CISPLATINO SAND EV 100ML 100MG -Effetti indesiderati

CISPLATINO SAND EV 100ML 100MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Gli effetti indesiderati dipendono dalla dose di farmaco utilizzata e possono avere effetti cumulativi. Gli eventi avversi indotti dal cisplatino segnalati con maggior frequenza (>10%), sono rappresentati da disturbi ematologici (leucopenia, trombocitopenia e anemia), gastrointestinali (anoressia, nausea, vomito e diarrea), otologici (danni all’udito), renali (insufficienza renale, nefrotossicità, iperuricemia) e febbre. Fino a circa un terzo dei pazienti trattati con una dose singola di cisplatino ha evidenziato seri effetti tossici su reni, midollo osseo e orecchio che si sono rivelati generalmente dose-dipendenti e cumulativi. Nei bambini, infine, l’ototossicità si può manifestare in forma più grave. La frequenza degli eventi avversi è determinata utilizzando le seguenti definizioni convenzionali: eventi molto comuni (≥1/10), comuni (≥1/100 a <1/10), non comuni (≥1/1.000 a <1/100), rari (≥1/10.000 a ≤1/1.000) e molto rari (≤1/10.000), non noti (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni Comuni: Infezioni. Setticemia. Neoplasie benigne, maligne e non specificate (incluse cisti e polipi). Rari: il cisplatino aumenta il rischio di leucemia secondaria che è dose-dipendente e non correlato all’età e al sesso. Possibilità teorica di carcinogenicità (sulla base dei meccanismi di azione del cisplatino). Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comuni: Leucopenia dose dipendente, cumulativa e per lo più reversibile, trombocitopenia e anemia osservate nel 25-30% dei pazienti trattati con cisplatino. Comuni: Un considerevole decremento del numero dei globuli bianchi (inferiore a 1,5 x 109/l nel 5% dei pazienti) si verifica spesso circa 14 giorni dopo l’impiego del farmaco. Dopo circa 21 giorni si osserva, altresì, una diminuzione del numero di piastrine (conta delle piastrine inferiore a 50 x 109/l, in meno del 10% dei pazienti) con un periodo di recupero di circa 39 giorni. L’anemia, infine, (cali dell’emoglobina superiori a 2 g) si manifesta approssimativamente con la medesima frequenza, ma ha generalmente un esordio più tardivo della leucopenia e della trombocitopenia. Rari: È stata segnalata la manifestazione di anemia emolitica Coombs-positiva che è poi scomparsa con l’interruzione del trattamento con cisplatino. Sono stati pubblicati inoltre dei lavori scientifici sull’emolisi avente come possibile causa il cisplatino. Dopo la somministrazione di dosi elevate di cisplatino può comparire una grave insufficienza midollare (compresa agranulocitosi e/o anemia aplastica). Molto rari: Microangiopatia trombotica in associazione con sindrome uremico-emolitica. Disturbi del sistema immunitario: Non comuni: L’ipersensibilità può manifestarsi sotto forma di arrossamento, orticaria, eritema o prurito allergico. Rari: Sono state descritte reazioni anafilattiche, nonché ipotensione, tachicardia, dispnea, broncospasmo, edema facciale e febbre. Può essere necessario, pertanto, ricorrere ad un trattamento con antistaminici, epinefrina (adrenalina) e cortisonici. L’immunosoppressione è inclusa tra le manifestazioni documentate. Patologie endocrine Molto rari: Inadeguata secrezione dell’ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Rari: Ipomagnesemia, ipocalcemia, iponatremia, ipofosfatemia e ipokaliemia con spasmi muscolari e/o alterazioni elettrocardiografiche compaiono in conseguenza del danno renale indotto dal cisplatino, riducendo quindi l’assorbimento tubulare dei cationi. Ipercolesterolemia. Aumento dell’amilasi ematica. Molto rari: Aumento dei livelli ematici di ferro. Patologie del sistema nervoso Comuni: La neurotossicità causata dal cisplatino è caratterizzata dalla neuropatia periferica (solitamente bilaterale e sensoriale) e raramente dalla perdita del gusto o della funzione tattile, oppure dalla nevrite oculare retrobulbare con una riduzione dell’acuità visiva e disfunzione cerebrale (confusione, disartria, casi singoli di cecità corticale, perdita di memoria, paralisi). Sono stati inoltre descritti segno di Lhermitte, neuropatia autonomica e mielopatia del midollo spinale. Rari: Disturbi cerebrali (comprese complicanze cerebrovascolari acute, arterite cerebrale, occlusione dell’arteria carotide ed encefalopatia). Molto rari: Attacchi epilettici In caso di manifestazione di uno dei sintomi cerebrali sopra menzionati, il cisplatino deve essere immediatamente sospeso. La neurotossicità indotta dal cisplatino può essere reversibile, anche se si evidenzia irreversibilità nel 30-50% dei pazienti, anche dopo la sospensione del trattamento. La neurotossicità può manifestarsi dopo la prima dose di cisplatino o dopo una terapia a lungo termine. I pazienti sottoposti a trattamento ad alte dosi o prolungato con cisplatino possono incorrere in una neurotossicità grave. Patologie dell’occhio Rari: Cecità in corso di terapia combinata con cisplatino. In seguito alla somministrazione di cisplatino ad alte dosi è stata segnalata la comparsa di alterazione della visione a colori e del movimento oculare. Molto rari: Edema papillare, neurite ottica e cecità corticale, sono state documentate in seguito al trattamento con cisplatino. Un caso di neurite ottica retrobulbare con ridotta acuità visiva è stato segnalato successivamente alla somministrazione di una chemioterapia combinata seguita da trattamento con cisplatino. Patologie dell’orecchio e del labirinto Molto comuni: Disturbi dell’udito sono stati segnalati in circa il 31% dei pazienti trattati con 50 mg/m² di cisplatino. Il difetto provocato è cumulativo, può essere irreversibile ed è talvolta limitato ad un orecchio. L’ototossicità si manifesta sotto forma di tinnito e/o alterazione dell’udito alle frequenze superiori (4.000-8.000 Hz), mentre un’alterazione dell’udito alle frequenze di 250-2.000 Hz (normale range uditivo) è stata osservata nel 10-15% dei pazienti. Comuni: Sordità e tossicità vestibolare associate a vertigine. L’irradiazione cranica pregressa o concomitante aumenta il rischio di perdita dell’udito. Rari: Possibile perdita della capacità di condurre una normale conversazione. Possibilità di insorgenza di una grave alterazione dell’udito indotta dal cisplatino nei bambini e negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Patologie cardiache Comuni: Aritmia, compresa bradicardia, tachicardia e altre alterazioni elettrocardiografiche ad es. modificazioni del segmento ST, segni di ischemia miocardica che sono stati osservati particolarmente nella terapia combinata con altri farmaci citotossici. Rari: Ipertensione e infarto del miocardio che possono manifestarsi anche alcuni anni dopo la chemioterapia. Molto rari: Insorgenza di arresto cardiaco segnalata dopo il trattamento con cisplatino in associazione con altri farmaci citotossici. Patologie vascolari Comuni: Possibile manifestazione di flebite nella sede dell’iniezione dopo la somministrazione endovenosa. Molto rari: Patologie vascolari (ischemia cerebrale e miocardica, compromissione della circolazione periferica collegata alla sindrome di Raynaud) comparse in associazione con la chemioterapia con cisplatino. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comuni: Dispnea, polmonite e insufficienza respiratoria. Patologie gastrointestinali Molto comuni: Anoressia, nausea, vomito e diarrea che si manifestano tra 1 e 4 ore dopo l’uso del cisplatino (vedere paragrafo 4.4). Non comuni: Depositi del metallo sulle gengive. Rari: Stomatite. Patologie epatobiliari Comuni: Alterazione reversibile della funzione epatica (aumento dei valori delle transaminasi e della bilirubina ematica). Rari: Riduzione dei livelli di albumina ematica riconducibile al trattamento con il cisplatino. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comuni: Possibile manifestazione di eritema e ulcerazione cutanea nella sede dell’iniezione dopo la somministrazione endovenosa. Non comuni: Alopecia. Patologie renali e urinarie Molto comuni: Insufficienza renale dopo la somministrazione di dosi multiple o singole di cisplatino. Dopo la somministrazione di una singola dose intermedia di cisplatino (da 20 mg/m² a <50 mg/m² ) può comparire una disfunzione renale leggera e reversibile, mentre una singola dose elevata (50-120 mg/m² ) o l’uso quotidiano ripetuto di cisplatino può causare insufficienza renale con necrosi renale tubulare che si manifesta come uremia o anuria. L’insufficienza renale, inoltre, può essere irreversibile. La nefrotossicità è cumulativa e può comparire da 2-3 giorni a due settimane dopo la prima dose di cisplatino. Si può avere un aumento della creatinina sierica e delle concentrazioni di urea. Nel 28-36% dei pazienti non sufficientemente idratati, dopo la somministrazione di una dose singola da 50 mg/m² di cisplatino è stato osservato un effetto nefrotossico. (vedere paragrafo 4.4). L’iperuricemia s’instaura in maniera asintomatica o sotto forma di gotta ed è stata osservata nel 25-30% dei pazienti in associazione con la nefrotossicità. L’iperuricemia e l’iperalbuminemia possono favorire la nefrotossicità indotta dal cisplatino. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comuni: Anomalie della spermatogenesi e dell’ovulazione e ginecomastia dolorosa. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comuni: Febbre. Comuni: Possibile comparsa di edema localizzato e dolore nella sede dell’iniezione, dopo la somministrazione endovenosa.

Farmaci

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