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Metodo Ongaro: in 6 mesi diventi una persona nuova

Perdere peso significa mettere in atto un’inversione di rotta che riguarda più la testa che la pancia. Filippo Ongaro, noto esperto di medicina anti-aging, spiega come dimagrire davvero (e per sempre)

Foto: iStock



Dimagrire non è un affare semplice. Ormai abbiamo imparato che l’ago della bilancia non scende se l’unico cambiamento è il taglio delle calorie. All’inizio magari sì, come per esempio è capitato ai tanti che si sono affidati a diete iperproteiche come la Dukan, ma poi risale vertiginosamente (e con gli interessi) non appena il regime s’interrompe.

Perdere peso significa mettere in atto un’inversione di rotta che riguarda più la testa che la pancia. Significa cambiare stile di vita, con una serie di piccole ma importanti mosse, come andare al lavoro a piedi o trovare il sistema per tenere a bada quell’incredibile molla all’abbuffata che è lo stress.

Se non sai da che parte iniziare è appena uscita in libreria una “bibbia” pronta a spiegarti (in 350 pagine di lettura scorrevolissima, Il metodo Ongaro, Sperling&Kupfer, 16 €) tutto ciò che le ultime ricerche scientifiche suggeriscono su come riprendere il controllo delle proprie giornate inserendo con facilità una serie di nuove e salubri abitudini. È Il metodo Ongaro e porta il nome del suo ideatore, il dottor Filippo Ongaro, che da anni si occupa di medicina anti-aging. Anzi ne è stato il pioniere. Come funziona? Starbene lo ha chiesto direttamente a chi lo ha messo a punto.


Dottor Ongaro, in cosa consiste il suo metodo?
«Sono anni che raccolgo studi ed esperienze su come migliorare il nostro stile di vita. I libri che ho finora pubblicato hanno affrontato problemi specifici. Quest’ultimo è un compendio di quello che insegno (sia nei miei incontri con il pubblico, sia online) e che si basa su un’esperienza quasi ventennale di medicina funzionale, rigenerativa e anti-aging. Lo scopo detto in poche parole? Aiutare le persone a potenziare la salute e raggiungere la massima prestazione psicofisica».


Dal suo libro s’impara subito che c’è un codice strategico: 4 5 6 1. Ce lo spiega?
«Se non fossi uno scienziato la definirei una formula magica! Ma partiamo subito dalle ultime due cifre, 6 e 1, che sono un ottimo stimolo per dare il via al cambiamento. 6 sono, infatti, i mesi necessari per appropriarsi della propria vita: le ultime ricerche neuroscientifiche indicano che per sviluppare nuove abitudini (dal mangiare di meno e meglio al muoversi di più e più spesso) e renderle automatiche basta un semestre».


1, invece, sta per…
«1, invece, è l’ideale da raggiungere: nei miei corsi chiamo questo traguardo Soul Warriors, ossia guerriero dell’anima, una persona non solo sana ma anche resiliente, forte, entusiasta e pronta a portare il suo contributo positivo nel mondo. Nel tempo Soul Warriors è diventato anche un grande evento che organizzo ogni anno e che attira migliaia di partecipanti».


Il numero 4 invece sono le fondamenta scientifiche del suo metodo.
«Sono nutrizione, nutraceutica, allenamento fisico e lavoro interiore. Correggere uno stile alimentare errato è il primo passo da cui partire per riappropriarsi di salute, benessere e felicità. Perché il cibo ha a che fare con ogni aspetto della nostra esistenza, compreso quello emotivo. Un consiglio al volo? Varia spesso: più è ricca la tua dieta meno possibilità hai di incorrere in intolleranze e abusi. Passiamo ai nutraceutici, cioè quei principi contenuti negli alimenti che hanno effetti benefici sulla salute. Nel mio metodo, infatti, hanno un ruolo centrale gli integratori, da assumere anche con una dieta super equilibrata. Ne prescrivo pochi ma indispensabili come i multivitaminici, la vitamina D e il coenzima Q10, un potentissimo antiossidante. A chi fa sport aggiungo anche un supplemento di proteine e aminoacidi. Poi c’è l’attività fisica, uno dei capisaldi del metodo. Una differenza fondamentale: un conto è fare movimento, un altro allenarsi. Nel mio metodo il minimo sindacale per ottenere dei risultati (soprattutto sul versante linea) sono 30 minuti di allenamento giornalieri, da suddividere in attività aerobica e qualcosa che potenzi come i pesi. Infine, importantissimo, il lavoro interiore, cioè ritagliarsi alcuni minuti per la meditazione e tenere un diario».


Lei insiste molto su quest’ultimo punto, il diario.
«Sì, tenere un diario è fondamentale per capirsi meglio ed è anche la nostra fotografia della realtà che ci circonda. Lo suggerisco a tutti. Cosa scrivere? Comincia a segnare cosa ti ha reso felice in una giornata o, se ti senti bloccato, stabilisci uno schema fisso da “riempire” day by day. Ruba pochi minuti ma è uno straordinario fitness mentale per conoscersi nel profondo e riflettere sulla propria vita».


E veniamo ora al numero 5.
«Sono una serie di risorse comportamentali che è necessario padroneggiare. E sono: le nostre percezioni della realtà, l’interpretazione degli eventi nella nostra vita, la focalizzazione (che evita le distrazioni), l’adattamento che ci fa raggiungere i nostri obiettivi scegliendo la strada percorribile e le nostre connessioni con gli altri, indispensabili per dare senso alle nostre azioni. Il lavoro psicologico nel metodo è fondamentale perché, come abbiamo detto, tutto parte dal cervello».


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Articolo pubblicato sul n. 39 di Starbene in edicola dal 10 settembre 2019

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