di Ida Macchi
Il 50% degli italiani ha due episodi di tosse all’anno e, nel 30% dei casi, il disturbo dura più di un mese: sono gli ultimi dati del Congresso Nazionale sulle malattie respiratorie. I 300 specialisti partecipanti, oltre a fare il punto sui farmaci più efficaci per debellarla, hanno ribadito l’importanza di scoprirne le cause agli esordi, per intervenire subito con rimedi su misura, ed evitare che diventi persistente. Ecco come riconoscere i diversi tipi di tosse.
SECCA, CON MAL DI GOLA laringite
Hai una tosse stizzosa, associata ad abbassamento della voce e magari a qualche linea di febbre? Sei rimasta vittima di una laringite, infiammazione della gola provocata da germi o virus, soprattutto quelli influenzali. L’irritazione dovrebbe risolversi da sola nel giro di una settimana ma, se trascurata, dura di più.
Cosa fare - Bevi molto (acqua, tè, latte e miele, spremute): i liquidi reidratano le mucose e riducono la tosse. «Ricorri a rimedi naturali emollienti», consiglia Maurizio Grandi, immunologo, etnofarmacologo e fitoterapeuta a Torino. «Ok alla tintura madre di erisimo (40 gocce in acqua molto calda, da gargarizzare e poi deglutire, anche 4 volte al giorno) o a tisane a base di rosolaccio infondine 15 g in un litro d’acqua per 10 minuti; bevi 3 tazze al giorno».
Se non basta, utilizza un sedativo della tosse (in farmacia: sciroppo, gocce o compresse) a base di destrometorfano o levodropropizina. Evita i colpi di freddo e, quando esci, proteggi collo e bocca con una sciarpa, soprattutto quando c’è la nebbia: innesca il riflesso della tosse. Consulta il medico se il disturbo, nonostante queste cure, si protrae per più di dieci giorni.
CON BRUCIORE AL PETTO tracheite
Hai una tosse “cavernosa”, accompagnata da catarro, che si intensifica di notte. Hai anche mal di gola e, soprattutto, un dolore bruciante al petto: è possibile che tu sia affetta da una tracheite, l’infiammazione (solitamente virale) della trachea.
Cosa fare - Umidifica l’aria di casa, utilizzando un vaporizzatore (lo trovi in farmacia). Stai al caldo e
dormi con la testa leggermente sollevata, per ridurre gli accessi di tosse notturna. «Per addolcirli”, ricorri a infusi di fiori di verbasco o di sambuco, mettendone una manciata a riposare per 10 minuti in un litro di acqua bollente. Le dosi: 3 tazze al giorno», spiega il dottor Grandi.
Evita passeggiate nelle vie trafficate (puoi verificare le zone a rischio in tempo reale tramite google map) e, se vivi in una città dove c’è l’area C o zone pedonali, scegli di muoverti in quelle situazioni “protette”, per evitare overdose di inquinanti e PM 10 (sono le polveri sottili con un diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro), che aumentano l’irritazione delle mucose della gola.
Rivolgiti al medico se la tosse non passa nel giro di 7 giorni: potrà prescriverti aerosol a base di antinfiammatori e broncodilatatori, per ridurre l’infiammazione e l’iperreattività dei bronchi.
PERSISTENTE reflusso gastroesofageo
Hai una tossetta secca e stizzosa, che dura da settimane e che si manifesta soprattutto la mattina, associata a raucedine o a un fastidio all’altezza della bocca dello stomaco oppure alla sensazione di avere un corpo estraneo in gola. «Potrebbe essere il sintomo di un reflusso gastroesofageo», spiega Pierluigi Diano, pneumologo e medico di medicina generale a Milano.
«Se la valvola, che di solito mantiene ben serrato lo stomaco durante la digestione, non si chiude completamente, il cibo (mescolato agli acidi gastrici) risale verso l’alto, irritando e infiammando le pareti dell’esofago».
Cosa fare - Riduci, soprattutto a cena, gli alimenti che aumentano l’acidità gastrica (cibi grassi, condimenti piccanti, caffè, alcol). Non sdraiarti subito dopo mangiato ed evita gli sforzi fisici: piuttosto fai una passeggiata. «Prova la tintura madre di ficus carica (30 gocce prima dei pasti in acqua tiepida), o aggiungi zenzero fresco ai tuoi piatti: queste piante formano una sorta di pellicola sulle pareti delle vie digestive che le protegge dagli acidi », aggiunge Grandi.
Se i disturbi non si risolvono così, rivolgiti al medico: ti prescriverà farmaci antireflusso, come quelli a base di derivati dalle alghe marine (alginati), che creano un gel protettivo per l’esofago, o gli inibitori della pompa protonica, che bloccano gli acidi.
SIBILANTE allergia respiratoria
Hai una tosse stizzosa e sibilante. Gli accessi si intensificano soprattutto quando fai uno sforzo (una corsa, per esempio), se inali aria fredda, lo smog, la nebbia e durante le ore notturne (ma succede anche se c’è bel tempo).
Generalmente è secca, ma può diventare anche produttiva, con catarro trasparente. Non hai febbre, mentre spesso ti cola il naso, starnutisci a raffica o hai li occhi rossi. «La tua tosse potrebbe essere la spia di un’allergia, aggravata dall’inquinamento: CO2 e polveri sottili potenziano l’azione degli allergeni», avverte Diano.
Cosa fare - Rivolgiti all’allergologo: ti prescriverà dei test (Prick e/o Rast) per identificare l’allergene, per poi ricorrere ad antistaminici per bocca e spray nasali al cortisone. «Anche i rimedi naturali aiutano: le piante che riducono l’istamina hanno un’azione antiallergica», dice Grandi.
«Metti un pizzico di polvere secca di salvia in 200 ml di acqua bollente e bevine 3 tazze al giorno, oppure assumi capsule i estratto secco di eucalipto (una da 200 mg, 3 volte al giorno). O, ancora, ricorri alla tintura madre di issotopo, marrubio, elicriso o grindella: riducono gli spasmi bronchiali. Le dosi: 30-40 gocce in acqua calda, 2 volte al giorno».
Quando è “nervosa”
Hai una tossettina persistente, pochi colpi ripetuti spesso, come se avessi la necessità di schiarirti sempre la voce. Nonostante il passar dei giorni, non si “addolcisce”, o non si associa alla produzione di catarro.
Si manifesta soprattutto di giorno, mentre di notte è del tutto assente. «È probabile che la tua tosse possa essere di origine nervosa, ipotesi più probabile se stai attraverso un periodo di surmenage sul lavoro, sei tesa, preoccupata o nervosa», commenta il dottor Grandi.
Può esserti utile la tintura madre di passiflora, una pianta che ha un’azione calmante sul sistema nervoso e che rilassa anche la tensione dei muscoli bronchiali, all’origine della tosse. Le dosi: 30 gocce in acqua calda dopo i pasti. Se non basta, parlane con il medico: può prescriverti un blando ansiolitico da assumere finché la tosse non passa.
Articolo pubblicato sul n.8 di Starbene in edicola dal 09/02/2016