Bellezza over 50, è il tempo dei cosmetici pro-aging

Non più visi tirati e inespressivi. Oggi le over 50 hanno fatto pace con la loro età. E cercano creme specifiche, che valorizzino la loro bellezza regalando una pelle splendente e uno sguardo luminoso



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Sagge, bellissime e in pace con se stesse, come Monica Bellucci, classe 1964, icona intramontabile di fascino, ma anche come l'ultrasettantenne Helen Mirren e l'ultraottantenne Jane Fonda, da tempo volti delle linee anti-age di cosmetici. Oggi le over 50 non pensano più di poter riportare la lancetta dell’orologio indietro di un trentennio e non ambiscono a somigliare alle teenager: è finita l’era dei visi stirati e delle guance da bambolina. Le donne che sono entrate nella “silver age” hanno come come modello di riferimento attrici e modelle della loro età, splendenti e piene di charme. A dispetto, o magari anche per merito, di qualche ruga.


Gli ingredienti giusti per migliorare tono e compattezza

Le case cosmetiche si sono adeguate al nuovo trend con l’offerta sempre più capillare di prodotti dedicati alle over 50. «Sono formule pro-aging, pensate per mantenere in gentilezza un livello ottimale d’idratazione, per ammorbidire i solchi cutanei e ottenere un incarnato luminoso nelle pelli mature. Tutti risultati che creano la cornice ideale per valorizzare la storia, l’esperienza che si riflette nel volto di chi ha molto vissuto ed è giustamente orgogliosa del proprio passato», osserva il cosmetologo e dermatologo Leonardo Celleno, presidente Aideco (aideco. org).

Una filosofia, quella del proaging, che si avvale di principi attivi biotecnologici di nuova generazione che, sebbene non compiano miracoli, qualche ruga la fanno dimenticare. Aggiunge Celleno: «Dopo la menopausa, a causa della drastica riduzione degli estrogeni, i fibroblasti non assicurano più il ruolo di “telaio” dei tessuti, tutta l’architettura cutanea s’impoverisce e la pelle perde densità e compattezza: per bilanciare questo processo sono utili le formule che, oltre ad una base di antiossidanti come le vitamine A, C, E e D, contengono degli attivi ridensificanti, ricompattanti ed elasticizzanti, tra i quali vanno ricercati nell’elenco degli ingredienti il calcio, fondamentale per il metabolismo cutaneo, i fitoestrogeni, come quelli derivati dalla soia (meglio se fermentata perché più attiva) e gli oligopeptidi che supportano la sintesi del collagene e dell’elastina e l’organizzazione delle fibre del tessuto connettivo».

Importanti anche gli ingredienti a effetto filler come il Proxylane, ottenuto da xilosio derivato dal legno di faggio, che tonifica, oltre all’acido ialuronico a diversi pesi molecolari. Soprattutto dopo i 60 anni la pelle diventa via via anche più secca perché perde parte dei grassi endogeni, che oltre a mantenere un tasso d’idratazione ottimale, in profondità formano una sorta di “alveare” che dà sostegno insieme alle fibre elastiche e reticolari.

«Per restituire idratazione e nutrizione alla pelle e fornirle un buon supporto antigravità, nell’Inci della tua crema puoi cercare, tra gli altri, la fitosfingosina, una molecola lipidica che si trova naturalmente nello strato corneo e che serve per la formazione delle ceramidi 3 e 6, e poi gli acidi grassi essenziali Omega 3 e 6, che agiscono anche da antinfiammatori e antietà e i burri e oli vegetali, come per esempio quelli di avocado e maracuja», consiglia il dermatologo.


La varietà aiuta: serve una routine diversificata

Ma non basta scegliere i trattamenti giusti. «La routine cosmetica deve essere varia per tenere “vivace” e attivo il metabolismo cutaneo», afferma Celleno. «I trattamenti devono essere diversificati per zona del viso e nell’arco della settimana. Un suggerimento può essere l’utilizzo di tre maschere durante i sette giorni, alternando formule idratanti, detossinanti e antirughe, da associare a creme giorno specifiche per pelli mature».

Indispensabile un siero da applicare al mattino, per esempio a effetto lifting grazie alle proteine della seta e mucillagini o con sostanze sintetiche derivate dagli acrilati (esteri e copolimeri dall’acido acrilico).

«È un accorgimento importante soprattutto per la zona mandibolare, che dopo 55/60 anni, a causa delle alterazioni subite dalle fibre elastiche e dai fasci di collagene, perde definizione e scivola verso il basso», ricorda Celleno. Con l’aging avanzato la pelle tende anche a macchiarsi più vistosamente e ad assumere un aspetto opaco e tendente al giallognolo: il momento più opportuno per restituire luce e maggiore uniformità all’incarnato è la sera, con principi attivi come gli esapeptidi ad azione schiarente o con formule a base di nuovi ingredienti, come il pidobenzone o due molecole in associazione, la N-acetilglucosamina (NAG, un derivato della glucosamina) al 2% e la nicotinamide (NA, vitamina B3) al 4% che inibiscono la tirosinasi, l’enzima che promuove la melanina. «In alternativa, sempre valido un siero con vitamina C, che schiarisce, illumina e stimola il collagene», suggerisce l’esperto.


Una sferzata di energia in più con i trattamenti in istituto

Questa routine cosmetica a casa, però, non sempre basta, e una sferzata di energia arriva dalle professioniste degli istituti di bellezza. «La pelle matura, ispessita e segnata, va allenata con una strategia cosmetica di rieducazione cutanea», raccomanda Annamaria Previati, estetista e naturopata di Biostudio Natura di Milano (biostudionatura.com). «È un vero e proprio processo di risveglio dei processi di rigenerazione in più sedute che inizia, per esempio, con peeling enzimatici per arrivare a esfoliazioni più profonde che si avvalgono di preparati a base di acidi, per esempio glicolico, e retinolo, seguite dall’applicazione di maschere e sieri con ingredienti protettivi e restituivi, come ceramidi, peptidi biomimetici e derivanti del tè». Una cura d’urto da ripetere almeno tre volte l’anno per attenuare rughe e solchi, risvegliare la luminosità, preservare l’elasticità e il turgore.


Make up: less is more

Se vuoi apparire più giovane, punta sul nude make up. «Scegli un fondotinta molto fluido del colore più vicino al tuo, da sfumare con i polpastrelli ed evita le formule grasse o in polvere: entrambe s’insinuano tra le rughe, evidenziandole», suggerisce il make up designer Paolo Guatelli (paologuatellimakeup. com). Anche la scelta del blush dovrebbe assecondare il colore dell’incarnato: nei toni dell’arancione se la carnagione è “calda”, esplorando le nuance del rosa se è naturalmente chiara. Per ricreare la freschezza di una pelle giovane, anche per gli occhi la scelta ideale è la gamma dei toni nude, dal beige al nocciola, dal caramello al miele, dal corda al rosa.

«Stessa predilizione neutra anche per il rossetto, da sostituire eventualmente con un rosso scuro la sera. Attenzione invece ai gloss, perché quelli tradizionali rischiano di migrare e di mettere in mostra il cosiddetto bar-code, ossia le tipiche rughette del contorno. Preferisci quelli di ultima generazione che risolvono il problema, abbinando alla brillantezza un’ottima tenuta», conclude Paolo Guatelli.


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