Trapianto della congiuntiva
Trasferimento chirurgico di un frammento di congiuntiva. Viene praticato in caso di perdita di sostanza della congiuntiva, che si può verificare in seguito a un trauma (ferita o bruciatura che abbia determinato una grave necrosi o un’aderenza dei due foglietti della congiuntiva) o a un intervento chirurgico (ablazione di un tumore o di qualsiasi altra lesione). L’impianto utilizzato può provenire sia dalla congiuntiva prelevata da un’altra area dell’occhio leso o di quello sano, sia dalla mucosa orale. Al termine dell’intervento, praticato in anestesia generale o locale, si applica una medicazione oculare, che rimarrà in sede per 24 ore. Per un lasso di tempo variabile da 2 a 4 settimane sono necessarie l’instillazione di colliri e l’applicazione di una pomata antibiotica e antinfiammatoria. Un trapianto di congiuntiva non ha conseguenze sulla visione. Si sorveglia con particolare attenzione la vitalità dell’impianto, che può essere rigettato a causa di una cattiva vascolarizzazione; in tal caso si può tentare un nuovo trapianto. In compenso, dato che l’impianto è prelevato quasi sempre dal paziente stesso, il rischio di rigetto immunitario è praticamente nullo.
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