Antipsicotici a una persona sana ?
Chiedo a uno specialista dottore psichiatra una domanda da fare se una persona è nata sana e gli vengono dati degli antipsicotici per anni e smette per qualche mese quali sono gli effetti collaterali? Più che altro cosa può succedere mi chiedo se è normale che nella testa ti vengono da dire delle frasi schifose del tipo insultare persone che conosci o dire altre cazzate però il fatto che ti viene pure la paura non è che mi ha sentito... Mi chiedo se può esistere qualcosa da poter prendere per risolvere questa situazione e non prendere antipsicotici perché se uno non è malato questi farmaci ti ci fanno diventare...La risposta
Buongiorno, la ringrazio per aver scritto qui e per aver condiviso le sue riflessioni e preoccupazioni, che immagino non sia stato facile esprimere. Apprezzo la sua fiducia e il desiderio di cercare risposte per comprendere meglio ciò che sta vivendo. Provo a sintetizzare quanto mi ha raccontato. Lei si chiede quali possano essere gli effetti collaterali o le conseguenze legate all’assunzione prolungata di antipsicotici in una persona che inizialmente era sana e, in particolare, cosa possa accadere dopo la loro sospensione. Mi sembra che descriva anche sintomi o pensieri intrusivi, come l’insorgere di frasi “schifose” o insulti mentali verso persone conosciute, che le causano paura e disagio, portandola a domandarsi se siano legati a questi farmaci o alla loro interruzione.Gli antipsicotici sono farmaci utili in molte situazioni cliniche, ma il loro utilizzo non è esente da effetti collaterali. È importante valutare sia i benefici che i rischi caso per caso, in base alla diagnosi e alla situazione del paziente. In una persona che assume antipsicotici senza una diagnosi psichiatrica precisa e per lunghi periodi, potrebbero verificarsi alcuni effetti, sia durante l’assunzione che dopo la sospensione. La durata del trattamento e il modo in cui il farmaco è stato sospeso (gradualmente o bruscamente) possono influire su come il corpo e la mente reagiscono. Quando si sospendono questi farmaci, possono verificarsi sintomi legati al rimbalzo dopaminergico, ossia un aumento transitorio dell’attività della dopamina, che è stato modulato dagli antipsicotici. Questo può portare a fenomeni come irritabilità, pensieri intrusivi, ansia e, in rari casi, anche sintomi psicotici transitori, anche in chi non ha una storia psichiatrica significativa. Tuttavia, è importante distinguere tra sintomi legati alla sospensione e eventuali manifestazioni di un problema psicologico o psichiatrico che potrebbe non essere stato diagnosticato correttamente. Per quanto riguarda i pensieri intrusivi che descrive, come frasi o insulti mentali, si tratta di un fenomeno che può essere legato a diverse cause: stress, ansia, effetti della sospensione farmacologica, o anche condizioni come il disturbo ossessivo-compulsivo. Questi pensieri non riflettono chi è lei come persona, ma possono essere vissuti come disturbanti e angoscianti, specie se accompagnati da paura del giudizio altrui. Rispondendo alla sua domanda su cosa si possa fare, il primo passo è rivolgersi a uno specialista, preferibilmente uno psichiatra, che possa valutare la sua storia clinica in dettaglio. Esistono molte strategie per affrontare situazioni come la sua, e non tutte prevedono necessariamente il ritorno agli antipsicotici. Ad esempio, possono essere considerati altri tipi di farmaci, come quelli che agiscono sull’ansia o sui pensieri ossessivi, oppure trattamenti non farmacologici come la psicoterapia che può aiutare a gestire e ridurre i pensieri intrusivi. Infine, è fondamentale che eventuali farmaci siano sempre prescritti e monitorati da un medico, perché un uso improprio o una sospensione non supervisionata può portare a effetti indesiderati, anche in chi inizialmente era in buona salute. Spero che queste informazioni le siano utili e le consiglio vivamente di parlare con uno specialista per valutare al meglio la sua situazione e trovare un percorso di cura adeguato. Con il giusto supporto, si può trovare una soluzione per alleviare il suo disagio. Cordiali saluti, Federico Baranzini Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
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