Cronofarmacologia
Studio dell’influenza che il momento di somministrazione di un farmaco esplica sulla sua azione. La cronofarmacologia è un’applicazione della cronobiologia: consiste nel determinare le variazioni dell’attività o della tossicità di un prodotto a seconda dell’orario in cui viene somministrato. Studia inoltre le modificazioni dei ritmi biologici o bioritmi (durata del loro ciclo, momento in cui hanno minore o maggiore intensità e così via) imputabili ai farmaci. Si prefigge lo scopo di migliorare l’efficacia terapeutica e di ridurre gli effetti indesiderati. Per esempio gli antistaminici H2, prescritti nel trattamento delle ulcere gastroduodenali, devono essere assunti alla sera, lontano dall’ultimo pasto, per non inibire la secrezione gastrica necessaria alla digestione; i corticosteroidi invece devono essere assunti per via orale in un’unica somministrazione al mattino, periodo della giornata in cui la secrezione spontanea di ormoni da parte del surrene è meno inibita.
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