ARIPIPRAZOLO SA 28CPR ORO 10MG -Effetti indesiderati

ARIPIPRAZOLO SA 28CPR ORO 10MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni riportate negli studi clinici controllati con placebo sono acatisia e nausea, ciascuna delle quali si è manifestata in più del 3 % dei pazienti trattati con aripiprazolo orale. Tabella delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse si sono manifestate più spesso (≥ 1/100) rispetto al placebo, o sono state identificate come reazioni avverse con possibile rilevanza medica (*). La sottoelencata frequenza è descritta utilizzando la seguente convenzione: comune (≥ 1/100, < 1/10) e non comune (≥ 1/1.000, < 1/100).

Patologie endocrine
Non comune: iperprolattinemia
Disturbi psichiatrici
Comune: irrequietezza, insonnia, ansia
Non comune: depressione*, ipersessualità
Patologie del sistema nervoso
Comune: sintomi extrapiramidali, acatisia, tremore, capogiro, sonnolenza, sedazione, cefalea
Patologie dell’occhio
Comune: visione offuscata
Non comune: diplopia
Patologie cardiache
Non comune: tachicardia*
Patologie vascolari
Non comune: ipotensione ortostatica*
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: singhiozzo
Patologie gastrointestinali
Comune: dispepsia, vomito, nausea, costipazione, ipersecrezione salivare
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: affaticamento
Descrizione di reazioni avverse particolari Sintomi extrapiramidali Schizofrenia: in uno studio a lungo termine controllato di 52 settimane, i pazienti trattati con aripiprazolo hanno avuto un’incidenza globalmente inferiore (25,8 %) di sintomi extrapiramidali incluso parkinsonismo, acatisia, distonia e discinesia rispetto a quelli trattati con aloperidolo (57,3 %). In uno studio a lungo termine, controllato verso placebo, di 26 settimane, l’incidenza di sintomi extrapiramidali è stata del 19 % per i pazienti trattati con aripiprazolo e del 13,1 % per i pazienti trattati con placebo. In un altro studio a lungo termine controllato di 26 settimane, l’incidenza dei sintomi extrapiramidali è stata del 14,8 % per i pazienti trattati con aripiprazolo e del 15,1 % per i pazienti trattati con olanzapina. Episodi maniacali nel Disturbo Bipolare di Tipo I: in uno studio controllato di 12 settimane, l’incidenza dei sintomi extrapiramidali è stata del 23,5 % nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 53,3 % nei pazienti trattati con aloperidolo. In un altro studio di 12 settimane, l’incidenza dei sintomi extrapiramidali è stata del 26,6 % nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 17,6 % in quelli trattati con litio. In uno studio a lungo termine controllato con placebo, nella fase di mantenimento di 26 settimane, l’incidenza dei sintomi extrapiramidali è stata del 18,2 % nei pazienti trattati con aripiprazolo e del 15,7 % nei pazienti trattati con placebo. Acatisia In studi controllati con placebo, l’incidenza dell’acatisia in pazienti con disturbo bipolare è stata del 12,1 % con aripiprazolo e del 3,2 % con placebo. Nei pazienti con schizofrenia l’incidenza dell’acatisia è stata del 6,2 % con aripiprazolo e del 3,0 % con placebo. Distonia Effetto di classe – sintomi di distonia, contrazioni anormali prolungate di gruppi muscolari, possono manifestarsi in individui sensibili durante i primi giorni di trattamento. Sintomi distonici includono: spasmo dei muscoli del collo, a volte progressivi fino al restringimento della gola, difficoltà a deglutire, difficoltà di respirazione e/o protrusione della lingua. Mentre questi sintomi possono manifestarsi a basse dosi, gli stessi possono manifestarsi più frequentemente e con maggiore gravità con medicinali antipsicotici di prima generazione ad alta potenza e a dosi più alte. Rischio elevato di distonia acuta è stato osservato in pazienti maschi e gruppi di pazienti di più giovane età. Il confronto tra aripiprazolo e placebo circa la proporzione di pazienti che hanno mostrato alterazioni dei parametri routinari e lipidici di laboratorio (vedere paragrafo 5.1) di potenziale significato clinico non ha mostrato differenze importanti dal punto di vista medico. Innalzamenti del CPK (creatin fosfochinasi), generalmente transitori ed asintomatici, sono stati osservati nel 3,5 % dei pazienti trattati con aripiprazolo in confronto al 2,0 % dei pazienti ai quali era stato somministrato placebo. Prolattina Negli studi clinici per l’indicazione approvata e dopo la commercializzazione, con aripiprazolo si è osservato sia aumento che diminuzione della prolattina nel siero rispetto al basale (paragrafo 5.1). Parametri di laboratorio Altri risultati Reazioni avverse notoriamente associate alla terapia antipsicotica e riportate anche durante il trattamento con aripiprazolo includono sindrome maligna da neurolettici, discinesia tardiva, convulsioni, reazioni avverse cerebrovascolari ed aumentata mortalità in pazienti anziani con demenza, iperglicemia e diabete mellito (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica Schizofrenia negli adolescenti a partire da 15 anni di età In uno studio clinico a breve termine, controllato con placebo, su 302 adolescenti (13–17 anni) con schizofrenia, la frequenza e il tipo di reazioni avverse sono risultati simili a quelli degli adulti eccetto che per le seguenti reazioni, riportate più frequentemente in adolescenti trattati con aripiprazolo che non negli adulti trattati con aripiprazolo (e più frequentemente che con placebo): sonnolenza/sedazione e disturbi extrapiramidali sono stati riportati molto comunemente (≥ 1/10), e secchezza della bocca, aumento dell’appetito ed ipotensione ortostatica sono stati riportati comunemente (≥ 1/100, < 1/10). Il profilo di sicurezza in uno studio clinico di estensione in aperto di 26 settimane è risultato simile a quello osservato nello studio clinico a breve termine, controllato con placebo. Nel gruppo di adolescenti con schizofrenia (13–17 anni) con esposizione fino a 2 anni, l’incidenza di bassi livelli di prolattina sierica è stata nelle femmine (< 3 ng/mL) e nei maschi (< 2 ng/mL) rispettivamente del 29,5 % e del 48,3 %. Nella popolazione di adolescenti (13–17 anni) schizofrenici con esposizione ad aripiprazolo di 5–30 mg per un massimo di 72 mesi, l’incidenza di bassi livelli di prolattina sierica nelle femmine (< 3 ng/mL) e nei maschi (< 2 ng/mL), era del 25,6 % e del 45,0 %, rispettivamente. Episodi maniacali nel Disturbo Bipolare di Tipo I negli adolescenti a partire da 13 anni di età La frequenza e il tipo di reazioni avverse negli adolescenti con Disturbo Bipolare di Tipo I sono risultati simili a quelli degli adulti eccetto che per le seguenti reazioni: sonnolenza (23,0 %), disturbi extrapiramidali (18,4 %), acatisia (16,0 %), e affaticamento (11,8 %) sono state molto comuni (≥ 1/10); dolore addominale nei quadranti superiori, aumento della frequenza cardiaca, aumento di peso, aumento di appetito, contrazioni muscolari e discinesia sono state comuni (≥ 1/100, < 1/10). I seguenti effetti indesiderati hanno presentato una possibile relazione con la dose; disturbi extrapiramidali (le incidenze sono state 9,1 % con 10 mg, 28,8 % con 30 mg, 1,7 % con placebo); e acatisia (le incidenze sono state 12,1 % con 10 mg, 20,3 % con 30 mg, 1,7 % con placebo). Le modifiche medie del peso corporeo in adolescenti con Disturbo Bipolare di Tipo I a 12 e 30 settimane sono state rispettivamente 2,4 kg e 5,8 kg con aripiprazolo e 0,2 kg e 2,3 kg con placebo. Nella popolazione pediatrica sonnolenza e affaticamento sono stati osservati più frequentemente nei pazienti con disturbo bipolare rispetto a quelli con schizofrenia. Nella popolazione pediatrica bipolare (10–17 anni) con una esposizione fino a 30 settimane, l’incidenza di livelli bassi di prolattina sierica nelle femmine (< 3 ng/mL) e nei maschi (< 2 ng/mL) è stata del 28,0 % e 53,3 % rispettivamente. Esperienza post–marketing Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante la vigilanza post–marketing. La frequenza di queste reazioni è considerata non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico leucopenia, neutropenia, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario reazioni allergiche (per esempio reazioni anafilattiche, angioedema inclusi gonfiore della lingua, edema della lingua, edema facciale, prurito o orticaria)
Patologie endocrine iperglicemia, diabete mellito, chetoacidosi diabetica, coma iperosmolare diabetico
Disturbi del metabolismo e della nutrizione aumento di peso, diminuzione di peso, anoressia, iponatriemia
Disturbi psichiatrici agitazione, nervosismo, gioco d’azzardo patologico, aggressività; tentativo di suicidio, ideazione suicidaria e suicidio compiuto (vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema nervoso disturbi del linguaggio, Sindrome Maligna da Neurolettici (SNM), crisi tonico–clonica generalizzata (grande male), sindrome serotoninergica
Patologie cardiache prolungamento del tratto QT, aritmia ventricolare, morte improvvisa inspiegabile, arresto cardiaco, torsione di punta, bradicardia
Patologie vascolari sincope, ipertensione, tromboembolia venosa (incluse embolia polmonare e trombosi venosa profonda)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche spasmo orofaringeo, laringospasmo, polmonite ab ingestis
Patologie gastrointestinali pancreatite, disfagia, disagio addominale, disagio allo stomaco, diarrea
Patologie epatobiliari insufficienza epatica, ittero, epatite, incremento dell’alanina aminotransferasi (ALT), incremento dell’aspartato aminotransferasi (AST), incremento della gamma glutamiltransferasi (GGT), incremento della fosfatasi alcalina
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo eruzione cutanea, reazioni di fotosensibilità, alopecia, iperidrosi.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo rabdomiolisi, mialgia, rigidità
Patologie renali e urinarie incontinenza urinaria, ritenzione urinaria
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella priapismo
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione disturbo nella regolazione della temperatura corporea (per esempio ipotermia, piressia), dolore toracico, edema periferico
Esami diagnostici incremento della creatin fosfochinasi, incremento dei livelli di glucosio nel sangue, fluttuazione dei livelli di glucosio nel sangue, incremento dell’emoglobina glicosilata
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Farmaci

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