di Gabriela Jacomella, dell’Associazione Factcheckers
È una bufala, ormai vecchia di qualche anno, che periodicamente torna in circolazione nelle catene di Sant’Antonio su WhatsApp o sui siti di pseudoscienza. Un primo segnale che dovrebbe fa dubitare della validità di questa informazione: il messaggio è attribuito a un presunto “cardiologo”, ma senza riferimenti a un suo sito o possibilità di verificarne la qualifica.
Inoltre, mancano link a studi di settore e riferimenti scientifici di alcun tipo. In realtà, quando si avvertono i sintomi dell’infarto, tossire in maniera vigorosa e cadenzata da respiri profondi non ha alcun effetto “salvavita” istantaneo e su alcuni pazienti può addirittura risultare pericoloso. Nella migliore delle ipotesi, è una perdita di tempo rispetto all’unica vera urgenza: allertare i soccorsi.
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