CUROSURF 1FL 3ML 80MG/ML -Effetti indesiderati

CUROSURF 1FL 3ML 80MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Effetti indesiderati osservati durante il trattamento negli studi clinici e integrati con quelli raccolti durante l’esperienza post–marketing sono elencati nella tabella sotto riportata secondo la Classificazione per Sistemi ed Organi (utilizzando la terminologia MedDRA) e secondo la seguente frequenza: molto comune (≥1/10); comune (tra ≥1/100 e <1/10); poco comune (tra ≥1/1.000 e <1/100); raro (tra ≥1/10.000 e <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non noto (non valutabile dai dati disponibili).

Classificazione per Sistemi ed Organi secondo MedRA Reazioni avverse Frequenza
Infezioni ed infestazioni Sepsi Poco comune
Patologie del sistema nervoso Emorragia intracranica Poco comune
Patologie cardiache Bradicardia Raro
Patologie vascolari Ipotensione Raro
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Displasia broncopolmonare Raro
Pneumotorace Poco comune
Emorragia polmonare Raro
Iperossia Non noto
Cianosi neonatale Non noto
Apnea Non noto
Esami diagnostici Saturazione d’ossigeno bassa Raro
Elettroencefalogramma anomalo Non noto
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Complicazione da intubazione endotracheale Non noto
Apnea e sepsi possono insorgere come conseguenze dell’immaturità dei neonati. L’insorgenza di emorragie intracraniche dopo instillazione di CUROSURF è stata associata alla riduzione della pressione sanguigna arteriosa media e a picchi precoci di ossigenazione arteriosa (PaO2). Si raccomanda di evitare alti picchi di PaO2 regolando il respiratore immediatamente dopo l’instillazione. Negli studi clinici condotti sino ad ora é stata riportata una lieve tendenza verso un’aumentata incidenza di persistenza del dotto di Botallo aperto nei neonati trattati con CUROSURF (come pure con altri surfattanti). Si é osservata la formazione di anticorpi contro i componenti proteici di CUROSURF, ma sino ad ora senza alcuna prova di rilevanza clinica. I neonati prematuri hanno un’incidenza relativamente alta di emorragie cerebrali e di ischemia cerebrale, riportata come leucomalacia periventricolare ed anomalie emodinamiche cosÖ come pure persistenza del dotto di Botallo aperto e persistenza di circolazione fetale nonostante l’approntamento di terapie intensive. Questi neonati sono anche ad alto rischio di sviluppare infezioni come polmonite e batteriemia (o setticemia). Nel periodo perinatale si possono manifestare anche convulsioni. I neonati prematuri sviluppano comunemente anche disturbi ematologici ed elettrolitici, che possono essere aggravati da patologie severe e ventilazione meccanica. Per completare il quadro delle complicazioni della prematurità, possono insorgere i seguenti disordini direttamente correlati alla gravità della malattia e all’uso della ventilazione meccanica, necessaria per la riossigenazione: pneumotorace, enfisema polmonare interstiziale ed emorragia polmonare. Per finire, l’uso prolungato di alte concentrazioni di ossigeno e la ventilazione meccanica sono associate allo sviluppo di displasia broncopolmonare e retinopatia della prematurità. Tecnica LISA Negli studi clinici, alcuni eventi avversi transitori e moderati, senza conseguenze durante la somministrazione, erano più frequenti nel gruppo trattato con la tecnica LISA rispetto al gruppo di controllo in trattamento standard. In particolare la desaturazione di ossigeno (57,4% per il gruppo trattato con il metodo LISA vs 26,6% per il gruppo trattato con metodo standard), l’apnea (21,8% vs 12,8%), la bradicardia (11,9% vs 2,8%), la schiuma alla bocca (21,8% vs 2,8%), la tosse (7,9% vs 0,9%), il soffocamento (6,9% vs 1,8%), e gli starnuti (5% vs 0%). Questa differenza tra i due gruppi può essere correlata ad un ridotto uso di sedativi nel gruppo LISA rispetto al trattamento standard. La maggior parte di questi eventi sono stati facilmente gestiti.Durante uno studio clinico comparativo spontaneo (NINSAPP), sono stati riportati alcuni casi di enterocolite necrotizzante (8,4% nel gruppo trattato con il metodo LISA e 3,8% nel gruppo trattato con somministrazione–intubazione/MV standard) e di perforazione intestinale focale (11,2% nel gruppo trattato con il metodo LISA e 10,6% nel gruppo trattato con metodo standard) che hanno richiesto un intervento chirurgico, senza nessuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi. Questi eventi potrebbero essere complicazioni della prematurità o conseguenze di altri trattamenti utilizzati in questi bambini prematuri. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo "www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili".

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