CARVEDILOLO RANB30CPR 25MG

RANBAXY ITALIA SpA

Principio attivo: CARVEDILOLO

ATC: C07AG02 Descrizione tipo ricetta:
RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
Presenza Glutine: No glutine
Classe 1: A Forma farmaceutica:
COMPRESSE DIVISIBILI
Presenza Lattosio: Si lattosio
CARVEDILOLO RANB 30CPR 25MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale Carvedilolo Ranbaxy è indicato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale. Può essere usato da solo o in associazione con altri antiipertensivi, specialmente con i diuretici tiazidici. Trattamento dell’angina pectoris. Trattamento dello scompenso cardiaco.

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

Interazioni farmacocinetiche Il carvedilolo è un substrato ed un inibitore della glicoproteina-P. Pertanto la biodisponibilità di farmaci trasportati dalla glicoproteina-P può essere aumentata dalla somministrazione concomitante di carvedilolo. Inoltre, la biodisponibilità di carvedilolo può essere modificata da induttori o da inibitori della glicoproteina-P. Sia gli inibitori che gli induttori del CYP2D6 e del CYP2C9 possono modificare in modo stereo selettivo il metabolismo sistemico e/o presistemico di carvedilolo, portando ad un aumento o ad una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di R- e S-carvedilolo (vedere paragrafo 5.2). Alcuni esempi osservati in pazienti o in volontari sani sono riportati di seguito ma l’elenco non è esaustivo. Digossina In alcuni studi su soggetti sani e pazienti con insufficienza cardiaca è stata dimostrata un’esposizione aumentata alla digossina fino al 26%. Nei pazienti di sesso maschile è stato osservato un effetto significativamente più ampio rispetto alle pazienti di sesso femminile. Sia digossina che carvedilolo rallentano la conduzione AV. Si raccomanda un maggiore controllo dei livelli di digossina quando si inizia, si regola o si sospende la terapia con carvedilolo (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Rifampicina In uno studio su 12 volontari sani, rifampicina ha ridotto le concentrazioni plasmatiche del carvedilolo di circa il 70%, più probabilmente per l’introduzione della glicoproteina-P che ha portato ad una diminuzione dell’assorbimento intestinale di carvedilolo. Il meccanismo di interazione non è noto, ma può essere dovuto all’induzione da parte della rifampicina della P-glicoproteina intestinale. È appropriato un attento monitoraggio delle attività betabloccanti nei pazienti trattati con la somministrazione concomitante di carvedilolo e rifampicina e altri induttori delle ossidasi a funzione mista. Cimetidina Cimetidina ha aumentato l’AUC di circa il 30%, ma non ha causato alcun cambiamento nella Cmax. Particolare attenzione è richiesta nei pazienti in trattamento con induttori delle ossidasi a funzione mista ad esempio la rifampicina, poiché i livelli sierici di carvedilolo possono venire ridotti, o in trattamento con inibitori delle ossidasi a funzione mista ad esempio la cimetidina, poiché i livelli plasmatici di carvedilolo possono venire aumentati. Tuttavia, sulla base dell’effetto relativamente piccolo di cimetidina sui livelli di carvedilolo, la probabilità di un’interazione clinicamente importante è minima. Ciclosporina Due studi condotti su pazienti con trapianto di rene e di cuore trattati con ciclosporina orale, hanno mostrato un aumento della ciclosporina nelle concentrazioni plasmatiche a seguito dell’inizio del trattamento con carvedilolo. Modesti aumenti delle concentrazioni medie minime di ciclosporina sono stati osservati in seguito all’inizio del trattamento con carvedilolo in 21 pazienti sottoposti a trapianto renale che soffrono di rigetto vascolare cronico. In circa il 30% dei pazienti, la dose di ciclosporina è stata ridotta per mantenere le concentrazioni di ciclosporina all’interno dell’intervallo terapeutico, mentre nel resto dei pazienti non è stato necessario alcun aggiustamento. In media, la dose di ciclosporina in questi pazienti è stata ridotta di circa il 20%. A causa dell’ampia variabilità individuale nell’aggiustamento posologico richiesto, si raccomanda di monitorare attentamente le concentrazioni plasmatiche di ciclosporina dopo l’inizio della terapia con carvedilolo e di aggiustare la dose di ciclosporina in modo appropriato. Amiodarone In pazienti con insufficienza cardiaca, amiodarone ha diminuito la clearance di S-carvedilolo probabilmente per l’inibizione del CYP2C9. Uno studio in vitro con microsomi epatici ha mostrato che amiodarone e disetilamiodarone hanno inibito l’ossidazione di R- e S-carvedilolo. La concentrazione a valle di R- e S-Carvedilolo è risultata significativamente aumentata di almeno 2 volte nei pazienti con insufficienza cardiaca trattati con carvedilolo e amiodarone in associazione, rispetto ai pazienti trattati con carvedilolo in monoterapia. L’effetto di S-carvedilolo è stato attribuito al disetilamiodarone, un metabolita di amiodarone, che è un potente inibitore del CYP2C9. Nei pazienti trattati con carvedilolo e amiodarone in associazione, si consiglia un monitoraggio della attività beta-bloccante. Fluoxetina e paroxetina In uno studio randomizzato cross-over effettuato su 10 pazienti con insufficienza cardiaca, la somministrazione concomitante di fluoxetina, un forte inibitore del CYP2D6, ha determinato un’inibizione stereoselettiva del metabolismo di carvedilolo con un aumento del 77% nell’AUC media dell’enantiomero R(+). Tuttavia, non sono state osservate differenze tra i gruppi di trattamento relativamente a eventi avversi, pressione sanguigna e frequenza cardiaca. L’effetto di paroxetina, un potente inibitore del CYP2D6, somministrata in dose singola sulla farmacocinetica di carvedilolo è stato studiato in 12 soggetti sani dopo singola somministrazione orale. È stato riscontrato un significativo aumento dell’esposizione di R- e S-Carvedilolo, ma non sono stati oseervati effetti clinici in questi soggetti sani. Si raccomanda cautela in caso di co-somministrazione, prendendo in considerazione la possibilità di una modifica del dosaggio.Interazioni farmacodinamiche Insulina o ipoglicemizzanti orali Agenti con proprietà betabloccante possono potenziare l’azione ipoglicemizzante dell’insulina o degli ipoglicemizzanti orali. I segni di ipoglicemia possono essere mascherati o attenuati (specialmente la tachicardia). In pazienti che assumono insulina o ipoglicemizzanti orali è pertanto raccomandato un regolare controllo della glicemia. Agenti che riducono le catecolamine Pazienti che assumono sia agenti con proprietà betabloccanti, sia un medicinale che può ridurre le catecolamine (ad esempio reserpina e gli inibitori delle monoamino-ossidasi), devono essere attentamente monitorati per determinare i segni di ipotensione e/o di bradicardia grave. Digossina La combinazione di beta-bloccanti e digossina può determinare un prolungamento additivo del tempo di conduzione atrioventricolare (AV). Verapamil, diltiazem, amiodarone o altri antiaritmici In combinazione con carvedilolo possono aumentare il rischio di disturbi della conduzione AV (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Clonidina La somministrazione concomitante di clonidina e agenti con proprietà betabloccanti può potenziare gli effetti di riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Quando il trattamento concomitante con agenti aventi proprietà betabloccanti e clonidina deve essere interrotto, il betabloccante deve essere interrotto per primo. La terapia con clonidina può essere interrotta alcuni giorni dopo diminuendo gradualmente il dosaggio. Calcio antagonisti In combinazione con carvedilolo possono aumentare il rischio di disturbi della conduzione AV(vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego) Casi isolati di disturbo della conduzione (raramente con compromissioni emodinamiche) sono stati osservati quando carvedilolo è somministrato in associazione con diltiazem. Come osservato per altri agenti con proprietà beta-bloccanti, se carvedilolo è somministrato per via orale con calcio-antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, si raccomanda il monitoraggio dell’ECG e della pressione arteriosa. Tali farmaci non devono essere somministrati in associazione per via endovenosa. Antipertensivi Come osservato per altri agenti con attività beta-bloccante, carvedilolo può potenziare l’effetto di altri medicinali somministrati in associazione aventi attività antiipertensiva (ad esempio antagonisti del recettore alfa 1) o quella di farmaci per i quali l’ipotensione fa parte del profilo dei propri effetti avversi. Agenti anestetici Si deve prestare particolare attenzione durante l’anestesia a causa della sinergia tra gli effetti inotropo negativo ed ipotensivo di carvedilolo e degli anestetici (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). FANS L’uso concomitante di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) e di betabloccanti può provocare un aumento dei livelli della pressione sanguigna ed una riduzione del controllo della pressione sanguigna stessa. La somministrazione concomitante di Carvedilolo Ranbaxy e glicosidi cardiaci può prolungare la conduzione atrioventricolare. Broncodilatatori beta-agonisti I farmaci betabloccanti non cardio-selettivi si oppongono agli effetti broncodilatatori dei beta-agonisti. Si raccomanda un attento monitoraggio dei pazienti in queste condizioni. Non è stata studiata la somministrazione di Carvedilolo Ranbaxy in associazione a farmaci inotropi.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

Carvedilolo Ranbaxy 6,25 mg compresse Una compressa contiene: Principio attivo: carvedilolo 6,25 mg Carvedilolo Ranbaxy 25 mg compresse Una compressa contiene: Principio attivo: carvedilolo 25 mg Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1

Farmaci

SPA (SOC.PRO.ANTIBIOTICI) SpA

CARAVEL28CPR 6,25MG

PRINCIPIO ATTIVO: CARVEDILOLO

PREZZO INDICATIVO:4,51 €

SPA (SOC.PRO.ANTIBIOTICI) SpA

CARAVEL30CPR 25MG

PRINCIPIO ATTIVO: CARVEDILOLO

PREZZO INDICATIVO:7,56 €

ACCORD HEALTHCARE ITALIA Srl

CARVEDILOLO ACC28CPR 6,25MG

PRINCIPIO ATTIVO: CARVEDILOLO

PREZZO INDICATIVO:3,62 €