Dott. Federico Baranzini
Psichiatria - Federico Baranzini
Psichiatra e psicoterapeuta, ho sviluppato un approccio alla sofferenza mentale di tipo integrato che cerca di tenere conto sia degli aspetti biologici che di quelli più prettamente psico-socio-relazionali

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Gentile Signora, comprendo profondamente il senso di vulnerabilità che prova. È normale che, terminato un percorso terapeutico lungo e intenso come il suo, possano emergere sensazioni di ansia, paura o smarrimento. Fino ad ora ha avuto, come giustamente descrive, una sorta di "salvagente" dato dalle terapie che la proteggevano psicologicamente oltre che fisicamente. E' un po' come se si sentisse lasciata "sola" difronte all'imponderabile. Questa fase, in cui sembra venir meno il controllo rassicurante della terapia, è molto delicata ma altrettanto importante. Potrebbe esserle utile provare a rielaborare e dare nuovo senso a questa transizione con il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta esperto nel supporto psico-oncologico, se non lo avesse già fatto. L'obiettivo è aiutarla a ricostruire una sensazione di sicurezza, stavolta proveniente da dentro di sé e non più solo dall'esterno. Inoltre, può aiutarla molto confrontarsi con altre donne che stanno vivendo o hanno vissuto esperienze simili alla sua, tramite gruppi di auto-mutuo-aiuto o associazioni dedicate al tumore al seno. Spesso condividere le proprie paure, emozioni e dubbi con chi li comprende direttamente è di grande beneficio. Ricordi che la paura non va eliminata ma ascoltata, compresa e integrata. Più sentirà di aver preso consapevopezza di questo cambiamento, più riuscirà a vivere serenamente questa nuova fase della sua vita. Un caro saluto. Cordialmente, Federico Baranzini

Buongiorno e grazie a lei per aver scritto e per la sua domanda, che tocca un tema importante legato all’uso corretto dei farmaci ansiolitici come lo Xanax. Se ho ben capito, lei sta chiedendo se mezza compressa di Xanax da 0,50 mg equivalga, in termini di efficacia terapeutica, a una compressa intera di Xanax da 0,25 mg. La risposta è sì: mezza compressa da 0,50 mg contiene 0,25 mg di principio attivo (alprazolam), quindi è del tutto equivalente, in termini di dosaggio, a una compressa intera da 0,25 mg. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti pratici e farmacologici da considerare. Innanzitutto, bisogna essere certi che la compressa da 0,50 mg sia divisibile, cioè che abbia una linea di frattura e che il principio attivo sia distribuito uniformemente. Le compresse di Xanax da 0,50 mg (NON a rilascio prolungato) solitamente sono divisibili, ma è sempre bene verificare nel foglietto illustrativo o consultare il farmacista. Inoltre, anche se il dosaggio è identico, a livello soggettivo alcune persone percepiscono differenze legate al momento dell’assunzione, alla modalità (se presa intera o spezzata), o al contesto in cui viene assunta. Ma dal punto di vista strettamente farmacologico, la quantità di principio attivo è la stessa. Lo Xanax è una benzodiazepina ad azione rapida, utilizzata per ansia acuta o disturbi d’ansia generalizzati. Proprio perché ha un effetto rapido ma anche relativamente breve, può dare luogo facilmente a tolleranza e dipendenza se usato per lunghi periodi o a dosaggi crescenti. Per questo è sempre consigliabile utilizzarlo sotto controllo medico e, se possibile, in associazione a un percorso psicoterapeutico che lavori sulle cause dell’ansia. Se ha dubbi sull’uso che sta facendo dello Xanax o sul modo in cui le è stato prescritto, le suggerisco di parlarne con il medico curante o con lo specialista che la segue, così da poter valutare insieme se è il farmaco giusto, al dosaggio giusto, nel momento giusto. Cordiali saluti, Federico Baranzini Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano

Buongiorno, non sono certo di avere presente l' articolo al quale si riferisce, ma qui le posso fornire una schematica carrellata dei farmaci più promettenti: Negli ultimi anni, la ricerca sulla depressione ha portato allo sviluppo di nuovi farmaci che offrono speranza, soprattutto per i pazienti con depressione resistente ai trattamenti tradizionali. Ecco una panoramica dei farmaci più promettenti: Esketamina (Spravato) L'esketamina è uno spray nasale approvato da FDA, EMA e AIFA per la depressione resistente al trattamento. Agisce sul sistema del glutammato, offrendo un sollievo rapido, spesso entro 24 ore. È somministrata in ambiente clinico sotto supervisione medica. Zuranolone Zuranolone è un farmaco orale approvato dalla FDA per la depressione postpartum. Agisce sul sistema GABA, con effetti rapidi che si manifestano in 2-3 giorni. Il trattamento dura due settimane, con benefici che persistono oltre il periodo di assunzione. Auvelity Auvelity combina destrometorfano e bupropione, agendo su recettori NMDA, glutammato-1 e sigma-1. È approvato dalla FDA e offre un sollievo rapido, spesso entro una settimana. Attualmente non è disponibile in Italia. Brexanolone Brexanolone è un neurosteroide approvato negli USA per la depressione postpartum. Agisce sul sistema GABA e richiede somministrazione endovenosa in ambiente ospedaliero. Psilocibina La psilocibina, principio attivo dei "funghi magici", è in fase di sperimentazione per la depressione maggiore. Studi preliminari mostrano una riduzione dei sintomi depressivi che può durare diverse settimane dopo una singola somministrazione, con minimi effetti collaterali. Interleuchina-2 a basso dosaggio Uno studio italiano ha evidenziato che l'interleuchina-2 a basso dosaggio può migliorare la risposta antidepressiva nei pazienti con depressione maggiore o disturbo bipolare, agendo sul sistema immunitario senza effetti collaterali significativi. Agonisti del GLP-1 Farmaci come semaglutide e liraglutide, originariamente sviluppati per il diabete e l'obesità, mostrano potenziale nel trattamento della depressione e dell'ansia. Studi indicano una riduzione del rischio di diagnosi di depressione nei pazienti che assumono questi farmaci. Idrossinorketamina Derivato della ketamina, l'idrossinorketamina è in fase di studio per il trattamento della depressione. Agisce sui recettori AMPA, promuovendo la neuroplasticità senza gli effetti dissociativi associati alla ketamina.LSD non psichedelico Ricercatori stanno sviluppando analoghi dell'LSD privi di effetti allucinogeni, che potrebbero offrire benefici antidepressivi senza gli effetti collaterali tipici delle sostanze psichedeliche. Spero di essere riuscito a risponderleCordiali salutiFederico BaranziniPsichiatra a Milano