Ricominciare a vivere dopo un trauma

Chi sfugge a un grave incidente o a un evento che provoca la morte di altre persone è considerato fortunato. La sua vita continua. Ma ricordi ed emozioni possono rivelarsi molto pesanti



di Isabella Colombo

Non ce la fa più Rénald Luzier, in arte Luz, vignettista di Charlie Hebdo, il giornale satirico francese la cui redazione è stata decimata dai terroristi 5 mesi fa. Ha deciso di lasciare il lavoro. Il suo tormento è lo stesso di chi è sopravvissuto all’attentato al museo del Bardo di Tunisi in marzo (24 morti e 50 feriti), all’infermiere che ha sparato a Napoli il 15 maggio, o alla follia dell’ex imprenditore che a marzo ha fatto fuoco nel tribunale di Milano. Essere un sopravvissuto non è facile. La sua ferita si chiama disturbo post traumatico da stress.

Le reazioni sono soggettive
Gli studiosi hanno calcolato che di questo disturbo, chiamato in breve Dpts, soffre circa il 10% della popolazione. «Davanti a un evento tragico, la paura, accompagnata al senso d’impotenza, produce una sorta di congelamento: si resta bloccati, inebetiti», spiega Costantino Casilli, ipnoterapeuta esperto nel trattamento del Dpts. «Non sempre il trauma si traduce poi in disturbo. Ci sono persone che rispondono a situazioni “estreme” attivando tutte le proprie risorse. Altre no. Spesso si tratta di chi ha traumi precedenti o soffre già di ansia. I sintomi sono insonnia, irritabilità, difficoltà a concentrarsi, incubi. In genere, l’ansia sale ogni volta che si presenta una situazione simile a quella vissuta. Si tende a evitare luoghi e persone collegati al trauma. Si perdono gli interessi, non si vedono prospettive, spesso si prova una sensazione di distacco e di estraneità verso se stessi e gli altri».

Le tecniche più efficaci? Ipnosi e Emdr
Per guarire bisogna far riaffiorare i ricordi inconsci legati al trauma. Uno degli strumenti più efficaci è l’ipnoterapia cognitiva. «Durante la trance ipnotica, la mente vive un’esperienza di distacco simile a quella vissuta durante il trauma, ma opposta perché avviene in un ambiente sicuro», spiega Casilli. «Questo permette al paziente di riappropriarsi di memorie e sensazioni che si erano bloccate».

Scopo che si può raggiungrere anche com l’Emdr, acronimo inglese per “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari. «Mentre il paziente si concentra sul ricordo che lo fa soffrire, noi stimoliamo il suo campo visivo con movimenti laterali», spiega Isabel Fernandez, presidente di Emdr Italia, che riunisce 3500 terapeuti. «I movimenti degli occhi sono collegati all’elaborazione dei pensieri e delle emozioni. I gesti del terapeuta sbloccano il ricordo e consentono di archiviarlo in maniera sana».

Fernandez e la sua équipe hanno applicato l’Emdr nella palestra dove si allenava Yara Gambirasio, tra i terremotati in Abruzzo, tra i turisti italiani che erano a Tunisi. «Lavoriamo anche nelle piccole comunità dove si verificano casi di femminicidio o infanticidio. Per l’Emdr bastano poche sedute ed è efficace al 90%. L’Oms lo raccomanda durante le emergenze, quando bisogna soccorrere tante persone. Oppure nei casi in cui dare un significato all’accaduto è difficile. Penso agli attentati o al volo Germanwings.

Guarire i bambini 
«Se chi vive un trauma è molto giovane, la diagnosi è più difficile perché non sempre racconta ciò che prova», spiega Barbara Forresi, psicologa e responsabile del Centro studi di Telefono azzurro. La ricerca da lei coordinata sugli effetti del terremoto in Emilia- Romagna rivela che tra il 2 e il 5% di bambini e adolescenti soffriva ancora di Dpts a un anno dal sisma. «Ansia, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione sono i sintomi più comuni. Spesso somatizzano con mali di pancia o di testa». Il Dpts si supera più facilmente se gli adulti aiutano ad affrontare il dolore senza negarlo. «Rispondere alle loro domande con sincerità, rispettare le loro paure, rassicurarli sul fatto che sentirsi tristi o arrabbiati è normale: ecco cosa serve davvero ai bambini», conclude l’esperta.

Articolo pubblicato sul n. 24 di Starbene in edicola il 02/06/2015

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