Donne e scienza, alla Sapienza una scultura contro gli stereotipi

L’opera dell’artista Lorenzo Quinn è il simbolo del progetto “Investing for future. Donne e STEAM: da gap a plus”, che invita istituzioni, mondo accademico e aziende a unire le forze per avvicinare le nuove generazioni alle discipline scientifiche



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In Italia c'è un profondo gap scientifico, ma i giovani italiani non ne sono a conoscenza: 2 su 3 ignorano il forte divario di laureati STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) rispetto al resto d’Europa e più di 9 su 10 sottovalutano le differenze di genere con un calo costante delle iscrizioni femminili negli ultimi 10 anni. 

Sono questi i dati dell’indagine Ipsos, presentati il 20 maggio a Roma nel corso di un evento promosso da MSD Italia e Sapienza Università di Roma. L'evidenza della ricerca è il paradosso delle STEM: il gap scientifico è ignorato dalle nuove generazioni e ciò contribuisce ad alimentare un divario su cui impattano – secondo gli stessi giovani – pregiudizi di genere (29%), mancanza di modelli femminili (22%) e un orientamento scolastico poco efficace (20%).

In questo scenario poco incoraggiante nasce il progetto "Investing for future. Donne e STEAM: da gap a plus" (con la A di Arte), co-promosso da MSD Italia e patrocinato da Sapienza, che ha come simbolo la maestosa opera Urania’s passion dell’artista Lorenzo Quinn, che si può ammirare nella Città Universitaria. Due mani femminili sorreggono una rappresentazione dell’atomo per esaltare il contributo fondamentale delle donne alla scienza e invitare a superare i pregiudizi di genere. 

Il sodalizio tra scienza e arte vuole ispirare le nuove generazioni a seguire le proprie passioni, superando barriere culturali e sociali, colmando questo “gap”.

«Abbiamo accolto con piacere il progetto di MSD Italia pienamente coerente con gli obiettivi di Sapienza sul tema dell’uguaglianza di genere e che rappresenta un ulteriore tassello del nostro impegno a fianco delle donne in ogni ambito del sapere», ha detto la rettrice Antonella Polimeni. «Come Ateneo abbiamo posto in essere azioni e strumenti per incentivare la componente femminile dei corsi STEM, intervenendo in primo luogo sull’offerta formativa, istituendo corsi trasversali e transdisciplinari che siano centrati su temi di interesse strategico come quelli dell’innovazione e dell’alta tecnologia e attraverso iniziative mirate, come #100ragazzeSTEM che ha previsto l’assegnazione di 100 borse di studio triennali alle studentesse meritevoli fuori sede che si iscrivano a un corso di laurea STEM».

Polimeni prosegue: «Il bilancio a oggi è positivo e in crescita: i nostri dati evidenziano il primato delle ragazze STEM tra le laureate in corso, sia a livello di lauree triennali che in quello delle specialistiche rispetto ai loro colleghi maschi, confermando un ottimo andamento per i tempi in cui raggiungono il diploma, ma anche per i voti finali di laurea che ottengono. Nonostante ciò, la presenza femminile è ancora troppo bassa rispetto a quella maschile e indubbiamente siamo ancora lontani dal raggiungimento di una completa parità di genere. Ben vengano inoltre iniziative di spessore artistico e di sensibilità culturale che possano accrescere nelle ragazze la consapevolezza delle proprie potenzialità e ampliare il loro orizzonte professionale: l’opera installata oggi interpreta, e auspichiamo anticipi, uno scenario in cui tutte le intelligenze e le sensibilità contribuiscano pienamente al sapere scientifico».

“Investing for future. Donne e STEAM: da gap a plus” è il progetto di responsabilità sociale di MSD Italia, patrocinato da Sapienza, che invita istituzioni, mondo accademico e aziende a unire le forze per avvicinare le nuove generazioni alle discipline scientifiche e superare gli stereotipi, promuovendo così un futuro più inclusivo, in grado di valorizzare i talenti di tutti e in particolare quello delle donne. 


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