Emoperitoneo
Versamento di sangue nella cavità virtuale delimitata dai due foglietti del peritoneo, ossia la membrana che riveste da una parte la parete dell’addome, dall’altra gli organi addominali.
Cause
L’emoperitoneo, segno di una lesione viscerale o vascolare, è in genere dovuto a un trauma violento che provoca la rottura di un organo solido (fegato, milza), ma si osserva anche in caso di gravidanza extrauterina con rottura tubarica; raramente può essere ricollegato alla presenza di un tumore nella cavità addominale. Se si verifica la rottura di un aneurisma dell’aorta addominale, si parla di emoretroperitoneo.
Sintomi e segni
L’emoperitoneo si manifesta con gonfiore addominale e segni di emorragia interna: polso accelerato, pallore del volto, calo della pressione arteriosa, sete, agitazione, scolorimento delle congiuntive, diminuzione dell’urina.
All’esame obiettivo il ventre appare teso e percuotendolo si percepisce un suono sordo.
La diagnosi trova conferma nelle radiografie e nelle analisi del sangue, che mettono in evidenza anemia e una diminuzione dell’ematocrito (rapporto tra volume di globuli rossi e volume ematico totale). Con la puntura del peritoneo, effettuata in anestesia locale, viene inoltre aspirato sangue.
Trattamento
È necessario procedere a un intervento chirurgico urgente per arrestare l’emorragia, in caso di rottura di un vaso o di una tuba; l’operazione è invece meno urgente in caso di sanguinamento persistente o di lesioni anche importanti a carico del fegato e della milza. Se non viene evacuato chirurgicamente, l’emoperitoneo si riassorbe progressivamente, lasciando tuttavia aderenze e briglie che possono causare ulteriori occlusioni.
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