Soglia epilettica
Determinazione della predisposizione alle crisi in un paziente sicuramente epilettico, espressa come la quantità minima, per unità di peso corporeo, di un farmaco convulsivante o analettico (leptazolo, bemegride ecc.) sufficiente a provocare la comparsa di manifestazioni cliniche ed elettroencefalografiche di una crisi. La soglia epilettica è legata, ma non identica, alla soglia convulsivante. Per esempio, in un paziente con epilessia del lobo temporale (forma di epilessia non convulsiva) le manifestazioni epilettiche possono essere scatenate prima che sia raggiunta la soglia convulsivante.
Soglia convulsivante Misurazione della probabilità di ogni soggetto a sviluppare convulsioni epilettiche in risposta a uno stimolo adeguato, espressa dalla quantità minima, per unità di peso corporeo, di un farmaco convulsivante, come il leptazolo o bemegride, sufficiente a indurre i primi segni clinici di convulsioni (mioclono) o evidenza EEG di epilessia. Altre tecniche utilizzano stimolazioni luminose o una combinazione di stimolazioni luminose e farmaci analettici. La presenza di una bassa soglia convulsivante non conferma la diagnosi di epilessia, poiché molti, ma non tutti gli epilettici, hanno una bassa soglia e individui con una soglia bassa possono non sviluppare mai l’epilessia. Viene detta anche soglia mioclonica.
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