ATOSSISCLEROL IV 5F 2ML 1% -Avvertenze e precauzioni
Le iniezioni di ATOSSISCLEROL devono essere eseguite da un medico esperto nella terapia sclerosante e nel trattamento delle sue possibili complicanze. Il medico deve inoltre avere l’immediata disponibilità dei mezzi farmacologici e strumentali necessari ad un adeguato trattamento delle eventuali emergenze cliniche conseguenti alla somministrazione di ATOSSISCLEROL. Nelle seguenti condizioni il trattamento con ATOSSISCLEROL richiede un’accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio su base individuale poiché, a seconda della gravità delle condizioni, esso potrebbe essere controindicato: - Stati febbrili. - Asma bronchiale o nota forte predisposizione alle allergie. - Scarse condizioni generali. - Disturbi cardiaci cronici e acuti (endocardite e miocardite). - Ipercoagulabilità nota, se non stabilizzata da precedente trattamento. L’insufficienza cardiaca, se stabilizzata da precedente trattamento, non è una controindicazione alla scleroterapia. Lo stesso vale per l’ipertensione arteriosa se è stata gestita in maniera adeguata da precedente trattamento. Terapia sclerosante delle varici ATOSSISCLEROL non deve essere iniettato in arteria in quanto può causare gravi necrosi che potrebbero richiedere l’amputazione. Nel caso in cui si dovesse verificare un incidente simile consultare immediatamente un chirurgo vascolare. In alcune regioni del corpo, come ad esempio i piedi oppure la regione malleolare, è più alto il rischio di iniezione intra-arteriosa accidentale. Conseguentemente durante il trattamento ne devono essere utilizzate solo piccole quantità a bassa concentrazione. Quando si tratta la vena grande safena, l’iniezione di microschiuma deve avvenire a una distanza minima di 8-10 cm dalla giunzione safeno-femorale. Se il monitoraggio ecografico rivela un bolo di schiuma nel sistema venoso profondo, deve essere eseguita, da parte del paziente, un’attivazione muscolare come ad esempio una flessione dorsale dell’articolazione della caviglia. L’uso di qualsiasi tipo di sclerosante nell’area del viso deve essere valutata con attenzione in quanto le iniezioni intravascolari possono portare ad un’inversione di flusso nelle arterie e conseguentemente a perdita irreversibile della vista. Nelle seguenti condizioni il trattamento delle varici degli arti inferiori con ATOSSISCLEROL richiede un’accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio su base individuale poiché, a seconda della gravità delle condizioni, potrebbe essere controindicato: - Trombosi venosa superficiale acuta. - Malattia arteriosa occlusiva (stadio II di Fontaine) per il trattamento di teleangectasie. - Edema da lieve a moderato degli arti inferiori (se non può essere influenzato dalla compressione). - Sintomi di microangiopatia o neuropatia. - Mobilità ridotta. Inoltre, per la scleroterapia con microschiuma, è necessaria particolare cautela nei casi di disturbi visivi, psichici o neurologici, compresa emicrania, verificatisi a seguito di precedente scleroterapia con microschiuma. Terapia sclerosante delle patologie emorroidarie Nel trattamento delle patologie emorroidarie è necessario prestare particolare attenzione per non danneggiare il muscolo dello sfintere anale interno al fine di evitare l’insorgenza di problemi di incontinenza. In pazienti di sesso maschile per il trattamento di emorroidi posizionate in corrispondenza delle ore 11 la quantità iniettata non deve superare 0,5 ml di ATOSSISCLEROL 3% a causa della prossimità dell’uretra e della prostata. Nell’infiammazione cronica dell’intestino (ad es. malattia di Crohn) il trattamento con ATOSSISCLEROL richiede un’accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio su base individuale poiché, a seconda della gravità, esso potrebbe essere controindicato. La terapia sclerosante ed il trattamento delle sue possibili complicanze sono affidati alla responsabilità del medico che somministra ATOSSISCLEROL. Le seguenti informazioni sono puramente esemplificative. Trattamento in seguito ad iniezione intra-arteriosa accidentale 1. Lasciare la cannula in posizione; se già rimossa, riposizionare il sito di accesso e aspirare il sangue e la soluzione sclerosante rimasta nella siringa; 2. Iniettare 5-10 ml di anestetico locale senza l’aggiunta di adrenalina; 3. Iniziare con l’anticoagulazione ad es. tramite iniezione di 5.000 UI di eparina o equivalenti (se possibile nell’arteria colpita; altrimenti per via endovenosa); 4. Avvolgere la gamba ischemica nell’ovatta e abbassarla; 5. Ricoverare il paziente in via precauzionale (chirurgia vascolare). Trattamento in seguito ad iniezione paravenosa accidentale In base alla quantità e concentrazione di ATOSSISCLEROL somministrato per via paravenosa, iniettare da 5 a 10 ml di soluzione fisiologica salina, se possibile associata a ialuronidasi, nel punto di applicazione. Nel caso in cui il paziente soffra di forti dolori, è possibile somministrare un anestetico locale (senza adrenalina). Trattamento di reazioni anafilattiche Le reazioni anafilattiche sono condizioni rare ma potenzialmente fatali. Il medico deve essere preparato ad applicare le misure di emergenza e deve avere a disposizione un kit emergenze adeguato. La terapia con beta bloccanti oppure ACE (enzima di conversione dell’angiotensina) inibitori possono influenzare le procedure di emergenza in caso di shock anafilattico a causa dei loro effetti cardiovascolari. Informazioni importanti sugli eccipienti ATOSSISCLEROL contiene alcool (etanolo) 5% vol; una fiala da 2 ml contiene 84,00 mg di etanolo. Questo dato deve essere preso in considerazione in pazienti con precedenti problemi di alcolismo o in trattamento con disulfiram. Utilizzare con cautela in pazienti affetti da patologie epatiche, epilessia, danni cerebrali, intolleranza all’etanolo, nei bambini e in caso di gravidanza. L’etanolo può modificare oppure aumentare l’effetto di altri medicinali. ATOSSISCLEROL contiene potassio in quantità inferiore a 1 mmol (39 mg) per fiala. ATOSSISCLEROL contiene sodio in quantità inferiore a 1 mmol (23 mg) per fiala.