ZENGAC IV OS 10FL 500MG -Avvertenze e precauzioni

ZENGAC IV OS 10FL 500MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Reazioni di ipersensibilità Sono possibili reazioni di ipersensibilità gravi e occasionalmente fatali (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). In caso di reazioni di ipersensibilità, il trattamento con la vancomicina deve essere sospeso immediatamente e bisogna iniziare adeguate misure di emergenza. Nei pazienti che ricevono vancomicina per un periodo a lungo termine o in concomitanza con altri farmaci che possono causare neutropenia o agranulocitosi, la conta dei leucociti deve essere monitorata ad intervalli regolari. Tutti i pazienti che ricevono vancomicina dovrebbero essere sottoposti a periodici studi ematologici, analisi delle urine e test di funzione epatica e renale. Vancomicina deve essere usata con cautela nei pazienti con reazioni allergiche a teicoplanina, dal momento che si possono verificare ipersensibilità crociata, incluso shock anafilattico fatale. Spettro di attività antibatterica Vancomicina ha uno spettro di attività antibatterica limitato agli organismi Gram-positivi. Non è adatta per l'uso come agente singolo per il trattamento di alcuni tipi di infezioni a meno che il patogeno sia già documentato e conosciuto per essere sensibile o che vi sia un forte sospetto che molto probabilmente il patogeno possa essere trattato con vancomicina. L'uso razionale della vancomicina deve tener conto dello spettro di attività antibatterica, del profilo di sicurezza e dell'adeguatezza della terapia antibatterica standard per il trattamento del singolo paziente. Ototossicità L’ototossicità, che può essere transitoria o permanente (vedere paragrafo 4.8) è stata riportata in pazienti con precedente sordità, che hanno ricevuto eccessive dosi endovenose, o che ricevono un trattamento concomitante con un’altra sostanza attiva ototossica come un amminoglicoside. La vancomicina dovrebbe essere evitata nei pazienti con precedente perdita di udito. La sordità può essere preceduta da tinnito. L’esperienza con altri antibiotici suggerisce che la sordità può essere progressiva nonostante l’interruzione del trattamento. Per ridurre il rischio di ototossicità, i livelli ematici devono essere determinati periodicamente e si raccomanda la verifica periodica della funzione uditiva. Gli anziani sono particolarmente suscettibili al danno uditivo. Il monitoraggio della funzione vestibolare e uditiva negli anziani deve essere effettuato durante e dopo il trattamento. L’uso concomitante o sequenziale di altre sostanze ototossiche deve essere evitato. Reazioni correlate all’infusione La somministrazione per bolo rapido (cioè nell’arco diversi minuti) può essere associata ad ipotensione eccessiva (incluso lo shock e, raramente, arresto cardiaco), risposte istamino-simili ed eruzione cutanea maculopapulare o eritematosa (“sindrome dell'uomo rosso” o “sindrome del collo rosso”). La vancomicina deve essere infusa lentamente in una soluzione diluita (da 2.5 a 5.0 mg/ml) ad una velocità non superiore a 10 mg/min e per un periodo non inferiore a 60 minuti per evitare reazioni da infusione rapida. L’interruzione dell'infusione di solito si traduce in una cessazione immediata di queste reazioni. La frequenza delle reazioni correlate all’infusione (ipotensione, rossore, eritema, orticaria e prurito) aumenta con la somministrazione concomitante di agenti anestetici (vedere paragrafo 4.5). Ciò può essere ridotto somministrando vancomicina per infusione per almeno 60 minuti, prima dell'induzione anestetica. Reazioni bollose gravi La sindrome di Stevens-Johnson (SJS) è stata riportata in seguito all'uso di vancomicina (vedere paragrafo 4.8). Se i sintomi o segni di SJS (per esempio eritema cutaneo progressivo spesso con bolle o lesioni della mucosa) sono presenti, il trattamento con vancomicina deve essere interrotto immediatamente e deve essere richiesta una valutazione specialistica dermatologica. Reazioni correlate al sito di somministrazione Dolore e tromboflebite possono verificarsi in molti pazienti che hanno ricevuto vancomicina per via endovenosa e sono talvolta gravi. La frequenza e la gravità delle tromboflebiti possono essere diminuite somministrando il prodotto lentamente come soluzione diluita (vedere paragrafo 4.2) e cambiando regolarmente i siti di infusione. L'efficacia e la sicurezza di vancomicina non sono state stabilite per le vie di somministrazione intratecale, intralombrare e intraventricolare. Nefrotossicità La vancomicina deve essere usata con cautela in pazienti con insufficienza renale, incluso anuria, poichè la possibilità di sviluppare effetti tossici è molto più elevata in presenza di alte concentrazioni ematiche prolungate. Il rischio di tossicità è aumentato da elevate concentrazioni nel sangue o da terapia prolungata. Un regolare monitoraggio dei livelli ematici di vancomicina è indicato nella terapia ad alto dosaggio e nell’uso a lungo termine, particolarmente in pazienti con disfunzione renale o facoltà compromessa dell'udito nonché nella concomitante somministrazione di sostanze nefrotossiche o ototossiche, rispettivamente (vedere paragrafo 4.2). Popolazione pediatrica Le attuali dosi raccomandate per la somministrazione per via endovenosa per la popolazione pediatrica, in particolare per i bambini al di sotto dei 12 anni di età, possono portare a livelli sub-terapeutici di vancomicina in un numero consistente di bambini. Tuttavia, la sicurezza dell’aumento del dosaggio di vancomicina non è stata adeguatamente valutata e dosi superiori ai 60 mg/kg/die non possono essere generalmente raccomandate. Vancomicina deve essere usata con particolare attenzione nei neonati prematuri e bambini piccoli, a causa della immaturità della loro funzionalità renale e il possibile aumento della concentrazione sierica di vancomicina. Le concentrazioni ematiche di vancomicina devono quindi essere attentamente monitorate in questi bambini. La somministrazione concomitante di vancomicina e di agenti anestetici sono state associate a eritema e vampate istaminosimili, nei bambini. Analogamente, l’uso concomitante con agenti nefrotossici quali antibiotici amminoglicosidici, FANS (per esempio, ibuprofene per la chiusura del dotto arterioso) o amfotericina B è associato ad un aumentato rischio di nefrotossicità (vedere paragrafo 4.5) e pertanto è indicato un monitoraggio più frequente dei livelli sierici di vancomicina e della funzione renale. Uso negli anziani La diminuzione fisiologica della filtrazione glomerulare dovuta all'aumento dell'età può portare a concentrazioni sieriche elevate di vancomicina se il dosaggio non è regolato (vedere paragrafo 4.2). Interazioni farmacologiche con gli agenti anestetici La depressione miocardica indotta da anestetici può essere aumentata dalla vancomicina. Durante l'anestesia, le dosi devono essere ben diluite e somministrate lentamente con un attento monitoraggio cardiaco. Devono essere ritardati i cambiamenti di posizione fino a quando l'infusione è completa, per permettere l’aggiustamento posturale (vedere paragrafo 4.5). Enterocoliti pseudomembranose In caso di grave diarrea persistente deve essere presa in considerazione la possibilità di enterocolite pseudomembranosa che può essere pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8). Non devono essere somministrati medicinali anti-diarroici. Superinfezione L'uso prolungato di vancomicina può causare la crescita eccessiva di organismi resistenti. Un'attenta osservazione del paziente è essenziale. Se si verifica una superinfezione durante la terapia, devono essere prese misure adeguate. Somministrazione orale La somministrazione endovenosa di vancomicina non è efficace per il trattamento dell'infezione da Clostridium difficile. Vancomicina deve essere somministrata per via orale per questa indicazione. Il test per la colonizzazione da Clostridium difficile o la tossina non è raccomandato nei bambini al di sotto di 1 anno di età a causa di alto tasso di colonizzazione asintomatica, a meno che non sia presente la diarrea grave nei bambini con fattori di rischio per la stasi come la malattia di Hirschsprung, atresia anale gestita o altri gravi disturbi della motilità. Eziologie alternative devono sempre essere ricercate e l’enterocolite da Clostridium difficile deve essere dimostrata. Possibilità di assorbimento sistemico L'assorbimento può essere aumentato in pazienti con disturbi infiammatori della mucosa intestinale o con coliti pseudomembranose Clostridium difficile indotte. Questi pazienti possono essere a rischio per lo sviluppo di reazioni avverse, soprattutto se vi è una concomitante insufficienza renale. Maggiore è l’insufficienza renale, maggiore è il rischio di sviluppare reazioni avverse associate alla somministrazione parenterale di vancomicina. Deve essere eseguito il monitoraggio delle concentrazioni sieriche di vancomicina nei pazienti con disturbi infiammatori della mucosa intestinale. Nefrotossicità Il monitoraggio continuo della funzionalità renale deve essere eseguito nel trattamento di pazienti con disfunzione renale latente o di pazienti che ricevono la terapia concomitante con amminoglicosidi o altri farmaci nefrotossici. Ototossicità Possono essere utili test continui della funzione uditiva per minimizzare il rischio di ototossicità in pazienti con latente perdita dell'udito, o che sono sottoposti a terapia concomitante con un agente ototossico come un amminoglicoside. Interazione farmacologica con agenti anti motilità e inibitori di pompa protonica Devono essere evitati agenti anti-motilità e deve essere riconsiderato l'uso degli inibitori della pompa protonica. L’uso di vancomicina per via orale aumenta la possibilità di avere popolazioni di Enterococchi resistenti alla vancomicina nel tratto gastrointestinale. Di conseguenza, si consiglia un uso prudente della vancomicina per via orale.

Farmaci

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