GONAPEPTYL DEPOT SIR 3,75MG+SO -Avvertenze e precauzioni

GONAPEPTYL DEPOT SIR 3,75MG+SO Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Generali: L’uso di agonisti del GnRH può causare riduzione della densità minerale ossea. Dati preliminari nell’uomo suggeriscono che l’uso di bifosfonati in associazione agli agonisti del GnRH può ridurre la perdita minerale ossea. Si deve prestare particolare attenzione nei pazienti con fattori di rischio addizionali per osteoporosi (ad es.: abuso cronico di alcool, fumo, terapia a lungo termine con farmaci che riducono la densità minerale ossea come ad esempio anticonvulsivanti o corticoidi, anamnesi familiare per osteoporosi, malnutrizione). Raramente il trattamento con GnRH agonisti può rivelare la presenza di cellule gonadotropiche di adenoma ipofisario precedente non noto. Questi pazienti possono presentare una apoplessia ipofisaria caratterizzata da improvviso mal di testa, vomito, disturbi visivi e oftalmoplegia. Sono stati segnalati cambiamenti dell’umore. I pazienti con depressione nota devono essere attentamente monitorati durante il trattamento. Vi è un aumentato rischio di episodi di depressione (che possono essere gravi) nei pazienti in trattamento con agonisti del GnRH, come triptorelina. I pazienti devono essere informati in proposito e trattati adeguatamente se compaiono i sintomi. Nell’uomo: La triptorelina, come altri GnRH agonisti, causa inizialmente un aumento transitorio dei livelli sierici di testosterone. Di conseguenza, possono occasionalmente manifestarsi casi isolati di aggravamento temporaneo dei segni e dei sintomi del tumore prostatico nelle prime settimane di trattamento. Durante le fasi iniziali di trattamento, si deve considerare la somministrazione aggiuntiva di un anti-androgeno adeguato per contrastare l’innalzamento iniziale dei livelli sierici di testosterone e il peggioramento dei sintomi clinici. Un numero ristretto di pazienti può presentare un temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del tumore prostatico (riesacerbazione tumorale) e un aumento temporaneo correlato al cancro (dolore da metastasi), che richiede trattamento sintomatico. Come con altri GnRH agonisti, sono stati osservati casi isolati di compressione del midollo spinale o ostruzione uretrale. Se compare compressione del midollo spinale o danno renale, si devono adottare i trattamenti standard per queste complicanze e in casi estremi si dovrà prendere in considerazione una orchiectomia immediata (castrazione chirurgica). Durante le prime settimane di trattamento, è richiesto un attento monitoraggio, particolarmente nei pazienti che soffrono di metastasi vertebrali, a rischio di compressione del midollo spinale, e in pazienti con ostruzione delle vie urinarie. Dopo castrazione chirurgica, la triptorelina non induce ulteriori diminuzioni dei livelli di testosterone sierico. La deprivazione androgenica a lungo termine sia per orchiectomia bilaterale che per somministrazione di GnRH analoghi è associata ad aumento del rischio di perdita di massa ossea e può causare osteoporosi e aumento del rischio di fratture. La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l'intervallo QT. Nei pazienti con anamnesi o con fattori di rischio di prolungamento dell'intervallo QT, e nei pazienti in trattamento con medicinali che potrebbero prolungare l'intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), i medici, prima di iniziare il trattamento con GONAPEPTYL, devono valutare il rapporto rischio/beneficio tra cui la possibilità di Torsione di punta. In aggiunta, dati epidemiologici hanno mostrato che i pazienti possono manifestare cambiamenti metabolici (es.: intolleranza al glucosio), o aumento del rischio di malattie cardiovascolari durante la terapia di deprivazione androgenica. Tuttavia, dati prospettici non confermano il legame tra il trattamento con GnRH analoghi e un aumento di mortalità per cause cardiovascolari. I pazienti ad alto rischio per malattie metaboliche o cardiovascolari devono essere valutati attentamente prima di cominciare il trattamento e monitorati adeguatamente durante la terapia di deprivazione androgenica. La somministrazione di triptorelina alle dosi terapeutiche provoca la soppressione del sistema gonadicoipofisario, che torna generalmente alla normalità alla sospensione del trattamento. Pertanto i test diagnostici della funzionalità gonadico-ipofisaria effettuati durante il trattamento e dopo interruzione della terapia con GnRH analoghi possono risultare alterati. Nella donna: GONAPEPTYL Depot deve essere prescritto solo dopo attenta diagnosi (es.: laparoscopia). Deve essere confermato che la paziente non è in stato di gravidanza prima della prescrizione di triptorelina. Poiché il trattamento con GONAPEPTYL Depot dovrebbe interrompere le mestruazioni, si devono informare le pazienti di riferire al medico l’eventuale persistenza di mestruazioni regolari. Perdita della densità minerale ossea L’uso di GnRH agonisti può determinare una riduzione della densità minerale ossea di circa l’1% al mese per un periodo di trattamento di sei mesi. Ogni 10% di riduzione minerale ossea è associato ad un aumento di circa due o tre volte del rischio di frattura. Per questo motivo, la terapia senza trattamento addizionale non deve superare i 6 mesi. Dopo sospensione del trattamento, la perdita di massa ossea è generalmente reversibile in 6-9 mesi. I dati attualmente disponibili suggeriscono che, nella maggior parte delle donne, si ha il recupero della massa ossea persa alla sospensione del trattamento. Non sono disponibili dati specifici nelle pazienti con osteoporosi conclamata o con fattori di rischio per osteoporosi (ad es.: abuso cronico di alcool, fumo, terapie a lungo termine con farmaci che riducono la densità minerale ossea come ad esempio anticonvulsivanti o corticoidi, anamnesi familiare per osteoporosi, malnutrizione, ad es. anoressia nervosa). Poiché la riduzione di densità minerale ossea in queste pazienti può essere più dannosa, il trattamento con triptorelina deve essere valutato su base individuale e cominciato solo se in seguito ad un’analisi molto accurata risulta che i benefici del trattamento sono superiori ai rischi. Devono essere prese in considerazione misure addizionali per contrastare la perdita di densità minerale ossea. Miomi uterini e endometriosi: La comparsa di metrorragia in corso di trattamento è anomala (ad esclusione del primo mese) e deve indurre a verificare i livelli plasmatici di estrogeni. Se questi risultassero inferiori a 50 pg/ml, si deve pensare a possibili lesioni organiche associate. Dopo sospensione del trattamento, la funzionalità ovarica viene ripristinata, ad esempio, dopo 7-12 settimane dall’iniezione finale si avrà ricomparsa delle mestruazioni. Durante il primo mese di trattamento devono essere adottati metodi di contraccezione non ormonale, poiché l’ovulazione può essere indotta dal rilascio iniziale di gonadotropine. Gli stessi metodi devono essere adottati nelle 4 settimane successive all’ultima iniezione fino a ricomparsa delle mestruazioni, o fino all’adozione di un nuovo metodo di contraccezione. Durante il trattamento dei miomi uterini si deve procedere a un controllo regolare delle dimensioni dell’utero e dei miomi (ad esempio per ultrasonografia). La riduzione rapida sproporzionata dell’utero in confronto alla riduzione del tessuto del mioma ha provocato, in casi isolati, emorragia e sepsi. Sono stati segnalati pochi casi di sanguinamento in pazienti con fibromi sottomucosali a seguito di terapia con GnRH analoghi. Generalmente, l’emorragia si manifestava 6-10 settimane dopo l’inizio della terapia. Bambini: L’età cronologica all’inizio della terapia deve essere inferiore a 9 anni nelle bambine e inferiore a 10 anni nei bambini. Nelle bambine la stimolazione ovarica iniziale all’avvio del trattamento, seguita dalla sospensione estrogenica indotta dal trattamento, può causare, durante il primo mese, un sanguinamento vaginale di intensità lieve o moderata. Al termine del trattamento si osserverà lo sviluppo delle caratteristiche puberali. Le informazioni sulla fertilità futura sono tuttora limitate. In molte ragazze le mestruazioni compaiono in media un anno dopo la fine della terapia, e nella maggior parte dei casi sono regolari. Durante la terapia con analoghi del GnRH per il trattamento della pubertà precoce centrale si può avere diminuzione della densità minerale ossea. Tuttavia, dopo sospensione del trattamento il successivo accumulo di massa ossea è preservato e il picco di massa ossea nella tarda adolescenza non sembra essere influenzato dal trattamento. Si può notare lo slittamento dell’epifisi della testa del femore dopo cessazione del trattamento con GnRH. La teoria suggerita è che basse concentrazioni di estrogeni durante il trattamento con GnRH agonisti indeboliscono la piastra epifisaria. L’aumento della velocità di crescita dopo l’interruzione del trattamento provoca conseguentemente una diminuzione della forza di taglio necessaria per spostare l’epifisi. Il trattamento di bambini con tumori cerebrali in progressione deve essere attentamente valutato su base individuale soppesando i rischi e i benefici. Deve essere esclusa una pubertà pseudo-precoce (tumori o iperplasia gonadica o adrenergica) e una pubertà precoce gonadotropino-indipendente (tossicosi testicolare, iperplasia familiare delle cellule di Leyding). Reazioni allergiche e anafilattiche sono state segnalate in adulti e bambini. Queste includono sia reazioni locali nel sito di iniezione che sintomi sistemici. La patogenesi di tali reazioni non è ancora stata chiarita. È stato osservato un tasso di segnalazioni superiore nei bambini.

Farmaci

IPSEN SpA

DECAPEPTYL7FL 0,1MG+7F SOLV

PRINCIPIO ATTIVO: TRIPTORELINA

PREZZO INDICATIVO:44,78 €

IPSEN SpA

DECAPEPTYLFL 11,25MG+2ML+1SIR

PRINCIPIO ATTIVO: TRIPTORELINA EMBONATO

PREZZO INDICATIVO:498,36 €

IPSEN SpA

DECAPEPTYLFL 3,75MG+2ML+1SIR

PRINCIPIO ATTIVO: TRIPTORELINA

PREZZO INDICATIVO:171,10 €