I consigli dell’urologo: occhio a prostata, reni e circolazione

L’uomo non deve controllare solo la prostata. Ma anche reni e circolazione. Ecco gli esami da non sottovalutare



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Fai adesso qualcosa di speciale per te. Piccoli grandi gesti di prevenzione e cura di te. Appello rivolto soprattutto ai più distratti in fatto di salute.

Con il medico gli uomini, almeno fino a una certa età, non hanno voglia di averci a che fare. Un po’ come con le assicurazioni: fanno l’RC auto perché obbligatoria, il resto… ci si penserà. «Aggiungiamo che la preziosa prima visita del servizio militare non c’è più da un pezzo, quindi possiamo dire che l’universo maschile è “scoperto”, in tema di prevenzione, per diversi anni, almeno finché non arrivano i primi sintomi di qualcosa di fastidioso», spiega Riccardo Galli, andrologo e urologo.

Ma se per i maschi più giovani possiamo contare sulla supervisione del “primo” medico di famiglia, la mamma, e sui papà più evoluti per parlare di protezione dalle malattie a trasmissione sessuale (o almeno per confutare miti e fake news dei “pari” del figlio o del web), per i più grandi, in quell’età di mezzo fra i 20 e i 40 anni in cui la Sanità è spesso solo un incidente di percorso (leggi trauma e simili), il “fallo subito” deve essere convincente.


Il primo “calcolo” da fare

È che cos’è, per un uomo, più convincente del dolore? «I calcoli possono venire a tutti, soprattutto a chi ha familiarità e, quando si formano nei reni, non è una leggenda che provochino sofferenza come le doglie del parto», spiega il nostro esperto.

«Quindi, prima cosa semplice e indolore da fare, chiedere in famiglia se qualcuno ne ha sofferto perché, statene sicuri, chi li ha avuti se lo ricorderà. Se la risposta è sì o dubbia, la visita urologica con un’ecografia servirà a evitare future corse al Pronto Soccorso. L’esame, non invasivo, permetterà di avere una visione generale della salute di molti organi importanti, testicoli compresi. Il reset dell’alimentazione sarà poi d’obbligo: occorrerà limitare i cibi ricchi di sodio, proteine (soprattutto salumi, formaggi stagionati, patatine) e bere acqua. Stiamo poi attenti ai bruciori quando uriniamo e se lasciamo una sorta di deposito in fondo al wc: è la renella, una sabbiolina che anticipa la formazione dei calcoli».


Le vene e l’infertilità

A proposito di testicoli: negli ultimi anni gli spermatozoi si sono più che dimezzati, mentre i Centri di fecondazione assistita sono decuplicati. «Colpa anche del varicocele, un problema molto diffuso fra i giovani (15% della popolazione) e grande causa, appunto, di infertilità», spiega Galli.

«Si tratta di una dilatazione delle vene all’interno dello scroto (il testicolo, pur non dolendo, può sembrare più gonfio, ma di solito è una condizione asintomatica), che alza la temperatura locale danneggiando gli spermatozoi. Aggiungo, per la tranquillità dei ragazzi, che facendo la visita a 20 anni, se si intercetta il varicocele subito, si esegue uno spermiogramma e si programma l’eventuale intervento che risolve il problema, un taglietto di 2 cm sul pube in anestesia locale e day hospital».


Agire subito assicura il domani di tutti

«La tutela di sé e dei propri cari è un aspetto fondamentale nella vita di tutti noi, ma in Italia, a differenza di altri Paesi europei, è ancora poco diffusa la cultura della protezione e la percezione dei rischi», spiega Massimiliano Dalla Via, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Intesa Sanpaolo RBM Salute.

«Come compagnia assicurativa, sappiamo quanto sia importante ed efficace agire in modo preventivo e con consapevolezza, per poter ridurre gli effetti di eventuali difficoltà, o attivare piani per affrontare gli imprevisti e poter gestire situazioni complesse con maggior serenità. Per migliorare il proprio benessere, presente e futuro, è essenziale attivarsi presto. Questo è valido sia se ci riferiamo all’ambito sanitario, nel quale è specializzata Intesa Sanpaolo RBM Salute, che anche per i diversi aspetti della nostra vita, che possono coinvolgere le persone a noi care, giovani o anziani di cui ci prendiamo cura; lo stesso vale per i nostri beni, le nostre attività, le nostre passioni. L’istinto di protezione è innato in ognuno di noi; lo hanno dimostrato anche alcuni esperimenti sociali della recente campagna di comunicazione che abbiamo lanciato sul canale YouTube di Intesa Sanpaolo. Se ci lasciamo guidare oggi da questo istinto, possiamo fare molto per tutelare, un domani, noi stessi, i nostri cari, la collettività».