Distorsione del ginocchio: quali sono le cause e come si cura
Basta un movimento brusco o una torsione improvvisa per mettere a rischio legamenti e menischi. I sintomi vanno dal dolore lieve al gonfiore importante, fino all’impotenza funzionale nei casi più gravi. Interventi mirati come ghiaccio, riposo, tutori e, nei casi più gravi, la chirurgia, favoriscono un recupero sicuro

Dal calcetto con gli amici alla corsa affrettata per non perdere l’autobus, la distorsione del ginocchio può colpire chiunque, in qualsiasi momento. Basta un movimento brusco o una torsione innaturale perché l’articolazione più complessa del nostro corpo perda il suo delicato equilibrio. È uno degli infortuni più comuni, ma anche tra i più temuti, perché dietro un’apparente “storta” possono nascondersi lesioni più serie a legamenti o menischi, con tempi di recupero che variano da pochi giorni a diverse settimane.
Cosa succede durante una distorsione
«La distorsione del ginocchio si verifica quando l’articolazione compie un movimento innaturale, superando il proprio limite di rotazione o flessione», spiega il professor Claudio Mazzola, docente a contratto di Chirurgia Artrostopica presso l’Università degli Studi di Genova, membro del Consiglio direttivo della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, consulente ortopedico dell’U.C. Sampdoria. «Questo provoca una sollecitazione eccessiva dei legamenti, le strutture che garantiscono stabilità al ginocchio, e può comportare stiramenti o, nei casi gravi, lesioni più importanti».
È più frequente negli sport che prevedono cambi di direzione rapidi, salti o contatti fisici, come calcio, basket, pallavolo o padel, dove basta che il piede resti bloccato al suolo mentre il corpo ruota perché il ginocchio subisca una torsione improvvisa. «Ma non serve essere atleti per incorrere in una distorsione», tiene a precisare Mazzola. «Può accadere anche durante un gesto quotidiano, come scendere un gradino distrattamente, camminare su un terreno irregolare o rincorrere l’autobus».
In tutti questi casi, il meccanismo è lo stesso: un movimento improvviso e innaturale che altera l’equilibrio articolare.
Come funziona il ginocchio
«Il ginocchio è un’articolazione complessa e la sua stabilità dipende da un insieme di strutture che lavorano in perfetto equilibrio», aggiunge l’esperto. I principali responsabili di questa stabilità sono i legamenti: il collaterale mediale, all’interno del ginocchio, il collaterale laterale, all’esterno, e i due legamenti centrali, detti crociati – anteriore e posteriore – che si incrociano al centro dell’articolazione. Questi legamenti permettono movimenti controllati e mantengono il ginocchio stabile anche durante torsioni e carichi improvvisi.
«Un ruolo altrettanto importante è svolto dai menischi, due piccole fibrocartilagini a forma di mezzaluna, che funzionano come veri e propri ammortizzatori», illustra Mazzola. «I menischi hanno una doppia funzione: stabilizzano l’articolazione e assorbono gli urti tra femore e tibia, proteggendo le superfici ossee e distribuendo il carico in modo uniforme».
Quando si verifica una distorsione, questo delicato equilibrio viene alterato. Una torsione improvvisa o un movimento innaturale possono mettere sotto stress uno o più legamenti, fino a provocarne lo stiramento o, nei casi più gravi, la rottura. «Nell’80% dei traumi distorsivi più seri è coinvolto il legamento crociato anteriore, che rappresenta il principale stabilizzatore del ginocchio», sottolinea l’esperto.
Quali sono i sintomi della distorsione del ginocchio
Il primo segnale di una distorsione del ginocchio è quasi sempre il dolore, che può comparire immediatamente dopo il trauma o manifestarsi a distanza di qualche minuto. «L’intensità del dolore dipende dalla gravità della distorsione», racconta Mazzola. «Nei casi più lievi si avverte soltanto una sensazione di fastidio o di tensione, che tende a risolversi spontaneamente nel giro di pochi giorni».
Quando il trauma è più serio, il ginocchio reagisce con un gonfiore evidente, dovuto alla formazione di un versamento articolare. «Il paziente percepisce una sensazione di impaccio, come se ci fosse del liquido all’interno dell’articolazione», aggiunge Mazzola. «In questi casi il ginocchio può diventare rigido, caldo e difficile da muovere, ed è fondamentale rivolgersi al medico per una valutazione accurata e, se necessario, a uno specialista ortopedico».
Cosa fare nei casi lievi
Nelle distorsioni lievi, quando il dolore è contenuto e non si avverte un gonfiore importante, si può intervenire con alcuni accorgimenti semplici ma efficaci. «La prima cosa da fare è applicare del ghiaccio sulla zona dolorante», consiglia Mazzola. «È un rimedio immediato e fondamentale: va applicato per 15-20 minuti al massimo, mai più a lungo, per evitare il rischio di irritazioni o vere e proprie ustioni da freddo. L’effetto del ghiaccio è duplice: riduce l’infiammazione e provoca una vasocostrizione che aiuta a limitare il gonfiore».
Spesso l’applicazione di ghiaccio può essere sufficiente, eventualmente accompagnata da un breve periodo di riposo e dall’assunzione di un antinfiammatorio, se necessario e dietro consiglio medico. «In genere, se il fastidio tende a ridursi nell’arco di pochi giorni, si tratta di una distorsione minore che si risolve spontaneamente», indica l’esperto. «Se invece il dolore persiste o aumenta, è importante rivolgersi al proprio medico di famiglia, che potrà valutare la necessità di un approfondimento specialistico ortopedico».
Cosa fare nei casi più seri
Quando invece la distorsione è più importante con dolore intenso, gonfiore evidente e difficoltà a muovere o sostenere il ginocchio, ha senso recarsi anche al pronto soccorso. «Non è mai un’esagerazione: in questi casi è necessario escludere lesioni gravi e, se serve, far valutare il ginocchio da un ortopedico», dice Mazzola.
La prima tappa è sempre la visita clinica, durante la quale il medico può già orientarsi sulla natura del problema. A seconda dei sintomi e dei segni clinici possono essere prescritti esami di imaging: una radiografia, utile per escludere fratture, e, se indicato, una risonanza magnetica, che consente di valutare l’integrità di legamenti e menischi.
Nel frattempo valgono le misure di base: ghiaccio, riposo, ginocchiera o tutore per stabilizzare l’articolazione e antinfiammatori per ridurre dolore e infiammazione. Nei casi più complessi, invece, può rendersi necessario un intervento chirurgico. «L’operazione è riservata ai traumi che non possono essere risolti con la terapia conservativa», precisa Mazzola. «In particolare, quando si verifica la rottura del legamento crociato anteriore o di altre strutture fondamentali. La decisione dipende dall’età e dal livello di attività del paziente: un giovane sportivo avrà probabilmente un’indicazione chirurgica più chiara, ma anche chi pratica sport saltuariamente può subire lo stesso tipo di lesione e richiedere una ricostruzione legamentosa».
Distorsione del ginocchio, quale prevenzione
Non esiste una strategia che possa eliminare del tutto il rischio di distorsione del ginocchio, ma mantenere una buona forma fisica e un tono muscolare adeguato può fare una grande differenza. «Un ginocchio ben allenato è più stabile e, quindi, protetto», assicura Mazzola. «Rinforzare la muscolatura dell’arto inferiore, in particolare i muscoli della coscia e quelli che sostengono l’articolazione, aiuta a ridurre le sollecitazioni sui legamenti durante movimenti improvvisi o sforzi intensi».
Oltre a questo, esercizi mirati di equilibrio e propriocettivi possono migliorare la capacità del ginocchio di reagire a torsioni e cambi di direzione inaspettati, riducendo il rischio di traumi. Anche una routine regolare di attività fisica controllata contribuisce a mantenere l’articolazione elastica e resistente, aumentando la protezione naturale contro distorsioni e microtraumi.
Tuttavia, anche la migliore preparazione non può azzerare del tutto il rischio. «Addirittura gli atleti più allenati possono subire un infortunio», conclude l’esperto. «Ma un ginocchio forte e ben allenato è più stabile, maggiormente protetto durante i movimenti improvvisi e, in caso di trauma, tende a recuperare più rapidamente e con meno complicazioni».
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