Alitosi, tutte le ultime soluzioni contro l’alito pesante

La fine della giornata può portare cattivi sapori. Ed è questa la fascia oraria in cui concentrare le strategie salvaalito. Dalla cena in poi, ecco cosa fare per rinfrescare la bocca



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Il liceale che prima di uscire con una ragazza mette a coppa le mani davanti alla bocca per sentirsi l’alito è diventata un’icona cinematografica. Peccato che nella realtà sia tecnicamente impossibile percepire il proprio “aroma” per via olfattiva. O meglio, per la maggior parte di noi.

«È stato da pochi anni scoperto che esiste una categoria di persone che sono ipersensibili al loro alito, cioè in grado di percepirlo da sole», racconta il professor Silvio Abati, membro dell’International Association For Halitosis Research. «Loro sì che sono in grado di autotestarsi, perché hanno i recettori olfattivi anche nella gola. Si può scoprire questa capacità con il test della vanillina, sostanza insapore e percepibile solo olfattivamente: se ne inserisci un po’ dietro la lingua, il paziente chiude naso e bocca e capisce subito di cosa si tratta».

Queste persone “fortunate”, dunque, non usciranno mai di casa senza aver fatto prima almeno una buona igiene orale, perché sono i primi a percepire il loro alito. E gli altri? Prima o poi qualche coraggioso farà notare loro il problema, ma i rimedi contro l'alitosi rimangono gli stessi per tutti. Vediamoli.


  • Igiene dopo le 20


«Il 50% della popolazione adulta, dopo il risveglio mattutino, soffre di alitosi», spiega Abati. «Diversi studi internazionali dimostrano che quasi nel 90% dei casi la causa è orale».

L'igiene della bocca è quindi al primo posto nelle strategie salva-alito. «Che deve essere attenta e completa soprattutto dopo cena: durante la notte i batteri si cibano dei residui alimentari; inoltre, altri fattori (come la bocca secca, dovuta al respirare a fauci aperte o al russare) "lavorano” creando cattivi odori». Quindi usare il filo interdentale e pulire la lingua (delicatamente con uno spazzolino morbido) diventano indispensabili.

«L’alitosi è frequente in chi ha il dorso della lingua ricoperto da una patina batterica spessa. La struttura papillare permette infatti la ritenzione di quantità di residui alimentari, detriti cellulari, e di una grande numero di microrganismi, che danno origine ai composti maleodoranti».

  • Filo interdentale sempre

Filo interdentale, questo sconosciuto. «Lo usiamo ancora troppo poco, con la scusa che è scomodo o che abbiamo paura di far sanguinare le gengive», spiega il nostro esperto. «

Però è il “pulitore ideale” (lo spazzolino non basta, anche se è elettrico) per gli spazi interdentali, laddove i residui di cibo si annidano e fanno più danno in termini di alitosi, ma anche di igiene. Quindi, prima di andare a dormire è obbligatorio come lo spazzolamento. Certo, non bisogna usarlo male perché, tirandolo troppo bruscamente sui colletti gengivali si possono provocare delle lesioni che poi aumentano anche il problema alito. In tal caso, consiglio il ricorso agli scovolini, più facili da usare, o lo speciale filo che incorpora una piccola spugna, molto efficace e a prova di manovre errate». Niente più scuse quindi: gli strumenti per una pulizia a fondo della bocca ci sono e vanno sempre (o d’ora in poi) utilizzati.

  • Cibi sì


Dell'effetto di pulizia meccanica di certa frutta e verdura come mela e carote abbiamo già detto, ma in genere tutte queste categorie di alimenti sono amici della bocca pulita e fresca. Ma le ultime ricerche hanno dimostrato che alcuni probiotici sono particolarmente utili contro l’alitosi, quindi sì a yogurt o integratori che li contengano.

«Sono stati testati soprattutto quelli che contengono il lactobacillus reuteri. Esistono anche in compresse masticabili e possono modificare positivamente la composizione del microbioma orale favorendo le specie batteriche meno alitogene», spiega il professor Abati. «Discorso a parte lo merita la spremuta d'arancia che, a differenza dell'acqua e limone (leggi sotto), ha proprietà benefiche, non erode lo smalto e fa bene anche all’alito».

  • Occhio ai farmaci

«Il 50% della popolazione adulta, dopo il risveglio mattutino, soffre di alitosi», spiega Abati. «E in una recente indagine che ha coinvolto gli odontoiatri americani si riporta che il 41% dei dentisti visita 6 o più pazienti a settimana con “alitosi cronica”».

Nonostante la buona attenzione all'igiene orale, compresa quelle delle capsule, impianti e ponti, che ne richiedono una anche più profonda, il problema potrebbe essere legato all’uso cronico di farmaci che diminuiscono la salivazione, provocando secchezza della bocca con aumento dei microbi orali e riduzione della autodetersione dei residui alimentari. I farmaci più coinvolti possono essere gli antipertensivi, i diuretici, gli ansiolitici, gli antidepressivi. In questi casi, se il problema della secchezza orale è notevole e persiste, conviene parlarne col medico per capire se è possibile rivedere dosi o molecole.

  • Cibi no

Tutti gli alimenti della famiglia delle agliacee, e quindi molte varietà di aglio e cipolla, ma anche il porro, lo scalogno e l'erba cipollina non aiutano l’alito. «Il problema sta nella loro digestione, che produce i mercaptani, sostanze che passano dall’intestino al sangue fino agli alveoli polmonari per poi essere emessi con l’aria, e l’effetto di alito sgradevole può durare anche più di 72 ore», avverte Abati.

«Anche cavoli, cavolini e verze hanno lo stesso problema. Alcune spezie com il cardamomo, poi, conferiscono all’alito e persino al sudore un odore particolare». Ma anche mangiare troppe proteine animali, e quindi carni e formaggi, può essere controproducente: «Contengono proteine con aminoacidi solforati (cistina, cisteina e metionina) che i microbi orali utilizzano producendo composti dello zolfo che danno cattivo odore all'alito». Perciò, moderazione e soprattutto pulizia profonda dopo i pasti anche col filo interdentale.


5 cose semplici da fare subito per profumare e pulire la bocca

Gomme. «Sono utili perché migliorano l’autodetersione, aumentano la salivazione e allontanano il biofilm, cioè quello strato di batteri proliferanti che aderisce ai denti. A patto che non contengano zuccheri», spiega Abati.

Frutta fresca e verdure. Verdure e frutta croccanti aiutano a pulire le superfici dei denti, della lingua e possono avere proprietà antiplacca naturali. Ma bisogna lavarsi sempre i denti.

Gargarismi. Menta piperita, tea tree oil: con l’acqua possono diventare collutori fai da te. «Meglio quelli della farmacia: per un uso quotidiano scegliamoli senza alcol», spiega Abati. «E non limitiamoci a fare lo sciacquo ma effettuiamo anche dei gargarismi per raggiungere i batteri dietro la lingua e all’inizio della gola».

Acqua. La bocca secca è una delle cause dell’alitosi. Quindi una cosa semplice come bere acqua a sufficienza può fare la differenza.

Ok alle tisane. Alcune tisane possono aiutare come rimedio contro l’alito cattivo per le proprietà ntibatteriche e profumanti, per esempio quelle alla menta, alla salvia o ai chiodi di garofano.


Alcune piante possono arricchire il menu rinfrescando l’alito

Prezzemolo. Da secoli masticato come rimedio anti-alitosi, in effetti maschera l’alito cattivo. Va utilizzato anche come condimento di primi e secondi.

Menta. Rinfresca il cavo orale. Va bene come condimento ma anche come tisana.

Camomilla. La regina delle tisane anti-ansia e propiziatrici del riposo ha anche proprietà antibatteriche. Perfetta dunque nelle ore serali da più punti di vista.

Salvia. È una pianta aromatica che contiene oli essenziali che combattono l’alito cattivo. Bene nella tisana o come condimento.

Timo. Questa pianta aromatica che combatte i batteri orali. Può essere utilizzata come condimento e in tisana.


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