Sostituti del sangue, a che punto siamo?

Buongiorno, ho letto che negli ultimi tempi sono stati fatti molti progressi per quanto riguarda i sostituti del sangue (o cosidetto "sangue artificiale"). Vorrei porre questa domanda: ad oggi quali sono i casi clinici in cui, per salvare il paziente, è necessario trasfondere sangue, ovvero casi in cui i sostituti non sono utilizzabili o non funzionano? Più in generale vorrei domandare: stando al progresso attuale, sono maggiori i casi in cui si possono usare sostituti del sangue oppure sono maggiori i casi in cui si deve necessariamente usare solo sangue "vero"? Grazie. Mariella

La risposta

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Le gravi anemie da perdite ematiche sono per solito candidate a trasfusioni di sangue intero. Le carenze marziali (ferro)  e le anemie iporigenerative per patologie midollari possono avvalersi di trasfusioni di elementi facenti parte del sangue (ad esempio le piatrine).

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