Papilloma virus: presto un nuovo vaccino

Il nuovo vaccino 9-valente permetterebbe di ampliare la copertura ad altre sette tipologie di papillomavirus umani oncogeni



Secondo una recentissima ricerca pubblicata sul Journal of National Cancer Institute, il nuovo vaccino 9-valente contro l’HPV (ovvero lo Human Papilloma Virus, un piccolo virus a DNA che si trasmette per via sessuale, attraverso il contatto con cute o mucose) sarebbe in grado di prevenire l’80% dei carcinomi del collo dell’utero, ovvero il primo cancro ad essere riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come totalmente riconducibile ad un’infezione.

Infatti, seppur l’infezione da HPV risulti essere molto frequente nella popolazione nonché transitoria e asintomatica nella stragrande maggioranza dei casi, qualora l’infezione persista può causare non solo una varietà di lesioni della pelle e delle mucose, ma anche l’insorgenza del tumore al collo dell’utero.


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«Complessivamente l’elevata prevalenza e la breve durata della maggior parte delle infezioni indicano che l’infezione da HPV è un evento comune, di cui il cervicocarcinoma rappresenta un esito raro – aggiungono gli esperti  del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute – Tuttavia, esso rappresenta il quarto tumore più frequente nel sesso femminile, con una stima di 528.000 nuovi casi all’anno e 266.000 decessi nel mondo nel 2012 (la maggior parte dei quali nei Paesi in via di sviluppo)».

Alla luce di questi dati, oltre a programmi di screening basati sul Pap-test e sull’HPV-test, dal 2006 sono stati autorizzati in Europa due vaccini contro le lesioni genitali precancerose della cervice uterina, della vulva e della vagina nonché del cancro della cervice uterina causati da HPV 16 e HPV 18, ovvero le due tipologie di HPV responsabili del 70% dei casi di cervicocarcinoma.

Ma grazie allo studio operato dal Centers for Disease Control and Prevention in collaborazione con il Cedars-Sinai Medical Center, è stato evidenziato come il nuovo vaccino 9-valente permetta di ampliare la copertura ad altre sette tipologie di papillomavirus umani oncogeni, e fornire così una protezione contro quasi 19.000 varietà di tumori (tra cui l’anale, l’orofaringeo ed i tumori del pene) legati all’infezione da HPV.

Per esempio, tra le evidenze raccolte, lo studio, eseguito su 2.670 campioni di tessuto, ha dimostrato come il vaccino 9-valente disponga della capacità potenziale di proteggere contro un ulteriore 8% dei tumori orofaringei, ovvero una tipologia di cancro che sembrerebbe essere sempre più connessa (probabilmente a causa di cambiamenti nei comportamenti sessuali, come l'aumento del contatto orale-genitale) proprio all’infezione da HPV.

«Da questo studio, il primo del suo genere ad essere completato, si evince il potenziale di cui dispone il vaccino 9-valente nel ridurre l’incidenza globale del cancro» conclude il dottor Marc Goodman, tra gli autori dello studio, dal Cedars-Sinai Medical Center, anche se saranno necessari ulteriori approfondimenti per conoscere tutti i meccanismi di azione di questo vaccino.

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