OSSIGENO COMPR 200BAR 30LT ACC -Effetti indesiderati

OSSIGENO COMPR 200BAR 30LT ACC Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

I tessuti mostrano differente sensibilità all’iperossiemia, i più sensibili sono i polmoni, il cervello e gli occhi. Descrizione di reazioni avverse selezionate Eventi avversi respiratori A pressione ambientale, i primi segni (tracheobronchite, dolore substernale e tosse secca) compaiono non appena dopo 4 ore di esposizione ad ossigeno al 95%. Una ridotta capacità vitale forzata può verificarsi entro 8-12 ore dall’esposizione al 100% di ossigeno, ma le lesioni gravi richiedono esposizioni molto più lunghe. Si può osservare edema interstiziale dopo 18 ore dall’esposizione al 100% di ossigeno e con possibile evoluzione in fibrosi polmonare. Gli effetti respiratori riportati con ossigenoterapia iperbarica (HBOT) sono generalmente simili a quelli riscontrati durante il trattamento con ossigeno normobarico, ma il tempo di insorgenza dei sintomi è più breve. L’inalazione di forti concentrazioni di ossigeno può dare origine ad atelettasie causate dalla diminuzione dell’azoto negli alveoli e dall’effetto diretto dell’ossigeno sul surfactante alveolare. Lo sviluppo delle sezioni atelettasiche dei polmoni porta a un rischio di saturazione arteriosa più povera di ossigeno nel sangue, nonostante una buona perfusione, a causa della mancanza di scambio di gas nelle sezioni atelettasiche dei polmoni. Il rapporto ventilazione/perfusione peggiora, portando a shunt intrapolmonare. In pazienti con malattie a lungo termine associate a ipossia cronica e ipercapnia potrebbe verificarsi un cambiamento nelle modalità di controllo della ventilazione. In queste circostanze, la somministrazione di concentrazioni di ossigeno troppo elevate può causare depressione respiratoria dovuta alla soppressione dello stimolo ventilatorio causata dall’effetto del brusco aumento della pressione parziale di ossigeno a livello dei chemorecettori carotidei e aortici, inducendo ipercapnia aggravata, acidosi respiratoria e infine arresto respiratorio (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione di ossigeno a pazienti affetti da depressione respiratoria indotta da farmaci (oppioidi, barbiturici) o da BPCO potrebbe deprimere ulteriormente la ventilazione dato che, in queste condizioni, l’ipercapnia non è più in grado di stimolare i chemorecettori centrali mentre l’ipossia è ancora in grado di stimolare i chemorecettori periferici. Tossicità a carico del sistema nervoso centrale Può svilupparsi quando i pazienti respirano ossigeno al 100% a pressioni superiori a 2 Bar. Le manifestazioni precoci comprendono visione offuscata, diminuzione della visione periferica, tinnito, disturbi respiratori, contrazioni muscolari localizzate, in particolare degli occhi, della bocca e della fronte. Il prolungamento dell’esposizione può causare vertigini e nausea, seguiti da comportamenti alterati (ansia, confusione, irritabilità), abbassamento del livello di coscienza (fino alla perdita di conoscenza) e convulsioni generalizzate. Si ritiene che le scariche indotte dall’iperossia siano reversibili, non causando alcun danno neurologico residuo e scomparendo al momento della riduzione della pressione parziale dell’ossigeno inspirato. Eventi avversi correlati all’ossigenoterapia iperbarica (HBOT) L’ossigenoterapia iperbarica può dare origine barotrauma da iper-pressione sulle pareti delle cavità chiuse, come l’orecchio interno, con rischio di edema o rottura della membrana timpanica (con dolore ed eventuale emorragia), dei seni paranasali o dei polmoni, con conseguente rischio di pneumotorace, mal di denti, implosione od esplosione dei denti A causa delle dimensioni relativamente ridotte di alcune camere iperbariche, i pazienti possono sviluppare ansia di confinamento che non è dovuta ad un effetto diretto dell’ossigeno. Tossicità oculare È stata osservata miopia progressiva in caso di trattamenti iperbarici multipli. Il meccanismo rimane non chiarito, ma è stato ipotizzato che dipenda dall’aumento dell’indice di rifrazione del cristallino. La maggior parte dei casi si sono risolti spontaneamente. Tuttavia, il rischio di irreversibilità è aumentato dopo più di 100 terapie. Dopo la conclusione della terapia iperbarica, la remissione della miopia è di solito rapida nelle prime settimane e successivamente più lenta, per periodi che vanno da diverse settimane fino ad un anno. Non è possibile stimare il numero soglia di sessioni di terapia iperbarica, nè la durata Popolazione pediatrica Nei neonati, in particolare quelli prematuri, esposti a forti concentrazioni di ossigeno FIO2 > 40%, PaO2 > 80 mmHg o per periodi prolungati (più di 10 giorni a una FIO2 > 30%), si può verificare rischio di retinopatia di tipo fibroplastico retrolenticolare temporanea o permanente (retinopatia del prematuro, vedere paragrafo 4.4). La somministrazione di ossigeno modifica la quantità di ossigeno trasportata e ceduta ai vari tessuti. Un aumento della concentrazione locale di ossigeno, principalmente della frazione disciolta, porta ad un aumento della produzione di composti reattivi dell’ossigeno e, di conseguenza, ad un aumento di enzimi antiossidanti o di composti antiossidanti endogeni. Il potenziale danno ossidativo diretto dell’ossigeno è da valutare nella gestione dei prematuri che possono risentire negativamente ed in modo persistente della perossidazione lipidica a carico delle membrane cellulari. In tali soggetti, che non dispongono ancora di un patrimonio di antiossidanti endogeni ad effetto protettivo, la somministrazione di ossigeno può contribuire allo sviluppo di condizioni patologiche persistenti a carico del parenchima polmonare (displasia broncopolmonare; fibrosi polmonare), fino all’insufficienza respiratoria. Rischio di incendio: Il rischio d’incendio aumenta in presenza di alte concentrazioni di ossigeno e di fonti di ignizione che possono provocare ustioni termiche (vedere paragrafo 4.4). Ustioni da freddo si verificano in caso di contatto diretto con ossigeno liquido (vedere paragrafo 4.4). Nelle tabelle sottostanti sono elencate le reazioni avverse identificate suddivise in base alla classificazione sistemico-organica e alla frequenza. La frequenza viene definita utilizzando i seguenti parametri: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100 e <1/10); Non Comune (≥1/1.000 e <1/100); Raro (≥1/10.000 e <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse associate all’ossigenoterapia normobarica:

  Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche           Tossicità polmonare:
• Tracheobronchiti (dolore sottosternale, tosse secca)
• edema interstiziale
• fibrosi polmonare
Peggioramento dell’ipercapnia in pazienti con ipossia /ipercapnia cronica trattati con FiO2 eccessivamente elevata:
• ipoventilazione
• acidosi respiratoria
• arresto respiratorio
Patologie dell’occhio Retinopatia del prematuro          
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione           Secchezza delle mucose Irritazione locale e infiammazione della mucosa
Reazioni avverse associate all’ossigenoterapia iperbarica:
  Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota(la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche       Dispnea   Disturbi respiratori
Patologie del sistema nervoso   Convulsioni        
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo           Spasmi muscolari localizzati
Patologie dell’orecchio e del labirinto Dolore all’orecchio   Perforazione della membrana timpanica     Vertigini, Diminuzione dell’udito, Otite media acuta sierosa, Tinnito
Patologie gastrointestinali           Nausea
Disturbi psichiatrici           Comportamento anormale
Patologie dell’occhio Miopia progressiva         Visione periferica diminuita, Visione offuscata Cataratta*
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Barotrauma (seni paranasali, orecchio, polmone, denti etc.)          
Disturbi del metabolismo e della nutrizione       Ipoglicemia in pazienti diabetici    
*È stato segnalato sviluppo di cataratte in pazienti sottoposti a corsi di trattamenti prolungati e/o sessione di HBOT ripetute di frequente (>150 sessioni). In alcuni casi è stata osservata cataratta nuova/di nuova insorgenza. Segnalazione di sospette reazioni avverse La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante. Essa permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa

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