GENTAMICINA B BRAUN 10FL 360MG -Effetti indesiderati

GENTAMICINA B BRAUN 10FL 360MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

In determinate condizioni, la gentamicina presenta effetti ototossici e/o nefrotossici. La compromissione renale si osserva comunemente nei pazienti trattati con la gentamicina ed è solitamente reversibile con la sospensione del farmaco. Nella maggior parte dei casi, la nefrotossicità è associata a una dose eccessivamente elevata o al trattamento prolungato, ad anomalie renali pregresse o ad altre sostanze segnalate come nefrotossiche. Le reazioni avverse considerate almeno potenzialmente correlate al trattamento sono elencate di seguito per classificazione sistemica organica e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (≥ 1/10); comune (> 1/100 to < 1/10); non comune (> 1/1000 to ≤ 1/100); raro (> 1/10.000 to ≤ 1/1000); molto raro (≤ 1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Esami diagnostici:
Raro Aspartato aminotransferasi (AST) aumentata, alanina aminotransferasi (ALT) aumentata, fosfatasi alcalina (ALP) aumentata, azotemia aumentata (tutti valori reversibili), perdita di peso
Patologie cardiache:
Molto raro Ipotensione, ipertensione
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Non comune Discrasia
Molto raro Trombocitopenia, reticulocitopenia, leucopenia, eosinofilia, granulocitopenia, anemia
Patologie del sistema nervoso:
Raro Polineuropatie, parestesie periferiche
Molto raro Encefalopatia, convulsioni, blocco neuromuscolare¹, capogiri¹, vertigini², disturbi dell’equilibrio³, cefalea
Patologie dell’occhio:
Molto raro Disturbi visivi
Patologie dell’orecchio e del labirinto:
Molto raro Danno vestibolare, perdita dell’udito, malattia di Ménière, tinnito³
Patologie gastrointestinali:
Raro Vomito, nausea, ipersalivazione, stomatite, colite pseudomembranosa4
Patologie renali e urinarie:
Comune Compromissione della funzione renale5
Molto raro Insufficienza renale acuta,5 iperfosfaturia6, aminoaciduria6
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune Esantema cutaneo allergico
Raro Arrossamento cutaneo
Molto raro Alopecia, eritema multiforme7, sindrome di Stevens-Johnson7
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Raro Dolore muscolare (mialgia)
Molto raro Amiostasia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Raro Ipokaliemia, ipocalcemia, ipomagnesiemia³, inappetenza
Molto raro Ipofosfatemia6
Infezioni ed infestazioni:
Molto raro Sovrainfezione (da germi resistenti alla gentamicina)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Raro Aumento della temperatura corporea
Molto raro Dolore nel sito di iniezione
Disturbi del sistema immunitario:
Molto raro Reazioni di ipersensibilità7
Disturbi psichiatrici:
Molto raro Stato confusionale, allucinazioni, depressione mentale
¹ Poiché la gentamicina ha proprietà di blocco neuromuscolare, i pazienti con disturbi muscolari (ad es. miastenia grave o morbo di Parkinson) e che ricevono in concomitanza miorilassanti devono essere monitorati con grande cautela. Sono stati segnalati blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria con la somministrazione di aminoglicosidi ai pazienti che hanno ricevuto miorilassanti curaro-simili durante l’anestesia.
² È possibile un danno a carico del nervo vestibulococleare (ottavo nervo cranico), che può interessare sia l’equilibrio, sia l’udito. Il danno vestibolare è la reazione ototossica più comune. La perdita dell’udito si manifesta inizialmente con la diminuzione dell’acuità dei toni alti ed è solitamente irreversibile. Importanti fattori di rischio sono compromissione renale pregressa o un’anamnesi di danno a carico dell’ottavo nervo cranico; inoltre, il rischio aumenta in proporzione al livello della dose totale e giornaliera o in associazione a sostanze potenzialmente ototossiche. Sintomi di effetti ototossici sono: capogiri, fischio/ronzio nelle orecchie (tinnito), vertigini e meno comune perdita dell’udito. Con la gentamicina il meccanismo vestibolare può essere danneggiato se i livelli minimi di 2 mcg/ml vengono superati. Questo danno è solitamente reversibile se riconosciuto tempestivamente e se la dose viene adeguata.
³ In casi rari può svilupparsi una sindrome simil-Bartter con ipokaliemia, ipocalcemia e ipomagnesiemia nei pazienti trattati con dosi elevate per un lungo periodo di tempo (più di 4 settimane).
4 Normalmente, in questi casi sono coinvolti anche altri antibiotici.
5 La compromissione renale sotto forma di limitazione della filtrazione glomerulare si osserva in circa il 10% dei pazienti trattati con la gentamicina e normalmente è reversibile. I fattori di rischio più importanti sono dose totale elevata, lunga durata di terapia, concentrazione sierica aumentata (livello minimo elevato); inoltre, altri potenziali fattori di rischio sono età, ipovolemia e shock. Segni clinici di danno renale sono: proteinuria, cilindruria, ematuria, oliguria, concentrazioni sieriche di creatinina e urea aumentate. In casi isolati, può verificarsi un’insufficienza renale acuta.
6 In casi isolati, i pazienti trattati con un ciclo prolungato a dose elevata possono sviluppare una sindrome simil-Fanconi con ipofosfatemia, iperfosfaturia, ipocalcemia e aminoaciduria.
7 Possono verificarsi reazioni di ipersensibilità di vario grado di gravità, che vanno da eruzione cutanea, prurito e febbre da farmaci a gravi reazioni di ipersensibilità acuta (anafilassi).

Farmaci

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