L’attività fisica riduce l’appetito

Uno studio dimostra come 45 minuti di attività fisica diminuiscano lo stimolo della fame



Comunemente si ritiene che, a seguito di una sessione di allenamento fisico particolarmente vigoroso, si manifesti un appetito tale per cui “non ci si veda più dalla fame”. Ma uno studio eseguito presso la Brigham Young University dimostra come questa convinzione non rispecchi affatto la realtà.

I ricercatori hanno infatti misurato l’attività neurale (cioè l'attività delle singole cellule nervose presenti nel cervello) di trentacinque donne, diciotto delle quali normopeso e diciassette clinicamente obese, in due giorni distinti.

Durante il primo giorno di analisi, ogni partecipante ha camminato a passo sostenuto sul tapis roulant per quarantacinque minuti, attività fisica a cui è seguita una misurazione delle onde cerebrali (ovvero delle onde elettriche generate dall’attività del cervello) tramite elettroencefalogramma: dopo aver posizionato una serie di elettrodi sulla testa delle partecipanti, è risultato infatti possibile misurare l‘attività dei neuroni mentre scorrevano davanti agli occhi delle donne una serie di immagini relative a cibi ed alimenti.     

Lo stesso esperimento è stato condotto una settimana dopo, nello stesso giorno della settimana e allo stesso orario della prima sessione, ma con un’unica differenza: non è stata eseguita alcuna attività fisica nel corso della mattinata.

I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Medicine & Science in Sports & Exercise, hanno dimostrato non solo come l’attenzione riservata alle immagini di cibo fosse decisamente minore dopo la sessione di allenamento fisico, ma anche come nel corso della giornata cominciata con quarantacinque minuti di tapis roulant, le partecipanti abbiano implementato i livelli di attività fisica eseguita, indipendentemente dall’indice di massa corporea. 

«Questo studio fornisce la prova di come l'esercizio fisico non abbia ripercussioni solamente sulla produzione di energia, ma anche sulla risposta agli stimoli alimentari – ha spiegato il professore James LeCheminant dalla Brigham Young University – Abbiamo voluto verificare inoltre se l'obesità influenzi in qualche modo il desiderio di mangiare, e così non è stato. Insomma risulta chiaro come l'esercizio fisico giochi un ruolo fondamentale nelle risposte neurali che si verificano alla vista del cibo».

«Bisogna però considerare che la motivazione a mangiare e la perdita di peso sono entrambe condizioni molto complesse – ha aggiunto il dottor Michael Larson dalla Brigham Young University – Esistono infatti molti fattori che possono influenzare lo stimolo della fame, motivo per cui l'esercizio fisico è da considerarsi solamente un elemento fra i tanti».

Senza dubbio questo studio rimane uno tra i primi ad aver esaminato in modo specifico il ruolo dell’attività cerebrale nello stimolo della fame, anche se ai ricercatori rimane ancora da scoprire per quanto tempo dopo l’esercizio fisico la sensazione di fame risulti diminuita, e soprattutto se questo effetto si verifichi costantemente, anche sul lungo termine.

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