Amenorrea: cosa fare quando il ciclo scompare

Il ciclo scompare? Il problema dell’amenorrea dipende spesso dallo stress, che manda in tilt gli ormoni femminili. Per correre ai ripari ecco i consigli della nostra esperta



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Quando viviamo sotto pressione, non è solo la mente a manifestare sofferenza, anche il corpo ne risente. Per alcune donne lo stress può incidere sul ciclo mestruale rendendolo irregolare, fino a farlo scomparire, o addirittura mai apparire se si tratta di giovanissime. In questi casi si parla di amenorrea. Approfondiamo l'argomento con la dottoressa Patrizia Vaccaro, psicoterapeuta a Milano, che di questi temi si occupa da anni.


Che cos'è l'amenorrea

L'amenorrea è l'assenza di mestruazioni. Si dice primaria quando riguarda ragazze che a 16 anni non hanno ancora avuto il primo ciclo mestruale (spesso a causa di anomalie congenite dell'apparato riproduttore). Si dice secondaria quando le mestruazioni scompaiono per almeno sei mesi in una donna adulta. In tal caso, le cause sono spesso da ricercare nello stile di vita (stress, alimentazione sbagliata, eccessivo esercizio fisico).


Perché compaiono problemi sul ciclo mestruale

«Quando siamo sovraffaticate, il corpo attiva quella che si chiama reazione da stress: l'organismo entra in una situazione di allarme e si resetta su standard più bassi», spiega l'esperta.

«In altre parole, mette in atto una ridistribuzione delle risorse per affrontare le difficoltà del momento. Questo significa quindi che a livello fisiologico vengono silenziate alcune funzioni non necessarie alla sopravvivenza, tra cui la capacità riproduttiva. In pratica è come se il nostro sistema corpo-mente ci avvertisse che prima di poter mettere al mondo un'altra vita dobbiamo garantire la sopravvivenza a noi stesse. Quando poi il corpo ritorna a essere in equilibrio, anche il ciclo mestruale ritrova la sua normale periodicità».


Il ruolo dell'ipotalamo

Circa la metà delle amenorree è di origine ipotalamica, viene causata cioè da un'area del cervello che regola la produzione di gonadotropine (ovvero le sostanze che poi permettono di produrre gli estrogeni, gli ormoni femminili coinvolti nello sviluppo del ciclo ovulatorio). La buona notizia è che in questo caso l'amenorrea è reversibile.


Cosa fare per risolvere l'amenorrea

«La prima cosa da fare è recarsi dal proprio ginecologo e fare tutte le analisi del caso. Poi, una volta compreso che l'amenorrea è causata da un eccessivo stress, da affaticamento, burnout o da una sofferenza psicologica, è meglio rivolgersi a uno psicoterapeuta e lavorare su più fronti», dice la dottoressa Vaccaro. «Purtroppo infatti non funzioniamo come un interruttore on-off: anche se siamo consapevoli della causa, la risoluzione del problema potrebbe essere più complessa, perché sotto pressione a volte mettiamo in atto dei comportamenti che spesso aggravano il dispendio energetico dell'organismo, invece di metterlo a riposo».


Occhio al bisogno di controllo

Un comportamento tipico delle donne senza il ciclo è quello di aumentare l'attività sportiva, o di imporsi diete ancor più restrittive o regole ferree in qualunque altro campo. Aumenta cioè la pulsione del controllo e si tende a un funzionamento più rigido, in cui c'è una maggiore difficoltà a gestire cambiamenti e imprevisti. Per questo, se il ginecologo ha escluso ipotesi di tipo organico, è necessario affidarsi a uno psicoterapeuta specializzato.



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