INTRONASC IV 1FL 25MUI 2,5ML

MSD ITALIA Srl

Principio attivo: INTERFERONE ALFA 2B

ATC: L03AB05 Descrizione tipo ricetta:
RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
Presenza Glutine: No glutine
Classe 1: A Forma farmaceutica:
SOLUZIONE INIETTABILE
Presenza Lattosio: No lattosio
INTRONA SC IV 1FL 25MUI 2,5ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Epatite cronica B Trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica B associata ad evidenza di replicazione virale (presenza di DNA del virus dell’epatite B (HBV-DNA) e dell’antigene dell’epatite B (HBeAg), alanina amminotransferasi (ALT) elevata, infiammazione epatica attiva istologicamente comprovata e/o fibrosi. Epatite cronica C Prima di iniziare il trattamento con IntronA, occorre tenere in considerazione i risultati degli studi clinici che hanno confrontato IntronA con interferone pegilato (vedere paragrafo 5.1). Pazienti adulti IntronA è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica C con elevate transaminasi senza scompenso epatico e positivi per l’RNA del virus dell’epatite C (HCV-RNA) (vedere paragrafo 4.4). L’uso ottimale di IntronA in questa indicazione è in associazione a ribavirina. Bambini di età pari o superiore ai 3 anni e adolescenti IntronA è indicato, in regime di associazione con ribavirina, per il trattamento di bambini di età pari o superiore ai 3 anni e adolescenti, affetti da epatite cronica C, non trattati in precedenza, senza scompenso epatico, e con presenza di HCV-RNA. Al momento di decidere di non rinviare il trattamento prima dell’età adulta, è importante considerare che la terapia di associazione ha indotto un’inibizione della crescita che in alcuni pazienti ha dato luogo a riduzione dell’altezza finale in età adulta. La decisione di trattare deve essere presa caso per caso (vedere paragrafo 4.4). Leucemia a cellule capellute Trattamento dei pazienti affetti da leucemia a cellule capellute. Leucemia mieloide cronica Monoterapia Trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia mieloide cronica positiva per il cromosoma Philadelphia o per la traslocazione bcr/abl. L’esperienza clinica indica che nella maggior parte dei pazienti trattati è ottenibile una maggiore/minore risposta ematologica e citogenetica. Una risposta citogenetica maggiore è definita da cellule leucemiche Ph + < 34% nel midollo osseo, mentre una risposta minore è definita da cellule Ph + ≥ 34%, ma < 90% nel midollo.Terapia di associazione L’associazione di interferone alfa-2b e citarabina (Ara-C) somministrata durante i primi 12 mesi di trattamento ha dimostrato di migliorare in modo significativo la percentuale di risposte citogenetiche maggiori e di prolungare in modo significativo la sopravvivenza globale a tre anni rispetto ad interferone alfa-2b in monoterapia. Mieloma multiplo Terapia di mantenimento in pazienti che abbiano raggiunto una oggettiva remissione della malattia (riduzione maggiore del 50% delle proteine di origine mielomatosa), in seguito ad una chemioterapia iniziale di induzione. L’attuale esperienza clinica indica che la terapia di mantenimento con interferone alfa-2b prolunga la fase di plateau; tuttavia gli effetti sulla sopravvivenza globale non sono stati dimostrati in modo conclusivo. Linfoma follicolare Trattamento del linfoma follicolare ad elevata massa neoplastica in aggiunta ad una appropriata polichemioterapia di induzione, quale, ad esempio, regimi tipo-CHOP. Un tumore ad elevata massa neoplastica viene definito da almeno una delle caratteristiche di seguito elencate: massa tumorale voluminosa (> 7 cm), coinvolgimento di almeno tre o più siti nodali (ciascuno > 3 cm), sintomi sistemici (perdita di peso > 10%, piressia > 38°C per più di 8 giorni, o sudorazione notturna), splenomegalia oltre l’ombelico, ostruzione degli organi maggiori o sindrome da compressione, coinvolgimento orbitale o epidurale, effusione sierosa o leucemia. Tumore carcinoide Trattamento di tumori carcinoidi con metastasi linfonodali o epatiche e con “sindrome da carcinoide”. Melanoma maligno Come terapia adiuvante in pazienti liberi da malattia a seguito di intervento chirurgico, ma ad alto rischio di recidiva sistemica, ad esempio, pazienti con coinvolgimento linfonodale primario o ricorrente (clinico o patologico).

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

Studi di interazione sono stati effettuati soltanto negli adulti. Narcotici, ipnotici o sedativi devono essere somministrati con cautela quando usati in concomitanza con IntronA. Le interazioni tra IntronA ed altri medicinali non sono state pienamente valutate. Deve essere usata cautela nella somministrazione di IntronA in associazione con altri agenti potenzialmente mielosoppressivi. Gli interferoni possono influenzare il processo metabolico ossidativo. Di questa possibilità si deve tener conto durante la terapia concomitante con medicinali metabolizzati per tale via, quali i derivati xantinici teofillina e aminofillina. Nel corso di contemporanea terapia xantinica i livelli sierici di teofillina devono essere monitorati e, se necessario, la dose deve essere modificata. Infiltrati polmonari, polmonite interstiziale e polmonite, occasionalmente con esito fatale, sono stati osservati raramente in pazienti trattati con interferone alfa, compresi quelli trattati con IntronA. L’eziologia non è stata definita. Questi sintomi sono stati osservati con maggior frequenza quando in concomitanza ad interferone alfa viene somministrato shosaikoto, un rimedio erboristico cinese (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione di IntronA in associazione con altri agenti chemioterapici (es., Ara-C, ciclofosfamide, doxorubicina, teniposide) può aumentare il rischio di tossicità (gravità e durata) (vedere paragrafo 4.4). Vedere anche il RCP di ribavirina se IntronA deve essere somministrato in associazione con ribavirina in pazienti con epatite cronica C. Uno studio clinico sulla associazione di telbivudina, 600 mg al giorno, con interferone alfa-2a pegilato, 180 microgrammi somministrati per via sottocutanea una volta a settimana, indica che questa associazione è correlata ad un aumento del rischio di sviluppare neuropatia periferica. Il meccanismo alla base di questi eventi non è noto (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5 del RCP di telbivudina). Tuttavia, la sicurezza e l’efficacia di telbivudina in associazione con interferoni per il trattamento dell’epatite cronica B non sono state dimostrate. Pertanto, l’associazione di IntronA con telbivudina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

Un flaconcino di soluzione iniettabile o per infusione contiene 25 milioni UI di interferone alfa-2b ricombinante prodotto da E.coli con tecnologia del DNA ricombinante, in 2,5 mL di soluzione. Un mL di soluzione contiene 10 milioni UI di interferone alfa-2bPer l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Farmaci

MSD ITALIA Srl

INTRONASC IV 1FL 18MUI 3ML

PRINCIPIO ATTIVO: INTERFERONE ALFA 2B

PREZZO INDICATIVO:147,46 €

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INTRONASC IV 1FL 25MUI 2,5ML

PRINCIPIO ATTIVO: INTERFERONE ALFA 2B

PREZZO INDICATIVO:203,69 €

MSD ITALIA Srl

INTRONASC IV 1PEN 18MUI+12KIT

PRINCIPIO ATTIVO: INTERFERONE ALFA 2B

PREZZO INDICATIVO:166,16 €