AMINOACIDI ESS E N/ESS IV250M -Posologia
La quantità giornaliera di farmaco da somministrare dipende dal fabbisogno proteico e dalla risposta clinica del paziente. Il bilancio azotato, il peso corporeo ed il bilancio idroelettrolitico sono metodi di elezione per definire la richiesta proteica giornaliera. Nell’adulto normometabolico l’apporto proteico giornaliero consigliato in nutrizione parenterale, per promuovere un bilancio azotato positivo, è di circa 1–1,5 g/Kg di peso corporeo. Tale apporto è fornito da circa 10–15 mL/Kg/die di Aminoacidi essenziali e non essenziali al 10%. Nei differenti stati catabolici il fabbisogno proteico giornaliero varia considerevolmente dai limiti indicati e pertanto deve essere strettamente individualizzato. Il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa alla velocità di 35–45 gocce al minuto, il che corrisponde ad un tempo di infusione totale di 9–8 ore per litro di soluzione. Nel bambino sino a 10 Kg di peso la richiesta proteica giornaliera è pari a circa 2–3 g di proteine per kg di peso corporeo, corrispondenti a circa 20–30 mL di Aminoacidi essenziali e non al 10% per Kg di peso, suddivisi nelle 24 ore. Gli aminoacidi infusi per via parenterale non sono utilizzati anabolicamente se non supportati da adeguato introito calorico, per cui si consiglia, per ottenere un bilancio azotato positivo, di mantenere un rapporto calorie/azoto di almeno 100–150 Kcalorie non proteiche per grammo di azoto. Questo è ottenibile somministrando adeguate soluzioni glucosate ed emulsioni lipidiche. L’utilizzazione degli aminoacidi è subordinata all’opportuna introduzione di elettroliti intracellulari quali magnesio, potassio e fosfato ed elettroliti extracellulari quali sodio, calcio e cloro. Per questo, se esistono delle deficienze elettrolitiche, esse vanno corrette con adeguato supplemento. La via di somministrazione preferenziale è la via venosa centrale mediante catetere a dimora, là dove l’entità dello stato catabolico o della deplezione richiedano una nutrizione parenterale totale a lungo termine. Il medicinale può essere comunque infuso per via venosa periferica insieme a glucosata 5–10% e/o emulsioni lipidiche nei pazienti moderatamente catabolici o depleti e per periodi di trattamento brevi. La simultanea infusione di emulsioni lipidiche con soluzioni ipertoniche, come quelle aminoacidiche, ha il vantaggio di ridurre l’osmolarità riducendo il rischio di tromboflebite.