È la passione non solo delle donne e non più solo il privilegio di una élite. La medicina estetica è a una svolta. La moda degli ipervolumi, della labbra “a canotto” e degli zigomi irrealisticamente pronunciati sembra al tramonto per soluzioni che invece privilegiano la rigenerazione della pelle con un effetto più naturale. Un trend che sta conquistando anche gli uomini.
«Spesso, infatti, questi ultimi vengono in studio accompagnati da mogli, compagne o figlie, nella convinzione che anche la medicina estetica faccia parte del pacchetto salute, utile per stare bene e affrontare il tempo che passa con serenità», ha affermato Emanuele Bartoletti, presidente Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) che ha partecipato all’evento di IBSA Italy organizzato all’Hotel Bulgari a Roma in occasione dei dieci anni della tecnologia NAHYCO Hybrid Technology di IBSA, uno dei leader mondiali nello sviluppo di prodotti a base di acido ialuronico.
Il ruolo dell'acido ialuronico
Il protagonista di questa rivoluzione nella medicina estetica è l’acido ialuronico, un alleato della bellezza per mantenere una pelle elastica e contrastare gli effetti dell’invecchiamento. L’acido ialuronico è una molecola prodotta naturalmente dal corpo umano e si concentra nel derma e nel liquido sinoviale. Svolge importanti funzioni come la lubrificazione, la protezione delle cartilagini articolari e l’idratazione della pelle. Con l’invecchiamento però si riduce ed è per questo che, in alcune situazioni, diventa utile il ripristino di una concentrazione adeguata per mezzo di iniezioni.
IBSA, pioniera della rigenerazione tissutale, ha sviluppato la tecnologia NAHYCO Hybrid Technology che consente di veicolare dosaggi elevati di acido ialuronico ad elevata purezza. Questo è ottenuto per fermentazione e non per estrazione da animale, identico a quello presente nel corpo umano, il che favorisce la distribuzione nel derma per un risultato ottimale. Queste soluzioni non solo contrastano la lassità cutanea di viso e corpo, ma agiscono anche su vari strati, dal derma alle strutture più profonde.
La nuova frontiera del settore è rappresentata dai complessi ibridi cooperativi stabili (HCC), che sono alla base della pionieristica linea di prodotti Profhilo. Questi complessi combinano acido ialuronico ad alto e basso peso molecolare ad elevata concentrazione, offrendo proprietà uniche per la rigenerazione dei tessuti del viso e del corpo.
I vantaggi della tecnologia NAHYCO Hybrid Technology
Nel panorama molto variegato dei prodotti ad acido ialuronico, c'è un altro punto di forza a favore di questa tecnologia, come ha messo in evidenza Antonello Tateo, responsabile Unità Operativa di Chirurgia Plastica dell’Istituto Auxologico Italiano di Milano: «è stato integrato per la prima volta in un unico trattamento rimodellamento, compattezza e miglioramento della qualità dei tessuti».
Secondo Tateo, l’acido ialuronico nella nuova tecnologia ha un effetto rigenerante del derma. L’anti-aging e la skin longevity, ovvero il contrasto all’invecchiamento, si sono evoluti nel tempo. Ci si avvicina alla medicina estetica anche come forma di prevenzione. Oggi, grazie a una conoscenza più approfondita dei meccanismi dell’invecchiamento è possibile intervenire precocemente per preservare la qualità della pelle e dei tessuti nel tempo.
Medicina estetica come prevenzione
«L’invecchiamento non dipende solo dall’età anagrafica, ma da una serie di fattori come esposizione solare, stile di vita e abitudini quotidiane, che agiscono in modo diverso su ogni individuo», ha ricordato Michela Zazzaron, medico estetico e membro del Comitato Scientifico di Agorà. «Per questo oggi la prevenzione passa da un approccio personalizzato, che tenga conto dell’unicità di ogni paziente e dei suoi specifici fattori di rischio».
L’evoluzione della tecnologia, oltre a incidere sulla qualità e la performance dei prodotti, ha consentito l’accesso agli interventi a un pubblico sempre più vasto. Medicina estetica non più disciplina di élite. «Se un tempo la medicina estetica era appannaggio quasi esclusivo delle donne tra i 35 e i 60 anni, oggi, invece, include giovani dai 18-19 anni fino a persone ultraottantenni», afferma Emanuele Bartoletti, che mette in guardia però dai rischi di un approccio superficiale.
«Sempre più spesso i giovanissimi richiedono terapie di medicina estetica di cui non hanno realmente bisogno», dice l'esperto. «A 18 anni va bene rivolgersi alla medicina estetica per risolvere un problema di acne, ma non per rifarsi. Oggi non parliamo più solo di correzione estetica, ma di prevenzione, attraverso un percorso che parte da un’analisi medica accurata e da una presa in carico consapevole del paziente. La medicina estetica, in sinergia con la medicina anti-aging, ha un ruolo chiave in questo percorso».
Fai la tua domanda ai nostri esperti