ALDOMET 30CPR RIV 250MG -Avvertenze e precauzioni

ALDOMET 30CPR RIV 250MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Ematologia Nel corso del trattamento con la metildopa si sono verificati rari casi di anemia emolitica acquisita. Pertanto, l’impiego del prodotto andrà limitato, dopo attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio da parte del medico, ai casi in cui altri farmaci antiipertensivi di abituale uso siano risultati inefficaci o controindicati. In presenza di sintomi clinici che indichino la possibilità di anemia, è opportuno determinare l’emoglobina e/o l’ematocrito. In caso di anemia si devono effettuare gli opportuni esami di laboratorio per accertare l’eventuale presenza di emolisi. In caso di anemia emolitica accertata, il trattamento deve essere interrotto. Interrompendo la somministrazione della metildopa o instaurando un trattamento corticosteroideo di solito si è ottenuta la rapida remissione dell’anemia. Tuttavia, raramente, si sono verificati casi letali. In alcuni pazienti sottoposti a trattamento protratto con metildopa si è riscontrata positività nel test di Coombs diretto. Da parte di diversi ricercatori è stato riferito che l’incidenza della positività del test di Coombs variava dal dieci al venti per cento. Raramente si riscontra positività del test di Coombs nei primi sei mesi di terapia con metildopa; se ciò non si verifica entro 12 mesi è improbabile che la positività si manifesti prolungando il trattamento. Tale fenomeno è dose-dipendente, per cui si verifica con la minima frequenza nei pazienti che sono trattati con 1 g di metildopa al giorno o con una posologia minore. Dopo qualche settimana, o qualche mese dall’interruzione del trattamento, il test di Coombs risulta nuovamente negativo. In caso di necessità di trasfusioni, l’essere a conoscenza di una reazione positiva al test di Coombs è utile per la valutazione delle prove crociate di compatibilità. I pazienti in cui, durante le prove crociate, si riscontra test di Coombs positivo, possono risultare incompatibili nella prova crociata minore. In questo caso è opportuno eseguire il test di Coombs indiretto. Se questo risulta negativo, la trasfusione con il sangue in esame - che d’altra parte risulta compatibile nella prova crociata maggiore - può essere senz’altro effettuata. Tuttavia, se questo risulta positivo spetta all’ematologo o all’esperto in problemi di trasfusioni la decisione della trasfusione con sangue compatibile nella prova crociata maggiore. Raramente si è rilevata una riduzione reversibile del numero dei leucociti, con interessamento principale dei granulociti. All’interruzione del trattamento il numero dei granulociti ritornò prontamente alla norma. Si sono avuti rari casi di trombocitopenia reversibile. Funzionalità epatica Occasionalmente nelle prime 3 settimane di trattamento con metildopa si è verificata febbre; in alcuni casi questa era associata ad eosinofilia o ad alterazioni di una o più prove di funzionalità epatica, quali: transaminasi seriche (SGOT, SGPT), o tempo di protrombina. Può verificarsi anche ittero con o senza febbre di solito entro i primi due o tre mesi di terapia. In alcuni pazienti sono stati rilevati segni di colestasi. Sono stati riportati rari casi di necrosi epatica fatale. La biopsia epatica, praticata in diversi pazienti con disfunzione epatica, ha dimostrato una necrosi focale microscopica compatibile con una ipersensibilità da farmaci. Una determinazione della funzionalità epatica e della conta differenziata dei leucociti deve essere effettuata ad intervalli durante le prime 6-12 settimane di terapia, o qualora si abbia l’insorgenza di febbre inspiegabile. Se si riscontrano febbre o alterazioni delle prove di funzionalità epatica, o ittero, la terapia con metildopa deve essere interrotta. Se la temperatura o le alterazioni della funzionalità epatica erano legate alla metildopa, esse ritornarono alla norma dopo la sospensione del farmaco. In questi pazienti non si deve risomministrare la metildopa. La metildopa deve essere impiegata con cautela in pazienti con una storia di precedente malattia o disfunzione epatica. Somministrazione a pazienti in dialisi Può verificarsi ipertensione dopo dialisi in pazienti trattati con Aldomet, in quanto il farmaco è rimosso da questa procedura. Somministrazione congiunta con anestetici I pazienti in terapia con Aldomet possono aver bisogno di dosi ridotte di anestetico. Se durante l’anestesia si verifica ipotensione, essa può essere di solito controllata da farmaci vasopressori. I recettori adrenergici rimangono sensibili durante il trattamento con metildopa. Altre avvertenze Raramente sono stati osservati movimenti coreo-atetosici involontari durante terapia con metildopa in pazienti con gravi malattie cerebrovascolari bilaterali. Se si verificano questi movimenti, interrompere la terapia. È stata riportata depressione a seguito della somministrazione di metildopa. Occorre quindi monitorare attentamente specie i pazienti con una anamnesi positiva di depressione per l’insorgenza o l’aggravamento di questa condizione. La metildopa può interferire con la determinazione dell’acido urico effettuata con il metodo del fosfotungstato, della creatinina sierica con il metodo del picrato alcalino e della SGOT con il metodo colorimetrico. Per quanto riguarda la SGOT, non è stata riferita interferenza con i metodi spettrofotometrici. La metildopa determina, nei campioni urinari, fluorescenza alla stessa lunghezza d’onda delle catecolamine. Pertanto, la determinazione delle catecolamine urinarie può dare valori falsamente elevati, il che può interferire con le prove diagnostiche per i tumori secernenti catecolamine, quali il feocromocitoma o il paraganglioma. È importante riconoscere questo fenomeno prima che un paziente con un possibile tumore secernente catecolamine venga sottoposto ad intervento chirurgico. La metildopa non interferisce con le determinazioni dell’acido vanilmandelico (VMA) effettuate con quei metodi che convertono lo VMA in vanillina. La metildopa è controindicata per il trattamento dei pazienti on un possibile tumore secernente catecolamine, quali il feocromocitoma o il paraganglioma (vedi sezione 4.3). Raramente, quando le urine vengono esposte all’aria dopo la minzione, esse possono scurirsi a causa della scomposizione della metildopa o dei suoi metaboliti.

Farmaci

ALDOMET30CPR RIV 250MG

PRINCIPIO ATTIVO: METILDOPA

PREZZO INDICATIVO:3,84 €

ALDOMET30CPR RIV 500MG

PRINCIPIO ATTIVO: METILDOPA

PREZZO INDICATIVO:5,52 €