HERCEPTIN SC 1FL 600MG/5ML -Effetti indesiderati

HERCEPTIN SC 1FL 600MG/5ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Riassunto del profilo di sicurezza Trale reazioni avverse più gravi e/o comuni riferite finora conl’uso di Herceptin (formulazione endovenosa e formulazione sottocutanea) vi sono: disfunzione cardiaca, reazioni correlate alla somministrazione, ematotossicità (in particolare neutropenia), infezioni e reazioni avverse polmonari. Il profilo di sicurezza di Herceptin formulazione sottocutanea (valutato in 298 e 297 pazienti trattati rispettivamente con la formulazione endovenosa e con la formulazione sottocutanea) nello studio registrativo sull’EBC è stato complessivamente simile al profilo di sicurezza noto della formulazione endovenosa. Gli eventi avversi severi (definiti in base ai Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi del National Cancer Institute (grado NCI CTCAE ≥ 3) versione 3.0) sono risultati equamente distribuiti tra le due formulazioni di Herceptin (rispettivamente 52,3% versus 53,5% per la formulazione endovenosa rispetto alla formulazione sottocutanea). Alcuni eventi/reazioni avversi/e sono stati/e riferiti/e con una frequenza maggiore per la formulazione sottocutanea: Eventi avversi gravi (identificati per la maggior parte nell’ambito di un ricovero ospedaliero o di un prolungamento di un ricovero): 14,1% per la formulazione endovenosa versus 21,5% per la formulazione sottocutanea. La differenza nei tassi di eventi avversi gravi tra le formulazioni è stata principalmente dovuta a infezioni associate o meno a neutropenia (4,4% versus 8,1%) ed eventi cardiaci (0,7% versus 1,7%). Infezioni postoperatorie delle ferite chirurgiche (severe e/o gravi): rispettivamente 1,7% versus 3,0% per la formulazione endovenosa e la formulazione sottocutanea; Reazioni correlate alla somministrazione: rispettivamente 37,2% versus 47,8% per la formulazione endovenosa e la formulazione sottocutanea a dose fissa durante la fase di trattamento. Ipertensione: rispettivamente 4,7% versus 9,8% per la formulazione endovenosa e la formulazione sottocutanea. Elenco sotto forma tabellare delle reazioni avverse manifestatesi con la formulazione endovenosa In questa sezione sono state utilizzate le seguenti categorie di frequenza: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puòessere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine digravità decrescente. Nella Tabella 1 sono presentate le reazioni avverse che sono state riportate in associazione all’uso di Herceptin endovenoso in monoterapia o in associazione a chemioterapia negli studi clinici registrativi e nel contesto post-commercializzazione. Tutti i termini inclusi si riferiscono alla percentuale più alta osservata negli studi clinici registrativi. Tabella 1: Effetti indesiderati riferiti con Herceptin endovenoso in monoterapia o in associazione a chemioterapia negli studi clinici registrativi (N = 8386) e nel periodo post-commercializzazione

Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza
Infezioni ed infestazioni Infezione Molto comune
Rinofaringite Molto comune
Sepsi neutropenica Comune
Cistite Comune
Herpes zoster Comune
Influenza Comune
Sinusite Comune
Infezione della cute Comune
Rinite Comune
Infezione delle vie respiratorie superiori Comune
Infezione delle vie urinarie Comune
Erisipela Comune
Cellulite Comune
Faringite Comune
Sepsi Noncomune
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Progressionedi tumore maligno Nonnota
Progressionetumorale Nonnota
Patologie del sistema Emolinfopoietico Neutropeniafebbrile Molto comune
Anemia Molto comune
Neutropenia Molto comune
Riduzione della conta dei leucociti/leucopenia Molto comune
Trombocitopenia Molto comune
Ipoprotrombinemia Nonnota
Trombocitopenia Immune Non nota
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Comune
+Reazione anafilattica Nonnota
+Shock anafilattico Nonnota
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Riduzione di peso/perdita di peso Molto comune
Anoressia Molto comune
Iperkaliemia Non nota
Disturbi psichiatrici Insonnia Molto comune
Ansia Comune
Depressione Comune
Pensieri anomali Comune
Patologie del sistema nervoso 1Tremore Molto comune
Capogiri Molto comune
Cefalea Molto comune
Parestesia Molto comune
Disgeusia Molto comune
Neuropatia periferica Comune
Ipertonia Comune
Sonnolenza Comune
Atassia Comune
Paresi Raro
Edema cerebrale Non nota
Patologie dell’occhio Congiuntivite Molto comune
Aumento della lacrimazione Molto comune
Secchezza oculare Comune
Papilledema Non nota
Emorragia retinica Non nota
Patologie dell’orecchio e del Labirinto Sordità Non comune
Patologie cardiache 1Riduzione dellapressione arteriosa Molto comune
1Incremento dellapressione arteriosa Molto comune
1Irregolarità delbattito cardiaco Molto comune
1Palpitazioni Molto comune
1Flutter cardiaco Molto comune
Riduzione della frazione di eiezione* Molto comune
+Insufficienzacardiaca (congestizia) Comune
+1Tachiaritmiasopraventricolare Comune
Cardiomiopatia Comune
Versamento pericardico Noncomune
Shock cardiogeno Nonnota
Pericardite Nonnota
Bradicardia Nonnota
Ritmo di galoppo presente Non nota
Patologie vascolari Vampate di calore Molto comune
+1Ipotensione Comune
Vasodilatazione Comune
Patologie respiratorie, toraciche e Mediastiniche +1Respiro sibilante Molto comune
+Dispnea Molto comune
Tosse Molto comune
Epistassi Molto comune
Rinorrea Molto comune
+Polmonite Comune
Asma Comune
Affezione polmonare Comune
+Versamentopleurico Comune
Infiammazione polmonare Raro
+Fibrosi polmonare Non nota
+Distress respiratorio Nonnota
+Insufficienza respiratoria Nonnota
+Infiltrato polmonare Nonnota
+Edema polmonare acuto Nonnota
+Sindrome da distress respiratorio acuto Non nota
+Broncospasmo Non nota
+Ipossia Non nota
+Riduzione della saturazione d’ossigeno Non nota
Edema laringeo Non nota
Ortopnea Non nota
Edema polmonare Non nota
Malattia interstiziale polmonare Non nota
Patologie gastrointestinali Diarrea Molto comune
Vomito Molto comune
Nausea Molto comune
1Rigonfiamento delle labbra Molto comune
Dolore addominale Molto comune
Dispepsia Molto comune
Stipsi Molto comune
Stomatite Molto comune
Emorroidi Comune
Secchezza delle fauci Comune
Patologie epatobiliari Danno epatocellulare Comune
Epatite Comune
Dolorabilità epatica Comune
Ittero Raro
Insufficienza epatica Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema Molto comune
Rash Molto comune
1Rigonfiamento del viso Molto comune
Alopecia Molto comune
Alterazioni delle unghie Molto comune
Eritrodisestesia palmo-plantare Molto comune
Acne Comune
Cute secca Comune
Ecchimosi Comune
Iperidrosi Comune
Rash maculopapulare Comune
Prurito Comune
Onicoclasia Comune
Dermatite Comune
Orticaria Non comune
Angioedema Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Molto comune
1Tensione muscolare Molto comune
Mialgia Molto comune
Artrite Comune
Dorsalgia Comune
Dolore osseo Comune
Spasmi muscolari Comune
Mal di collo Comune
Dolore alle estremità Comune
Patologie renali e urinarie Disordini renali Comune
Glomerulonefrite membranosa Non nota
Glomerulonefropatia Non nota
Insufficienza renale Non nota
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali Oligoidramnios Non nota
Ipoplasia renale Non nota
Ipoplasia Polmonare Non nota
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Infiammazione della mammella/ mastite Comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Molto comune
Dolore toracico Molto comune
Brividi Molto comune
Affaticamento Molto comune
Sintomi simil-influenzali Molto comune
Reazione all’infusione Molto comune
Dolore Molto comune
Piressia Molto comune
Infiammazione delle mucose Molto comune
Edema periferico Molto comune
Malessere Comune
Edema Comune
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Contusione Comune
+ Indica le reazioni avverse riferite in associazione a un esito fatale. ¹Indica le reazioni avverse riferite in gran parte in associazione a reazioni correlate alla somministrazione. Per queste nonsono disponibili specifiche percentuali. * Osservata con la terapia di combinazione a seguito deltrattamento con antracicline e in combinazione con i taxani. Descrizionedelle reazioni avverse specifiche Disfunzione cardiaca Lo scompenso cardiaco congestizio (Classe NYHA II-IV) è una reazione avversa comune associata all’impiego di Herceptin ed è stata associata a un esito fatale. In pazienti trattati con Herceptin sono stati osservati segni e sintomi di disfunzione cardiaca come dispnea, ortopnea, aumento della tosse, edema polmonare, S3 gallop, ridotta frazione di eiezione ventricolare (vedere paragrafo 4.4). In 3 studi clinici registrativi sul trattamento adiuvante dell’EBC con Herceptin formulazione endovenosa somministrato in associazione a chemioterapia, l’incidenza di disfunzione cardiaca di grado 3/4 (nello specifico scompenso cardiaco congestizio sintomatico) era simile in pazienti in trattamento con la sola chemioterapia (ovvero in quelli che non avevano ricevuto Herceptin) e in pazienti in trattamento con Herceptin somministrato sequenzialmente dopo un taxano (0,3-0,4%). La percentuale è risultata maggiore nei pazienti in trattamento con Herceptin somministrato in concomitanza con un taxano (2,0%). Nel contesto neoadiuvante l’esperienza relativa alla somministrazione concomitante di Herceptin e regimi a basse dosi di antracicline è limitata (vedere paragrafo 4.4). Quando Herceptin è stato somministrato dopo il completamento della chemioterapia adiuvante, è stata osservata insufficienza cardiaco di Classe NYHA III-IV nello 0,6% dei pazienti del braccio trattato per un anno dopo un follow-up mediano di 12 mesi. Nello studio BO16348 dopo un follow-up mediano di 8 anni, l’incidenza di CHF (classe NYHA III e IV) severa nel braccio di Herceptin di 1 anno di terapia con Herceptin (analisi combinata dei due bracci di trattamento con Herceptin) è stata dello 0,8% e il tasso di disfunzione del ventricolo sinistro lievemente sintomatica e asintomatica è stato del 4,6%. Nel 71,4% dei pazienti trattati con Herceptin è stata osservata reversibilità della CHF severa (definita come una sequenza di almeno due valori consecutivi di LVEF ≥50% dopo l’evento). Per il 79,5% dei pazienti è stata dimostrata reversibilità della disfunzione del ventricolo sinistro lievemente sintomatica e asintomatica. Dopo il completamento del trattamento con Herceptin si è verificato circa il 17% degli eventi correlati a disfunzione cardiaca Negli studi registrativi sul trattamento della malattia metastatica con Herceptin formulazione endovenosa l’incidenza di disfunzione cardiaca è variata tra il 9% e il 12% quando il farmaco veniva somministrato in associazione a paclitaxel rispetto all’1% - 4% per paclitaxel in monoterapia. Per quanto riguarda la monoterapia, il tasso era di 6% - 9%. La più alta percentuale di disfunzione cardiaca si è osservata in pazienti in trattamento con Herceptin somministrato in concomitanza ad antracicline/ciclofosfamide (27%), ed era significativamente maggiore rispetto ad antracicline/ciclofosfamide in monoterapia (7% - 10%). In uno studio clinico successivo con monitoraggio prospettico della funzionalità cardiaca, l’incidenza di scompenso cardiaco congestizio sintomatico è risultata essere 2,2% nei pazienti in trattamento con Herceptin e docetaxel rispetto a 0% nei pazienti in trattamento con docetaxel in monoterapia. La maggior parte dei pazienti (79%) che hanno sviluppato disfunzione cardiaca in questi studi clinici è migliorata dopo aver ricevuto il trattamento medico standard per lo scompenso cardiaco congestizio. Reazioni correlate alla somministrazione/ipersensibilità Negli studi clinici su Herceptin sono state osservate reazioni correlate alla somministrazione (ARR)/ reazioni di ipersensibilità come brividi e/o febbre, dispnea, ipotensione, respiro sibilante, broncospasmo, tachicardia, ridotta saturazione dell’ossigeno, distress respiratorio, rash, nausea, vomito e cefalea (vedere paragrafo 4.4). Il tasso di ARR di tutti i gradi è variato tra gli studi in funzione dell’indicazione, del metodo di acquisizione dei dati e della somministrazione di trastuzumab in concomitanza con chemioterapia o in monoterapia.Reazioni anafilattoidi sono state osservate in casi isolati. Ematotossicità Neutropeniafebbrile, leucopenia, anemia, trombocitopenia e neutropenia, sono eventi osservati moltocomunemente. La frequenza degli episodi di ipoprotrombinemia non è nota. Il rischio di neutropenia può essere lievemente aumentato quando trastuzumab è somministrato condocetaxel dopo terapia con antracicline. Eventi polmonari Reazioni avverse polmonari severe si verificano in associazione all’uso di Herceptin e sono state associate ad esito fatale. Queste comprendono, a titolo esemplificativo, infiltrati polmonari, sindrome da distress respiratorio acuto, polmonite, infiammazione polmonare, versamento pleurico, distress respiratorio, edema polmonare acuto e insufficienza respiratoria (vedere paragrafo 4.4). Descrizione di reazioni avverse selezionate associate alla formulazione sottocutanea Reazioni correlate alla somministrazione Nello studio registrativo l’incidenza delle ARR di tutti i gradi è stata del 37,2% con Herceptin formulazione endovenosa e del 47,8% con Herceptin formulazione sottocutanea; eventi severi di grado 3 sono stati riferiti rispettivamente nel 2,0% e nell’1,7% dei pazienti durante la fase di trattamento; non sono stati osservati eventi severi di grado 4 o 5. Tutte le ARR severe associate a Herceptin formulazione sottocutanea si sono manifestate durante la somministrazione concomitante della chemioterapia. L’evento severo più frequente è stato l’ipersensibilità al farmaco. Le reazioni sistemiche hanno incluso ipersensibilità, ipotensione, tachicardia, tosse e dispnea. Le reazioni locali hanno incluso eritema, prurito, edema rash e dolore nel punto di iniezione. Infezioni Il tasso di infezioni severe (grado NCI CTCAE ≥ 3) è stato del 5,0% versus il 7,1%, rispettivamente nel braccio trattato con Herceptin formulazione endovenosa e nel braccio trattato con Herceptin formulazione sottocutanea. Il tasso di eventi avversi gravi in termini di infezioni (la maggior parte delle quali è stata identificata nell’ambito di un ricovero ospedaliero o di un prolungamento di un ricovero ospedaliero) è stato del 4,4% nel braccio trattato con Herceptin formulazione endovenosa e dell’8,1% nel braccio trattato con Herceptin formulazione sottocutanea. La differenza tra le formulazioni è stata osservata principalmente durante la fase di trattamento adiuvante (monoterapia) ed è stata dovuta soprattutto a infezioni di ferite postoperatorie, ma anche a diverse altre infezioni, quali infezioni delle vie respiratorie, pielonefrite acuta e sepsi. Tutti gli eventi si sono risolti in media entro 13 giorni nel braccio trattato con Herceptin endovenoso e in media entro 17 giorni nel braccio trattato con Herceptin sottocutaneo. Eventi ipertensivi Nello studio registrativo BO22227 più del doppio dei pazienti ha riferito ipertensione di tutti i gradi nel braccio trattato con Herceptin formulazione sottocutanea (4,7% versus 9,8% rispettivamente per la formulazione endovenosa e per la formulazione sottocutanea), con una percentuale maggiore di pazienti con eventi severi (grado NCI CTCAE ≥ 3) rispettivamente < 1% versus 2,0% per la formulazione endovenosa e la formulazione sottocutanea. Tutti i pazienti, eccetto uno, che hanno riferito una severa ipertensione presentavano ipertensione nell’anamnesi prima dell’ingresso nello studio. Alcuni degli eventi severi si sono verificati il giorno dell’iniezione. Immunogenicità Nel contesto del trattamento neoadiuvante-adiuvante di EBC, il 8,1% (24/296) dei pazienti trattati con Herceptin endovena e il 14,9% (44/295) dei pazienti trattati con Herceptin sottocute hanno sviluppato anticorpi contro trastuzumab (a prescindere dalla presenza di anticorpi al basale). Anticorpi neutralizzanti anti-trastuzumab sono stati rilevati in campioni post-basali in 2 dei 24 pazienti trattati con Herceptin endovena e in 4 dei 44 pazienti trattati con Herceptin sottocute. Il 20,0% dei pazienti trattati con Herceptin formulazione sottocutanea ha sviluppato anticorpi contro l’eccipiente ialuronidasi (rHuPH20). La rilevanza clinica di questi anticorpi non è nota; tuttavia, la farmacocinetica, l’efficacia (determinata in base alla risposta patologica completa [pCR]) e la sicurezza di Herceptin endovena e di Herceptin sottocute determinata dal verificarsi di reazioni correlate alla somministrazione (ARR) non sono sembrate compromesse da questi anticorpi. Informazioni dettagliate sulle misure da adottare per minimizzare i rischi, in conformità con il Piano di gestione dei rischi dell’UE, sono presentate nel paragrafo 4.4. Passaggio dal trattamento con Herceptin formulazione endovenosa al trattamento con Herceptin formulazione sottocutanea e viceversa. Lo studio MO22982 ha esaminato il passaggio dal trattamento con Herceptin formulazione endovenosa al trattamento con Herceptin formulazione sottocutanea, ponendosi come obiettivo primario la valutazione della preferenza del paziente per la somministrazione di trastuzumab per via endovenosa o sottocutanea. La sperimentazione ha analizzato 2 coorti (una trattata con la formulazione sottocutanea in flaconcino e l’altra con la formulazione sottocutanea tramite dispositivo di somministrazione) avvalendosi di un disegno di cross-over a 2 bracci, in base al quale 488 pazienti sono stati randomizzati a una di due diverse sequenze di trattamento con Herceptin somministrato ogni tre settimane (e.v. [Cicli 1-4]→ s.c. [Cicli 5-8] o s.c. [Cicli 1-4]→ e.v. [Cicli 5-8]). I pazienti erano soggetti sia naÃ-ve al trattamento con Herceptin e.v. (20,3%) oppure già precedentemente esposti a Herceptin e.v. (79,7%). Per la sequenza e.v. →s.c. (coorti combinate della formulazione sottocutanea in flaconcino e della formulazione sottocutanea tramite dispositivo di somministrazione) i tassi relativi agli eventi avversi (di tutti i gradi) sono stati rispettivamente descritti prima dello switch (cicli 1-4) e dopo lo switch (cicli 5-8) come il 53,8% vs. il 56,4%; per la sequenza s.c.→e.v. (coorti combinate di s.c.in flanconcino e s.c. tramite dispositivo di somministrazione), il tasso di eventi avversi (di tutti i gradi) sono stati descritti prima dello switch e dopo lo switch rispettivamente come il 65,4% vs. il 48,7%. Prima dello switch (cicli 1-4) i tassi relativi all’insorgenza di eventi avversi gravi, eventi avversi di grado 3 e interruzione del trattamento dovuta a eventi avversi sono risultati bassi (<5%) e analoghi ai tassi successivi allo switch (Cicli 5-8). Non sono stati segnalati eventi avversi di grado 4 o 5. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

Farmaci

ROCHE SpA

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PRINCIPIO ATTIVO: TRASTUZUMAB

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ROCHE SpA

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HERZUMAEV 1FL 150MG

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