvero subdolo perché, una volta entrato in contatto con il nostro organismo, resta latente e pronto a manifestarsi non appena le difese immunitarie si abbassano.
«Il virus dell'herpes labiale colpisce le cellule, infiammandole e provocando la formazione di siero, raccolto nelle caratteristiche vescicole. Il virus si replica e si riproduce finché non entrano in azione gli anticorpi (due sono i giorni clou, di massima riproduzione). Ma, una volta, attivate le difese immunitarie, il virus non si lascia distruggere ed entra in un nervo che funge come una sorta di "tunnel". Lì resta latente, circondato in entrata/uscita dagli anticorpi (che fanno la "guardia"), che però non riescono a entrare nel nervo» spiega l'esperto.
«Quando le difese si abbassano (per la presenza di altre malattie, infezioni o debolezza), il virus esce dal nervo e torna a infiammare le cellule solitamente nello stesso punto in cui si è manifestato la prima volta» conclude il prof. Di Pietro.
L'importanza di intervenire subito
Perché imparare a riconsocere le prime avvisaglie dell'herpes labiale? Per il semplice motivo che, più tempestivo sarà l'intervento farmacologico, meno "aggressivo" sarà il decorso dell'herpes.
«Intervenire il prima possibile, con farmaci specifici, permette di bloccare la replicazione virale. Nonostante questo, non è possibile debellare completamente l'herpes dall'organismo» spiega il prof. Di Pietro.
Quali farmaci utilizzare
Il farmaco più efficace per arrestare la replicazione del virus dell'herpes labiale è, senza dubbio, l'acyclovir.
«Si tratta di un farmaco antivirale, sotto forma di pomata, da applicare sulla parte colpita sin dai primi sintomi. Se si è tempestivi, si può prevenire la formazione delle vescicole però, in questo caso, è necessario applicare la crema ogni 3 ore e continuare per almeno 4 giorni (anche se sembra che i sintomi siano scomparsi)» spiega il prof. Di Pietro.
Metti subito la crema antivirale
L'acyclovir è venduto sia sotto forma di crema sia in compresse. Nel caso di herpes labiale, non particolarmente aggressivo e dalle recidive non troppo frequenti, può bastare la pomata a uso topico.
L'importante è iniziare ad applicare il farmaco alle prime avvisaglie. La crema (5%), infatti, va usata localmente 5 volte al giorno per 4 giorni. In commercio si trovano anche altri farmaci antivirali come il penciclovir, che però discende comunque sempre dall'acyclovir. Così come è possibile acquistare appositi cerottini per herpes labiale, che però non hanno la stessa efficacia della crema antivirale. L'acyclovir si rende, dunque, indispensabile.
Sovrainfezione batterica
«Quando le vescicole si rompono, è facile che all'azione del virus si sovrapponga anche una componente batterica. Dopo circa 3-4 giorni dall'esordio dell'herpes, le vescicole contenenti un liquido inizialmente trasparente, si rompono lasciando campo libero ai batteri (formazione di pus)» spiega il prof. Di Pietro.
«In questa fase, è bene sostituire alla crema antivirale, una pomata antibiotica a base di gentamicina, aureomicina o acido fusidico» conclude l'esperto.
Il contagio
L'herpes labiale "si attacca". Ma come? L'abbiamo chiesto al prof. Antonino Di Pietro.
«Il pericolo di contagio è al suo picco massimo quando le vescicole si rompono e fuoriesce il siero. Quest'ultimo contiene miliardi di unità di virus e, dunque, basta il contatto perché l'herpes labiale si trasmetta. Occorre un minimo "varco" nella pelle (taglietto, escoriazione cutanea) perché il virus si insinui in un altro organismo e lì resti latente» spiega l'esperto.
Allarme difese
Il virus dell'herpes resta latente nel nervo anche per mesi, finché le difese immunitarie non si abbassano.
«In caso di febbre, infezioni, ciclo mestruale o semplicemente stanchezza, i nostri anticorpi sono impegnati "altrove" e, dunque, è come se smettessero di vigilare affinché il virus non fuoriesca dal nervo. Ed è in questo momento che l'herpes inizia ad attaccare le cellule, infiammandole. Gli anticorpi, infatti, non riescono a entrare nel nervo e, quindi, questo "tunnel" costituisce un sicuro rifugio per il virus» spiega il prof. Di Pietro.
Le compresse di acyclovir
«L'acyclovir per via orale (compresse) è solitamente prescritto in caso di herpes zoster (fuoco di S. Antonio). Ma non solo. Infatti, ci sono donne che soffrono di violente recidive di herpes labiale anche ogni mese, in concomitanza con l'inizio del ciclo mestruale: non si fa in tempo a guarire da una lesione, che le cellule vengono nuovamente attaccate» ci spiega il prof. Di Pietro.
«In questi casi particolari, può rivelarsi utile una terapia preventiva a base di acyclovir somministrato per via orale, di solito la prima settimana del mese» conclude l'esperto.
Attenzione alle overdose di sole
Un altro fattore scatenante l'herpes labiale, è senza dubbio l'esposizione indiscriminata al sole. Prendere troppo sole, infatti, indebolisce l'organismo e fa sì che il virus torni a farsi vivo.
«Le overdose di sole richiedono che il sistema immunitario si concentri sulla pelle congestionata e indebolita. Quindi, gli anticorpi smettono di controllare il virus, che ha la possibilità di fuoriuscire dal nervo e di manifestarsi con i caratteristici sintomi» spiega il prof. Di Pietro.