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Perché camminare cura l’insonnia

Le endorfine che produci abbattono l’ansia e facilitano il sonno. Basta fare esercizio con una certa regolarità e, possibilmente, nella prima parte della giornata

Foto: iStock




Una bella camminata può aiutarti a combattere l'insonnia e prendere sonno e a risvegliarti riposata e carica. Lo sostiene Angelo Musso, psicologo psicoterapeuta, istruttore di fitwalking e di cammino-terapia, autore del libro Nati per camminare. Manuale di psicologia del benessere (Effatà, 14 €).


Perché fa bene

«Si tratta di un’attività spontanea, semplice e alla portata di tutti, che facilita il sonno perché induce una sana stanchezza fisica», spiega l’esperto. «Non solo: sviluppa anche molte morfine endogene, cioè sostanze antalgiche, antiansia e antipanico che conservano l’equilibrio del tono dell’umore. Se durante il giorno produci stanchezza fisica e morfine grazie all’attività motoria, di notte puoi godere di un sonno ristoratore e gratificante: dormendo profondamente, recuperi le energie spese e ti avventuri nei sogni, esperienze che consentono sia di scaricare le tensioni accumulate durante il giorno, sia di conoscerti meglio».

Quanto e quando

«Inizi a sentire i benefici se cammini almeno 150 minuti alla settimana, in modo regolare e continuativo», dice Musso. «L’ideale sarebbe farlo dai 30 ai 45 minuti ogni giorno. Il momento migliore è il mattino, quando il corpo si risveglia e si avvantaggia al massimo dell’esposizione alla luce naturale, del movimento e del respiro ritmico. Bene anche la pausa pranzo o, al limite, il pomeriggio. Meglio non mettersi in marcia dopo le 19 per non interferire con il ritmo circadiano che, verso sera, comincia a preparare il corpo al riposo notturno. Infine, se puoi, cerca di superare i 3-4 chilometri all’ora, velocità a cui viene spontaneo muovere anche le braccia (migliorando la postura e l’equilibrio)».


Dove e con chi

«Possibilmente cammina nel verde: ti ossigeni e godi dei colori, dei suoni e dei profumi della natura. Non hai un bosco né un parco vicino? Adotta degli escamotage per evitare l’effetto snervante del contesto urbano: per esempio, distraiti dal traffico uscendo con un’amica, oppure isolati ascoltando in cuffia della musica o un audiolibro. Ma puoi anche camminare in casa, su un tapis roulant, e intanto guardare un doumentario naturalistico», conclude il nostro esperto.


Un'idea contro la pigrizia

Se la motivazione a camminare scarseggia – magari perché non sai dove andare, temi di annoiarti o di fare brutti incontri – aggregati a uno dei gruppi di cammino attivi in molte città e paesi (pensa che le province di Monza-Brianza e di Lecco ne contano addirittura 78, in pratica uno ogni due Comuni!). Organizzati da enti e associazioni, i gruppi prevedono 1 o 2 uscite la settimana, guidate da un leader che accoglie, conduce e incoraggia i partecipanti. Vuoi trovare il gruppo più vicino a te? Consulta il web o le bacheche di Azienda sanitaria locale e Municipio.


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Articolo pubblicato sul n. 21 di Starbene in edicola dal 9/5/2017

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