Pertosse

Malattia infettiva causata dal bacillo Bordetella pertussis. La pertosse è oggi molto rara nei Paesi in cui la vaccinazione è divenuta pratica corrente. Colpisce essenzialmente i bambini non vaccinati al di sotto dei 5 anni di età ed è particolarmente pericolosa per i lattanti entro il terzo mese di vita. La malattia resta più diffusa […]



Malattia infettiva causata dal bacillo Bordetella pertussis. La pertosse è oggi molto rara nei Paesi in cui la vaccinazione è divenuta pratica corrente. Colpisce essenzialmente i bambini non vaccinati al di sotto dei 5 anni di età ed è particolarmente pericolosa per i lattanti entro il terzo mese di vita. La malattia resta più diffusa nei Paesi in via di sviluppo, nei quali può ancora essere fatale. Si trasmette da un individuo all’altro attraverso tosse o starnuti, dando luogo a piccole epidemie.

Sintomi e segni

Dopo il contagio (contatto con una persona infetta), l’incubazione dura circa una settimana, trascorsa la quale compaiono gocciolamento nasale, febbre moderata e tosse molto violenta, che può provocare il vomito. Alcuni giorni più tardi, la tosse può assumere un aspetto caratteristico: accessi violenti, spesso seguiti da una pausa respiratoria con cianosi e da una ripresa respiratoria rumorosa (tosse asinina). Nei lattanti possono aver luogo episodi di apnea (arresti respiratori), senza tosse ma con cianosi. Al contrario, nei bambini più grandi e negli adulti, una tosse persistente può essere l’unica manifestazione della malattia.


Diagnosi ed evoluzione

La diagnosi si basa sui sintomi e sugli esami batteriologici. La pertosse può protrarsi per diverse settimane, seguite spesso da una lunga fase caratterizzata da tosse isolata.


Trattamento e prevenzione

Il trattamento si basa sull’antibioticoterapia e sull’assunzione di sedativi della tosse per i bambini oltre i 7 anni. Il ricovero ospedaliero deve essere sistematico per i lattanti e i bambini che hanno manifestato accessi con cianosi: tale sorveglianza consente infatti di aiutare il paziente a superarli (ventilazione con la maschera) garantendogli, se necessario, l’alimentazione assistita (sonda gastrica). I bambini non sottoposti a ricovero vanno sorvegliati attentamente, soprattutto durante gli accessi. È necessario isolare il malato ed è obbligatorio notificare la malattia alle autorità sanitarie. La vaccinazione, praticabile dal terzo mese di vita, richiede tre iniezioni a 2, 4 e 10-12 mesi.