Metastasi tumorale

Focolaio di cellule neoplastiche, proveniente da un cancro detto primitivo, che dà luogo alla crescita di un tumore in un altra zona dell’organismo. Le metastasi tumorali rappresentano l’ultima fase dell’evoluzione spontanea della maggior parte dei tumori maligni. La prima tappa è costituita dall’estensione locale del cancro primitivo, la seconda dalla sua propagazione ai linfonodi vicini […]



Focolaio di cellule neoplastiche, proveniente da un cancro detto primitivo, che dà luogo alla crescita di un tumore in un altra zona dell’organismo.

Le metastasi tumorali rappresentano l’ultima fase dell’evoluzione spontanea della maggior parte dei tumori maligni.

La prima tappa è costituita dall’estensione locale del cancro primitivo, la seconda dalla sua propagazione ai linfonodi vicini attraverso i vasi linfatici situati nei tessuti; la fase metastatica, dovuta alla disseminazione attraverso la circolazione sanguigna, può dar luogo a una diffusione del cancro in più organi, anche a grande distanza dal tumore originario.


Meccanismo

La metastasi si sviluppa in seguito all’espressione di alcuni geni nei cromosomi, inibiti nelle cellule normali e nelle cellule del cancro primitivo.

Ogni modificazione dell’attività dei geni fa sì che le cellule acquisiscano nuove proprietà (tra queste, la perdita dell’aderenza reciproca) e le fa “evolvere” a uno stadio successivo. In un primo tempo, le cellule metastatiche acquistano mobilità e secernono enzimi (proteasi) che inducono la scissione dei tessuti circostanti, permettendo loro di migrare nei pressi di un vaso capillare sanguigno; in seguito esse attraversano la parete capillare e si lasciano trasportare nel flusso sanguigno, giungendo in tal modo all’interno di un altro organo, dove possono rimanere silenti per molti anni oppure proliferare. Questa migrazione è possibile per il fatto che, circondandosi di sostanze che le mascherano e le proteggono, le cellule diventano più resistenti all’attacco dei globuli bianchi. Gli organi bersaglio sono spesso i polmoni, il fegato, le ossa e il cervello: si parla allora di cancro secondario di tali organi. La localizzazione delle metastasi dipende in alcuni casi dalla posizione degli organi interessati rispetto alla sede del cancro primitivo: i tumori dell’intestino metastatizzano facilmente nel fegato, poiché il sangue passa dall’intestino alla vena porta, che lo irrora. Talvolta il punto di arrivo dipende dal tipo di cancro: i sarcomi (tumori maligni del tessuto connettivo) metastatizzano soprattutto nei polmoni, ma i motivi di questo fenomeno non sono del tutto chiari.


Evoluzione e prognosi

Le metastasi sono un fenomeno frequente e precoce: in genere il cancro primitivo è presente nell’organismo da molti anni quando viene diagnosticato: il rischio che esistano metastasi già identificabili o ancora invisibili è quindi estremamente elevato. Alcuni tipi di cancro metastatizzano poco (per esempio quello dell’ovaio) o non metastatizzano (epitelioma basocellulare della pelle). Nel caso si formino metastasi, queste si sviluppano più velocemente del cancro primitivo e sono più resistenti alla chemio- e alla radioterapia. Le strategie terapeutiche devono tener conto della maggiore resistenza e del rischio che si siano instaurate metastasi non ancora visibili: il trattamento è più aggressivo se la frequenza di metastasi del cancro in questione è nota.


Prevenzione

Quando si sospetta un cancro, la presenza di eventuali metastasi è sempre verificata con l’ausilio di esami biochimici e radiologici come la radiografia, l’ecografia, la TC, la risonanza magnetica, la scintigrafia. La precocità di trattamento del cancro è attualmente l’unico metodo per impedire la proliferazione delle metastasi ancora invisibili; terapie per arrestare il fenomeno metastatico sono infatti attualmente in fase di ricerca. La loro scoperta migliorerebbe sensibilmente la prognosi del cancro, il cui trattamento potrebbe limitarsi all’asportazione chirurgica del tumore primitivo e alla radioterapia locale, evitando di sottoporre i tessuti non cancerosi alla radioterapia diffusa e alla chemioterapia.