Rapatenni’s: cos’è il nuovo sport tra padel e tennis

Si sta affermando come “lo sport di racchetta per tutti”. Perché ha poche e semplici regole che si imparano velocemente, non richiede sforzi estremi e, soprattutto, assicura tanto divertimento già al primo colpo



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Riminiwellness, maggio 2025. Fra stand dedicati alle ultime novità del mondo fitness e masterclass di yoga & Co., ad attirare l’attenzione, nostra e di tantissimi visitatori, è stata la dimostrazione uno sport di racchetta nuovo e, in particolare, tutto italiano: il Rapatenni's. il suo nome si ispira alle iniziali delle parole racchettoni, padel e tennis: una scelta dettata dalla natura di questa attività, che fonde, appunto, tali discipline. Incuriositi, abbiamo chiesto di spiegarci ogni segreto a Lamberto Liverani, inventore del Rapatenni’s.


Rapatenni's, lo sport figlio del Covid

«L’idea del Rapatenni’s è nata durante la pandemia, quando non era possibile praticare nessuna disciplina sportiva», afferma Liverani.

La necessità ha aguzzato l’ingegno di Lamberto che, avendo a disposizione un campo da tennis, ha sviluppato questa sorta di versione mini adatta anche per chi non ha grande esperienza con la racchetta né un fisico particolarmente allenato. «Non stiamo parlando di “americanate” o giochi stranieri», puntualizza subito l’esperto.

«Si tratta di un’attività tutta italiana, made in Faenza, con uno spirito molto chiaro: permettere a tutti, dai bambini agli over, di divertirsi con la racchetta, a qualsiasi livello». Il massimo dell’inclusività.


Rapatenni's, l'aiuto in più arriva dalla rete

 «Una delle caratteristiche del Rapatenni’s è quella di avere poche regole, mutuate dal tennis, aspetto che permette di iniziare a giocare fin da subito», assicura l’esperto.

La partita può essere disputata sia in singolo sia in doppio: nelle sfide uno contro uno il campo è largo 5 metri, mentre nel secondo caso si arriva a 8 metri (data dalla presenza dei corridoi laterali), mentre la lunghezza è sempre di 16 m.

Come in tutti gli sport con la racchetta, è diviso per metà da una rete alta circa 90 cm, ma a maglie larghe. Il perché? «In questo modo, quando la sfera la colpisce non rimane bloccata ma scorre. E tu non devi fare avanti e indietro per raccoglierla», precisa Liverani.

Attenzione però: toccarla, sia con la racchetta sia con una parte del corpo significa assegnare un punto all’avversario.


Attrezzature “rubate” ad altri sport

Per il Rapatenni's non ci vogliono strumenti ad hoc, basta riciclare quelli impiegati in altre attività sportive. La racchetta è la stessa utilizzata nel padel, mentre la pallina è quella classica dei racchettoni. «L’impatto della sfera da beach tennis con il piatto della racchetta risulta particolarmente duro, rigido, perciò il giocatore riesce a percepirlo e questo dà un senso di soddisfazione durante gli scambi, particolarmente apprezzato da chi magari ha giocato a tennis in passato», sottolinea Liverani.

«Il fatto di utilizzare la palla per giocare a racchettoni, inoltre, rende i colpi un po’ più lenti, facilitando la giocabilità e offrendo un maggiore controllo durante lo scambio. Se poi vuoi dare velocità al gioco, con la superficie della racchetta da padel puoi impattare la sfera e poi accompagnare il colpo con una spinta. Comunque, movimenti e gesti restani meno veloci e tecnici rispetto agli altri sport con la racchetta», chiarisce l’esperto.


Punteggio: come i racchettoni

Per quanto riguarda il punteggio, si segue quello utilizzato nei racchettoni. Il primo punto corrisponde a 15, il secondo a 30, il terzo 40 e il quarto fa vincere il game. Quindi, non ci sono i vantaggi: in caso di parità durante il gioco (40 a 40), infatti, vince il primo giocatore che mette a segno il punto.

Il match di Rapatenni's viene disputato al meglio dei 3 set (come in alcune gare di tennis) e per conquistarne uno bisogna vincere 4 game con almeno 2 di vantaggio sull’avversario. Sul risultato di 4 pari si va al tie break, dove per ogni scambio vinto viene assegnato 1 punto: vince chi raggiunge per primo quota 7, con un vantaggio di almeno 2 punti, altrimenti si continua a giocare a oltranza.

«Ma il punteggio si può semplificare, in modo da adeguarsi a chi lo pratica. Proprio per questo, quando per esempio lo insegniamo nelle scuole, proponiamo partite a tempo da 10 minuti, con punteggi che vanno da 1 in poi», tranquillizza Liverani.


Rapatenni’s, al servizio

Ogni scambio inizia con la battuta: va eseguita da un lato del campo, in modo alternato, dall’alto o dal basso, dietro la riga di fondo campo. Attenzione però: nel momento in cui si colpisce la sfera bisogna avere almeno un piede fuori. Come nel tennis e nel padel si tratta di un colpo incrociato, con la palla che deve prima rimbalzare nel rettangolo opposto, in diagonale rispetto al battitore, cioè l’area di servizio avversaria.

Per eseguire un servizio valido puoi contare su due tentativi consecutivi, ma se entrambi vengono falliti commetti “doppio fallo”, e il punto va all'avversario. Unica regola, aggiunta per favorire la lunghezza degli scambi: in doppio, subito dopo il servizio, non puoi attaccare subito a rete ma fermarti a circa 4 metri. Poi, durante lo scambio, la palla può essere colpita dopo un rimbalzo a terra oppure al volo.


Rapatenni’s, il movimento è lento e sano

Il Rapatenni’s è uno sport che stimola il movimento in maniera molto soft: «Permette un training sano perché non sottopone il corpo a rischiose torsioni e non si è costretti a fare scatti repentini per cambiare posizione, come in altri sport di racchetta. Il match si può gestire in maniera tranquilla, gli scambi sono meno veloci e poi puoi goderti quella sensazione “magica” dettata dalla palla che impatta con la racchetta.

Personalmente lo considero un gioco propedeutico al tennis poiché è un mezzo per avvicinarsi a questa disciplina in maniera più tranquilla. Ma soprattutto in grado di insegnare al corpo a muoversi in maniera armoniosa, perché in campo ci si muove insieme alla racchetta e alla pallina non in maniera frettolosa. Non solo: è anche l’attività perfetta per chi ha giocato a tennis in passato ma, a causa del passare degli anni non ha più l’energia per sostenere l’impegno fisico richiesto da questo sport», conclude l’esperto.


Pochi centri ma in crescita

Da poco sulla cresta dell’onda, il Rapatenni’s non richiede molto. L’affitto di un campo, infatti, si aggira sui 10-12 € l’ora ed è comprensivo di pallina e racchette da padel. Ma dove giocare? «È una disciplina che dall’Emilia Romagna si sta diffondendo a macchia d’olio, con un successo particolare nel Lazio. Ma trovare oggi un campo dove mettersi alla prova non è facile: per scoprire dove andare vai su rapatennis.it», specifica Lamberto Liverani. Qui troverai i riferimenti dei circoli e dei centri dove giocare, tutti situati a Ravenna e in provincia e nella zona di Forlì Cesena. Ma sono in previsione progetti importanti per rendere questo sport sempre più conosciuto.


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