Workout per il benessere in ufficio

I problemi localizzati a livello di schiena e occhi costituiscono due dei “disturbi da ufficio” più comuni: ecco come prevenirne l’insorgenza



«Ogni giorno passiamo almeno otto ore seduti ad una scrivania, cinque giorni su sette – afferma il dottor Ruggero Capello, medico chirurgo, docente di omeopatia presso la scuola di Medicina Bioterapica per medici e farmacisti, e docente di medicina non convenzionale presso Uted (provincia di Trento) – Non c’è da stupirsi che tra i disturbi che ci portiamo a casa, alcuni siano legati alla postura e ad alcune cattive abitudini che adottiamo inconsapevolmente durante l’orario di lavoro».

Tra i disturbi da ufficio più diffusi rientrano senza dubbio il mal di schiena, i dolori cervicali e i disturbi alla vista, una serie di fastidi che possono essere affrontati con una rieducazione del corpo nonché ricorrendo all’omeopatia.


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Come confermato dalla European Agency for Safety and Health at Work, l’80% dei lavoratori in Europa ha avuto a che fare almeno una volta nella vita con il mal di schiena, mentre un italiano su quattro si assenta dal lavoro per almeno tre giorni all’anno per colpa del mal di schiena e dei dolori alla cervicale.

«Le cause del mal di schiena possono essere di natura ossea e di natura muscolare – spiega il dottor Capello – Tra i mal di schiena di origine muscolare, la causa più comune è una postura scorretta. Nello specifico, più della metà dei dolori riguarda il tratto lombo-sacrale, un fattore da attribuire al fatto che trascorriamo seduti circa 12-15 ore al giorno e che la metà degli impiegati in ufficio vive ad “attività fisica zero”».

Per questo motivo, quando si è seduti davanti al pc, è consigliabile evitare di accavallare le gambe o di sedersi con posture diverse da quella con la schiena ben dritta, appoggiata allo schienale della sedia ed i piedi appoggiati a terra e paralleli tra loro.

«Per mantenere una corretta postura davanti al pc, è necessario verificare che la schiena rimanga dritta, in modo da formare con il bacino un angolo retto – aggiunge l’esperto – Una posizione troppo comoda infatti può risultare, a lungo andare, dannosa. Bisogna inoltre fare attenzione a non sbilanciare il corpo in avanti o di lato, ma tenere la schiena sempre ben appoggiata allo schienale, le spalle rilassate e la testa in posizione centrale, possibilmente senza “incassarla”».

È buona norma inoltre prevedere di alzarsi dalla scrivania e passeggiare per un paio di minuti ogni due ore di lavoro trascorse seduti, inclinare il busto in avanti (a livello delle anche) e appoggiare i gomiti alla scrivania per leggere o per scrivere, ed infine mantenere un giusto peso corporeo per garantire l’integrità cartilaginea delle articolazioni.

«Per tutti gli stati infiammatori o contusivi della schiena e del collo poi, suggerisco l’impiego di un gel a base di Tintura Madre (TM) di Arnica montana, che aiuta ad alleviare rapidamente il dolore causato da un processo infiammatorio o da eventi traumatici – suggerisce il dottor Capello – È importante stenderne il prima possibile uno strato sottile, ripetendo l’applicazione due o tre volte al giorno. Bisogna poi massaggiare delicatamente la zona interessata fino al completo assorbimento del gel».

Nell’elenco dei disturbi derivati da un utilizzo prolungato ed erroneo del computer poi, si collocano, subito dopo il mal di schiena, i problemi alla vista.

«Il cosiddetto “occhio secco” è uno dei principali disturbi causati da un uso prolungato dei terminali – spiega infatti il dottor Capello – I monitor infatti costituiscono una fonte di stress per gli occhi, in quanto i continui adattamenti di messa a fuoco, da una distanza di lettura ravvicinata con caratteri molto piccoli a una visione dell’ambiente circostante, provocano affaticamento visivo e bruciori. Questo “stress visivo” riduce la frequenza all’ammiccamento, cioè l’apertura e chiusura delle palpebre utile a diffondere le lacrime sulla cornea, causando secchezza oculare».

Per allentare la fatica oculare accumulata quindi, è consigliabile sforzarsi di ammiccare spesso, chiudendo gli occhi per alcuni secondi e distogliendo lo sguardo dal monitor, cercando di mettere a fuoco oggetti lontani dallo schermo del PC, nonché muovendo gli occhi (con la testa ferma) prima in alto e poi in basso, a destra e poi a sinistra.

«Quando ci si sente particolarmente contratti poi, può essere utile spalancare occhi e bocca, così da distendere i muscoli intorno al mento e al naso – aggiunge l’esperto – Certamente però, per garantire una corretta visione anche davanti al pc, è di fondamentale importanza mantenere una corretta lubrificazione e idratazione dell’occhio, motivo per cui consiglio a tutti i miei pazienti che lamentano i sintomi da “occhio secco”(ovvero arrossamento oculare, senso di secchezza e di corpo estraneo, sensazione di bruciore, prurito e fastidio alla luce) di ripristinare al più presto l’equilibrio del film lacrimale applicando due gocce di un collirio omeopatico a base di Euphrasia officinalis e Chamomilla vulgaris, due sostanze attive tradizionalmente utilizzate dalla farmacologia omeopatica nel trattamento dei più frequenti disturbi dell’occhio».

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