Adenosina
Aminoacido contenente adenina, i cui derivati fosforati svolgono un ruolo importante nella trasmissione del messaggio ormonale, nell’aggregazione piastrinica e nel metabolismo energetico. Il legame dell’adenosina con uno, due o tre atomi di fosforo crea rispettivamente l’adenosina-monofosfato (AMP), la cui forma ciclica (cAMP) è la più importante, l’adenosina-difosfato (ADP) e l’adenosina-trifosfato (ATP).
Adenosina-difosfato Fissa l’energia liberata dalle reazioni biochimiche dell’organismo per produrre adenosina-trifosfato. Favorisce l’aggregazione piastrinica.
Adenosina-monofosfato ciclica Viene prodotta a partire dall’adenosina-trifosfato per effetto dell’adenilatociclasi, enzima attivato da un ormone. L’adenosina-monofosfato ciclica è denominata secondo messaggero perché determina la risposta della cellula sollecitata dall’arrivo del primo messaggio ormonale. I dosaggi di adenosina-monofosfato ciclico nel sangue e nell’urina, effettuati con metodo radioimmunologico, ne rispecchiano la concentrazione cellulare. Il dosaggio nell’urina, in particolare, riflette l’attività del paratormone sulle cellule dei tubuli renali, e viene utilizzato per la diagnosi di iperparatiroidismo.
Adenosina-trifosfato È, in particolare, caratterizzata dall’instabilità del legame di due dei suoi tre atomi di fosforo: la rottura del legame genera una notevole quantità di energia.
Dopo aver immagazzinato l’energia prodotta dalla degradazione dei glucidi, l’adenosina-trifosfato la libera per azione di determinati enzimi, a seconda delle esigenze dell’organismo. La produzione di energia comporta la trasformazione dell’adenosina-trifosfato in adenosina-difosfato che, a sua volta, fissa l’energia dell’organismo per produrre adenosina-trifosfato. Tutte le attività che richiedono energia, dalle contrazioni muscolari al trasferimento attivo di ioni attraverso le membrane cellulari, richiedono dunque adenosina-trifosfato.
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